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Castel del Monte, svelato il libro di Repubblica Bari: "In 192 pagine la storia e i miti del nostro luogo dell'anima"

Castel del Monte, svelato  il libro di Repubblica Bari: "In 192 pagine la storia e i miti del nostro luogo dell'anima"
Presentato al Castello di Bari il libro distribuito gratis con Repubblica Bari il 23 febbraio:  è consigliabile la prenotazione "visto il grande interesse che sta creando".  Ecco i contenuti salienti
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Castel del Monte è "un luogo dell'anima", osserva il caporedattore di Repubblica Bari, Domenico Castellaneta. E non può essere diversamente: alla presentazione del volume "Castel del Monte. Oltre il mito di Federico II il racconto della storia" - gratis in edicola con Repubblica, il 23 febbraio - il maniero federiciano si prende la scena, e lo fa in un altro luogo che al Puer Apuliae deve tanto, il castello di Bari.

Il libro - per il quale è consigliabile la prenotazione "visto il grande interesse che sta creando", come ha avuto modo di ricordare Castellaneta, che l'ha curato con il coordinamento di Antonio Di Giacomo - nasce in un periodo particolare per lo stesso monumento: sono in corso lavori per renderlo accessibile a tutti, e le novità per il 2023 saranno tante. "Quando sono arrivato nel 2019 aveva già numeri importanti in quanto a visitatori, ma un grande potenziale ancora inespresso - dice Luca Mercuri, direttore generale Musei Puglia - Bisognava lavorare su alcune criticità di base, e abbiamo lavorato subito all'accessibilità, per far sì che potesse essere visitato da tutti al piano terra, fino al celebre cortile ottagonale".

A fargli eco Anita Guarnieri, sovrintendente Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Bat e Foggia, che ricorda come il finanziamento di 400mila euro verrà utilizzato - fra le altre cose - per aprire il portone posteriore e realizzare un percorso per arrivarci da fuori, senza rovinare l'esistente. All'interno poi, "in alcune sale saranno realizzate rampe per consentire la visita davvero a tutti in un percorso circolare, con entrata e uscita dal portale posteriore".

Il tutto fatto con immenso rispetto per il passato e gli interventi pregressi, perché Castel del Monte di anni ne quasi mille e ha bisogno di attenzioni: "Con gli stessi fondi abbiamo condotto analisi dell'esterno, nell'ottica di una conservazione programmata", aggiunge quindi Guarnieri. Al suo fianco chi Castel del Monte lo dirige, Elena Saponaro, che evidenzia un'altra importante novità: "L'insediamento a breve del concessionario ci consentirà una maggiore offerta guidata, dopo la pandemia siamo tornati con la didattica e il rapporto con gli istituti di ogni ordine e grado, e ci sono anche due progetti di alternanza scuola-lavoro". Il problema che ora bisogna porsi - sottolinea la direttrice - è sui "mezzi per arrivarci", perché Castel del Monte resta tuttora così, fiero e solitario in altura. A ricordarne l'importanza per la Puglia intera - e non solo - e la sua capacità di esercitare ancora un fascino difficile da spiegare, è il libro che Repubblica offre in regalo ai suoi lettori. Perché Castel del Monte può essere considerato il simbolo assoluto della regione, "ma anche dell'ambizione dei pugliesi - precisa il caporedattore di Repubblica Bari - di quell'indole a tendere a una fortissima ambizione che va realizzata mattone dopo mattone".

E così sono singoli mattoni quelli che compongono la pubblicazione, la cui cottura e posa è affidata a studiosi ed esperti, rappresentanti delle istituzioni e accademici. A tessere idealmente il filo è Raffaele Licinio, il più importante fra i cultori della materia, scomparso cinque anni fa: nel volume è presente un estratto del suo fondamentale "Castel del Monte. Un castello medievale" (Adda, 2002), e "dato che il suo ruolo nella ricerca storiografica del Medioevo è irrinunciabile ci sembrava giusto che ci fosse la sua voce", ha sottolineato Antonio Di Giacomo. Sono stati suoi allievi Francesco Violante e Luisa Derosa (storidi dell'arte che nel libro di Repubblica scrivono rispettivamente delle fonti storiche e delle mura del castello), come lo è stato lo storico Maurizio Triggiani, che interviene sui segni del potere federiciano.

Le prime pagine accolgono un contributo dello storico Franco Cardini, che offre "qualche banale riflessione su un monumento ineffabile", si entra poi nel vivo con lo storico tedesco Hubert Houben (con la sua voce tematica dell'Enciclopedia federiciana, concessa dall'Istituto Enciclopedia Treccani) e con Francesco Panarelli (presidente Sismed, Società italiana per la storia medievale) che dipana la rete dei castelli federiciani fra Puglia e Basilicata. Massimiliano Ambruoso, altro allievo di Licinio, spiega come "sopravvivere alla mitologia del castello", il medievista Fulvio Delle Donne si confronta con la cultura alla corte dell'imperatore e analizza poi il suo celebre trattato "De arte venandi cum avibus". Al giornalista Nicola Signorile il compito di intervistare Giambattista De Tommasi a proposito del restauro del castello, Luca Mercuri dal canto suo apre al futuro del monumento ricordando i passi che si appresta a compiere.

La giornalista e sceneggiatrice Antonella W. Gaeta ricostruisce la presenza di Castel del Monte - più o meno riconoscibile - al cinema, chi scrive ne ha invece ripercorso le tracce nell'immaginario collettivo, da francobolli e monete fino alla sfilata Gucci. "Questa iniziativa ci aiuta a far conoscere in maniera corretta e sempre più diffusa questo straordinario monumento", ha concluso il direttore Mercuri a proposito del libro di Repubblica. E ciò al netto di tutte le leggende, le dicerie sui suoi più svariati e fantasiosi utilizzi, al netto dell'esoterismo che "sta solo nella nostra testa, è un problema di noi uomini del ventunesimo secolo", ha puntualizzato Massimiliano Ambruoso. Meglio guardare a Castel del Monte per quel che è: un affascinante e irresistibile castello medievale. Che però sta al passo con i tempi, dato che prossimamente avrà - finalmente - anche i servizi igienici: "Ai tempi di Federico II c'erano ed erano pure all'avanguardia - la chiusura divertita dello stesso Ambruoso - Ben vengano quindi, e si spera funzionino bene come i suoi".