- Giuseppe Manitta è nato a Seriate (BG). Partito da interessi leopardiani, ha esteso le sue ricerche da Boccaccio al N... moreGiuseppe Manitta è nato a Seriate (BG). Partito da interessi leopardiani, ha esteso le sue ricerche da Boccaccio al Novecento. Si è occupato anche del petrarchismo cinquecentesco di Antonio Filoteo Omodei, del quale ha individuato il corpus autografo delle «Rime» e ne ha fornito l'edizione critica. Tra le pubblicazioni principali si ricordano: “A partire da Boccaccio” (Mursia, gruppo Mondadori, nona edizione nel 2020); “Noi e il mondo. La novella italiana da Pirandello a Calvino” (Mursia, gruppo Mondadori, terza edizione nel 2011); “Carducci contemporaneo” (2013, con interventi critici di Giorgio Barberi Squarotti, Carmine Chiodo, Emerico Giachery, Angelo Manitta, Giuseppe Manitta, Alessandro Merci, Giacomo Nerozzi, Pantaleo Palmieri, Elena Rampazzo); “Boccaccio e la Sicilia” (2015; con interventi di Emilia Cavallaro, Anna Cerbo, Carmine Chiodo, Giuseppe Manitta, Lilith Meier, Nicolò Mineo, Ugo Piscopo, Federica Rando, Alessandra Tramontana, Susanna Villari), “Giacomo Leopardi. Percorsi critici e bibliografici (1998-2003)” (Il Convivio, 2009); “Giacomo Leopardi. Percorsi critici e bibliografici (2004-2008). Con appendice (2009-2012)” (Il Convivio, seconda edizione nel 2017); “Mihai Eminescu e la «letteratura italiana»” (Il Convivio, 2017). Per gli studi inseriti in quest’ultimo volume il Presidente della Repubblica Moldova, con decreto presidenziale del 3 settembre 2016, gli ha assegnato il Premio Eminescu per meriti culturali nel dialogo intereuropeo. Ha tenuto conferenze in diverse università italiane e straniere. Recensioni sui suoi scritti sono apparse sulle pagine culturali di numerosi quotidiani (Corriere della Sera, La Stampa, Il Mattino, Avvenire, la Repubblica, La Sicilia, La Gazzetta del Sud, Quotidiano del Sud, Il Ticino ecc…) e su riviste specialistiche di italianistica come “Quaderni d’Italianistica” (Official journal of the Canadian Society for Italian Studies), “Annali d’Italianistica” (University of North Carolina a Chapel Hill), “Giornale Storico della Letteratura Italiana”, “La Rassegna della Letteratura Italiana”, "Oblio", “Misure critiche”, ecc... Di poesia ha pubblicato "Gli occhi non possono morire" (Pequod, 2018) e "L'etica dell'acqua" (Avagliano, 2021, Premio Rhegium Julii). È caporedattore della rivista “Il Convivio” (Classe A dell’Anvur) e collabora, o ha collaborato, a varie riviste specialistiche, tra le quali “La Rassegna della Letteratura Italiana”, “OBLIO”, “Zibaldone. Estudios Italianos”, "Letteratura e società". Ha curato la bibliografia leopardiana del “Laboratorio Leopardi” dell’Università La Sapienza di Roma ed è critico letterario del quotidiano “Conquiste del lavoro”. Nel 2024 ha curato l'edizione critica e commentata delle "Rime" di Antonio Philotheo Homodei.edit
Edizione critica delle "Rime" del cinquecentesco Antonio Philotheo Homodei.
Research Interests: Textual Criticism, Italian Literature, Italian Renaissance literature, Sicilian literature, Petrarchism, and 12 moreTextual Criticism and Editing, Filologia Italiana Letteratura Italiana del Rinascimento, Crítica textual, Letteratura italiana, Filologia Italiana, Manierismo petrarchismo petrarca canzoniere, Petrarca, Letteratura siciliana, Filology, Francesco Petrarca, Letteratura Italiana Del Rinascimento, and Petrarchismo
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"Boccaccio e la Sicilia", a cura di Giuseppe Manitta, Il Convivio 2015, pp. 342
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Le condizioni preliminari per chi si accosta alla poesia dialettale o alla scrittura delle varie parlate regionali sono almeno di due ordini: una prima relativa al contenuto, alla metrica e allo stile (ma l'elenco potrebbe essere molto... more
Le condizioni preliminari per chi si accosta alla poesia dialettale o alla scrittura delle varie parlate regionali sono almeno di due ordini: una prima relativa al contenuto, alla metrica e allo stile (ma l'elenco potrebbe essere molto lungo); l'altra, che in verità costituisce il problema principale, è il codice linguistico, perché, che si voglia o no, il primo scontro avviene proprio su quest'asse. Affrontare la poesia di Nino De Vita, dunque, non è semplice, e non lo è anche per il carattere distintivo dell'uso del siciliano, o per meglio dire di un particolare idioletto. Aspetto che rappresenta, infatti, un esempio di "letterarizzazione" ben distinguibile. Da questo solo elemento si può comprendere quanto sia importante De Vita, che rispetta la lingua, la conserva, le fa fare un salto da strumento colloquiale a espressione letteraria. Uno sguardo complessivo si può avere attraverso la lettura dell'autoantologia Il bianco della luna 1 , opera dalla quale è possibile risalire alla caratterizzazione topografica che interessa, per la nostra trattazione, non solo la lingua, ma pure le indicazioni geografiche e, perché no, persino i personaggi ad esse correlati. Ha ragione Emanuele Trevi a dire-riferendosi al poeta-che "la sua ispirazione fondamentale rimanda a un ruolo più arcaico, che precede ogni distinzione fra generi letterari e forse l'idea stessa di 'letteratura' nella sua accezione più corrente" 2. Ma lo stesso Trevi aggiunge un altro elemento, il quale, indirettamente, comprova la nostra idea di scrittura che "necessita" del suo codice così com'è: "una variante contemporanea di un archetipo millenario, quello del 'narratore' nel senso più assoluto e intemporale e compromesso con l'oralità, con i prodigi e i poteri della voce umana" 3. Per questo l'esito linguistico è "necessariamente" quello che leggiamo, perché sonda l'archetipo e sonda l'oralità. E se si scava nell'archetipo, urge esprimersi con una "parola" specifica e, perché no, antica. Partire da ciò significa comprendere la ricercatezza del lemma, il rinvenimento del desueto (alle volte), la presenza di un idioma che non può essere altro, perché in esso vanno a risiedere varie stratificazioni. Nel delicato recupero, la lingua diventa letteraria, ha l'anima della terra e della ricerca. Inoltre, siffatti interessi hanno un loro legame con il
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Nel saggio si dimostra quale sia stata la fonte originaria della speculazione sul ridicolo e sul comico in Leopardi, ovvero l'opera di Paolo Costa, e come la retorica sul ridicolo sia stata percepita in Leopardi anteriormente alla stesura... more
Nel saggio si dimostra quale sia stata la fonte originaria della speculazione sul ridicolo e sul comico in Leopardi, ovvero l'opera di Paolo Costa, e come la retorica sul ridicolo sia stata percepita in Leopardi anteriormente alla stesura delle "Operette morali".
Research Interests: Italian Studies, Comic Book Studies, Italian Literature, Leopardi, Giacomo Leopardi, and 9 moreLetteratura italiana moderna e contemporanea, Comic Book History, Letteratura, Lingua E Letteratura Italiana, Retorica, Letteratura italiana, Teoria Del Comic - Para Hacer Historietas, Operette Morali, and Paolo Costa
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Prefazione a Giovanni Perrino, "Liturgia degli anni", Raffaelli Editore, 2018.
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edito in Corrado Calabrò, "Mare di luna", Il Convivio Editore, 2016.
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Intervento pubblicato in "Boccaccio e la Sicilia", Il Convivio 2015
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Relazione presentata al IV Convegno internazionale di studi eminescologici (Chişinău, 3 e 4 settembre 2015) ora edito in "Cultura e Prospettive", n. 28, luglio-settembre 2015, pp. 55-68.
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Research Interests: Petrarch and Petrarchism
Da 'Cultura e prospettive', Ottobre-Dicembre 2013, pp. 28-35.
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Intervento edito in 'Cultura e prospettive', Ottobre-Dicembre 2014, pp. 36-57.
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Intervento tratto da AA. VV., Carducci contemporaneo, a cura di Giuseppe Manitta, Castiglione di Sicilia, Il Convivio, 2013.