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Daniela Marrone

On Petrarch’s ‘Dispersa’ 53 (Var., 4) This contribution puts forward a proposal for an amendment to Petrarch’s ‘Dispersa’ 53 (Var., 4), the autograph of which is preserved in MS Florence, Biblioteca Medicea Laurenziana, LIII 35 (ff.... more
On Petrarch’s ‘Dispersa’ 53 (Var., 4)
This contribution puts forward a proposal for an amendment to Petrarch’s ‘Dispersa’ 53 (Var., 4), the autograph of which is preserved in MS Florence, Biblioteca Medicea Laurenziana, LIII 35 (ff. 15r-v). An examination of the vocabulary shows how the letter is constructed of clever variations on texts from ancient and medieval literary sources, a knowledge of which helps us better to understand the message that it contains. Finally, the letter to Moggio is compared with some letters from the corpus of the ‘Familiares’, and with Sen., xvii 4.

Nel contributo viene avanzata una proposta di emendazione rispetto al
dettato fino ad oggi accolto della Dispersa 53 (Var., 4) di Francesco Petrarca, conservata in forma autografa nel manoscritto Firenze, Biblioteca Medicea Laurenziana, LIII 35 (alla c. 15r-v). Grazie all’esame del lessico, viene illustrato come il nucleo dell’epistola sia costruito su un sapiente gioco di variazioni da fonti letterarie antiche e medievali, che risultano utili a cogliere meglio il messaggio che vi è racchiuso. Infine, la lettera a Moggio è messa a confronto con alcune epistole del corpus delle Familiari e con la Sen., xvii 4.
Il contributo prende in considerazione alcune testimonianze del magistero di Poliziano e si sofferma su alcuni documenti della sua attività filologica. In particolare si richiama l’attenzione sui molteplici aspetti della sua lezione, su... more
Il contributo prende in considerazione alcune testimonianze del magistero
di Poliziano e si sofferma su alcuni documenti della sua attività filologica. In particolare si richiama l’attenzione sui molteplici aspetti della sua lezione, su alcune tra le più importanti collazioni eseguite dai suoi collaboratori e sull’assimilazione dell’insegnamento di Poliziano da parte delle successive generazioni di umanisti. A fine contributo viene presentato un nuovo documento di collazione che è associabile, per metodi ed intenti, a quelli già noti di scuola polizianea.

The paper focuses on some testimonies of Poliziano’s teaching and on some documents of his philological activity. In particular, attention is drawn to the multiple aspects of his lesson, to some of the most important collations performed by his collaborators and to the assimilation of Poliziano’s teaching by later generations of humanists. At the end of the paper, a new collation document is presented which can be associated, in terms of methods and intents, with those already known from the Poliziano’s school.
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In years when the study of classics had the effect of opening up philological discussions, Marco Antonio Sabellico edited Livy’s surviving books in 1491. He had Livy’s text preceded by the 'Brevissimae annotationes', containing two... more
In years when the study of classics had the effect of opening up philological discussions, Marco Antonio Sabellico edited Livy’s surviving books in 1491. He had Livy’s text preceded by the 'Brevissimae annotationes', containing two hundred emendations. The paper describes the various phases of the new editorial endeavor and provides the critical text with an Italian translation of the dedicatory letter to Benedetto Cornaro. Sabellico’s ecdotical practice is made explicit by the Brevissimae annotationes and the numerous philological marginalia
printed alongside the Livian text. Some selected 'Annotationes' are examined and an Appendix summarizing all Sabellico’s 'emendationes' to the first decade of Livy is provided.
Nell’ordinamento di tutte le conoscenze del 'Panepistemon' Poliziano include nella sezione della filosofia actualis la civilis ars, che ha al suo interno anche le artes «sordidae [...] ac sellulariae», necessarie alla vita I nomi dei... more
Nell’ordinamento di tutte le conoscenze del 'Panepistemon' Poliziano include nella sezione della filosofia actualis la civilis ars, che ha al suo interno anche le artes «sordidae [...] ac sellulariae», necessarie alla vita I nomi dei mestieri menzionati da Poliziano ricorrono, singolarmente o in associazione, in fonti lessicografiche o letterarie antiche e denotano l'interesse dell'umanista per la nomenclatura obsoleta o rara. E' possibile riconoscere l’origine della selezione dei mestieri nella puntuale schedatura di mano di Poliziano, o del collaboratore Pier Matteo Uberti, in margine ad alcuni postillati dell’umanista (Biblioteca Medicea Laurenziana, Plut. 91 inf. 15, 16 e 17; Inc. D’Elci 194; Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze, Banco Rari 91).
The evident recall of Laus Herculis 10 (carm. min. app. 2,10) by the humanist Battista Mantovano in Alfonsus 1,46 allows to backdate the knowledge of the pseudoclaudianean poem (handed down by the oldest manuscript of Claudian, the Codex... more
The evident recall of Laus Herculis 10 (carm. min. app. 2,10) by the humanist Battista Mantovano in Alfonsus 1,46 allows to backdate the knowledge of the pseudoclaudianean poem (handed down by the oldest manuscript of Claudian, the Codex Veronensis CLXIII) at least a decade earlier than his printing in 1510. With the clausula “germanus Elisae” the humanist “foreruns” unintentionally the correction germana by Martin Antonio Del Rio to carm. min. app. 2,10.
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The annular tendon is commonly named 'annulus of Zinn', from the German anatomist and botanist Johann Gottfried Zinn... more
The annular tendon is commonly named 'annulus of Zinn', from the German anatomist and botanist Johann Gottfried Zinn (1727-1759) who described this structure in his Descriptio anatomica oculi humani (Anatomical Description of the Human Eye, 1755). This structure, however, had been previously discovered not by Zinn, but by Antonio Maria Valsalva (1666-1723) some decades before the publication of Zinn, in his Dissertatio anatomica prima and Dissertatio anatomica altera (First and Second Anatomical Dissertations), inside Valsalva's Opera omnia published in 1740. We advance that this structure could be re-named such as 'annulus of Valsalva-Zinn' because Valsalva, even making a mistake in its functional interpretation, first described this anatomical structure. Likewise, Valsalva, with his discovery, advanced a revolutionary idea for that time on the usefulness of anatomy for clinic and pathology.
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Inizialmente concepito come una "praelectio", il 'Panepistemon' di Angelo Poliziano (1492) rappresenta a pieno titolo l’eclettismo che caratterizza il tessuto culturale della "res publica litterarum" di età laurenziana. Profondamente... more
Inizialmente concepito come una "praelectio", il 'Panepistemon' di Angelo Poliziano (1492) rappresenta a pieno titolo l’eclettismo che caratterizza il tessuto culturale della "res publica litterarum" di età laurenziana. Profondamente radicato nella tradizione classica, il 'Panepistemon' si sottrae agli schemi standardizzati di analoghe contemporanee prolusioni accademiche, sino ad assumere la forma di un breve trattato su tutte le forme di conoscenza dell’uomo, teoriche e pratiche:  una testimonianza fondamentale della trasmissione dell’antico e della straordinaria erudizione che connota l’opera del grande umanista.
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