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Meloni contesta i colloqui "antidemocratici" con i vertici dell'Ue e medita l'astensione

"Mi sembra che finora non ci sia stata la volontà di rendere conto del messaggio lanciato dai cittadini alle urne", ha dichiarato Giorgia Meloni al Parlamento del Paese.
"Mi sembra che finora non ci sia stata la volontà di rendere conto del messaggio lanciato dai cittadini alle urne", ha dichiarato Giorgia Meloni al Parlamento del Paese. Diritti d'autore Roberto Monaldo/LaPresse
Diritti d'autore Roberto Monaldo/LaPresse
Di Gerardo Fortuna
Pubblicato il Ultimo aggiornamento
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Questo articolo è stato pubblicato originariamente in inglese

L'esclusione da un accordo preliminare per l'assegnazione dei posti di lavoro più importanti del blocco dopo le elezioni di giugno ha fatto infuriare la prima ministra italiana Giorgia Meloni, che sta valutando la possibilità di astenersi formalmente dalla decisione

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L'accordo sulle massime cariche dell'Unione Europea, raggiunto al vertice informale della scorsa settimana senza il coinvolgimento dell'Italia, ha scatenato le ire della premier Georgia Meloni, che si riteneva avesse guadagnato un ruolo di primo piano nel rpocesso decisionale, dopo la performance positiva del suo partito Fratelli d'Italia alle elezioni europee.

L'annuncio di un accordo preliminare, mediato ieri dai rappresentanti del Partito Popolare Europeo (Ppe), dei socialisti e dei liberali, è stato un fulmine a ciel sereno per il governo italiano, che non ha accolto bene la notizia.

Perché Meloni è insoddisfatta dell'accordo sui top jobs dell'Ue

La Meloni ha apertamente contestato il metodo di selezione "in cui poche persone pretendono di decidere per tutti", parlando mercoledì davanti al Parlamento italiano in vista del vertice dei leader dell'Ue che si riunirà a Bruxelles per decidere sulla questione.

"Nessun vero democratico che crede nella sovranità popolare può in cuor suo ritenere accettabile che in Europa si sia tentato di negoziare le posizioni di vertice prima ancora che i cittadini si recassero alle urne", ha affermato la premier.

Secondo la premier, l'ultimo accordo scavalca la logica del consenso su cui si è sempre basata la maggior parte delle decisioni a livello di Unione Europea, non includendo "chi è della parte politica opposta e chi è di nazioni considerate troppo piccole per essere degne di sedere ai tavoli che contano".

Ha detto di considerare "surreale" il fatto che durante l'incontro informale della scorsa settimana siano stati proposti nomi per le cariche più importanti come risultato di colloqui bilaterali tra i partiti, "senza nemmeno la pretesa di una discussione aperta, basata su come i cittadini si sono espressi alle urne". "Mi sembra che finora non ci sia stata la volontà di rendere conto del messaggio lanciato dai cittadini alle urne", ha aggiunto commentando la sostanza dell'accordo.

Per Meloni, i cittadini dell'Ue hanno chiesto un cambiamento di rotta rifiutando le politiche perseguite dalle forze di governo "in molte delle grandi nazioni europee, che molto spesso sono anche le forze che hanno dettato le politiche dell'Unione negli ultimi anni", ha detto, con un riferimento poco velato a Germania e Francia, che hanno mediato l'accordo sui posti di lavoro più importanti dell'Ue.

Meloni verso l'astensione nella votazione finale per i top jobs

Isolata all'interno del Consiglio europeo, Meloni sta ora valutando una risposta drastica, tra cui l'astensione dalla decisione finale sui posti di lavoro di vertice dell'Ue che sarà presa nel prossimo Consiglio europeo che inizierà domani, come hanno riferito i media italiani. Secondo i trattati dell'Ue, tale decisione può essere presa a maggioranza qualificata, ma per convenzione i leader cercano l'unanimità quando nominano le posizioni al vertice.

L'astensione della Meloni potrebbe causare una frammentazione politica con la conseguente esclusione dell'Italia dai colloqui. "Le decisioni avrebbero potuto essere rinviate al vertice che inizierà domani per mostrare maggiore rispetto nei confronti di uno Stato membro fondatore dell'Ue", hanno dichiarato fonti del governo italiano al quotidiano Corriere della Sera.

Il primo ministro greco Kyriakos Mitsotakis, che ha partecipato ai colloqui, aveva il compito di informare la Meloni dell'esito della riunione ma, secondo La Stampa, non ha mai risposto al telefono. Secondo altri media, la presidente della Commissione Ursula von der Leyen negozierà personalmente con Meloni per raccogliere il sostegno dei 24 eurodeputati di Fratelli d'Italia per la sua riconferma, in una plenaria di Strasburgo prevista per la metà del mese prossimo.

L'Italia dovrebbe ottenere la vicepresidenza della Commissione e un portafoglio rilevante in cambio del suo sostegno alle nomine per i vertici Ue. Ma Meloni ha sostenuto che questo è un ruolo che "all'Italia spetta di diritto".

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