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I Geoplanidae Stimpson, 1857 sono una famiglia di vermi piatti comunemente chiamati planarie terrestri.
Sono gli unici platelminti a vita libera che non vivono in ambienti acquatici e rappresentano un gruppo poco studiato, ma importante per l'ecosistema del suolo.

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Geoplanidae
Geoplana burmeisteri
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoAnimalia
SottoregnoEumetazoa
SuperphylumProtostomia
PhylumPlatyhelminthes
ClasseTurbellaria
OrdineTricladida
SottordineContinenticola
SuperfamigliaGeoplanoidea
FamigliaGeoplanidae
Stimpson, 1857
Sottofamiglie

Comportamento

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Sono predatori di altri invertebrati, come lombrichi, chiocciole, lumache, insetti e chelicerati. Una volta individuate le prede, talora attraverso recettori chimici, le planarie le attaccano e le catturano avvalendosi della loro forza fisica, unita a muco adesivo e secrezioni velenose. L'estensione del faringe, a cui fa seguito il rilascio di fluidi digestivi, consente dunque l'alimentazione.[1]

Tassonomia

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La famiglia è suddivisa in 4 sottofamiglie:

Distribuzione

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La famiglia ha una distribuzione cosmopolita. I Bipaliinae sono assenti nel continente americano ed europeo, i Geoplaninae si trovano in America Centrale e del Sud (avvistata anche in Italia), mentre le Microplaninae e Rhynchodeminae sono le sottofamiglie con la distribuzione che va più a nord, inclusa l'Europa.[2]

   

Invasività

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Varie specie sono state introdotte al di fuori dall'areale nativo, esercitando un marcato impatto sulla fauna nativa degli areali di introduzione.
Platydemus manokwari, specie originaria della Nuova Guinea, è stata introdotta accidentalmente in vari Stati e intenzionalmente in alcune isole del Pacifico per il controllo biologico di Lissachatina fulica. In queste isole ha però esercitato un forte impatto, minacciando le popolazioni di alcuni gasteropodi autoctoni, rari ed endemici.

Galleria d'immagini

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  1. ^ Ogren R.E., Predation behaviour of land planarians., in Hydrobiologia, 1995.
  2. ^ Álvarez-Presas M., Mateos E., Tudó À., Jones H., Riutort M., Diversity of introduced terrestrial flatworms in the Iberian Peninsula: a cautionary tale., in PeerJ, 2014.

Bibliografia

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