Canis lupus dingo

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Dingo
Canis lupus dingo
Stato di conservazione
Vulnerabile[1]
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoAnimalia
PhylumChordata
ClasseMammalia
OrdineCarnivora
FamigliaCanidae
GenereCanis
SpecieCanis lupus
SottospecieC. l. dingo
Nomenclatura trinomiale
Canis lupus dingo
Meyer, 1793
Sinonimi

Canis familiaris ssp. dingo

Nomi comuni

Aringka, Boolomo, Dwerda, Joogong, Kal, Kurpany, Maliki, Mirigung, Ngurakin, Noggum, Palangamwari, Papa-Inura, Repeti, Walaku, Wantibirri, Warrigal[2]

Areale

Il dingo (Canis lupus dingo; al plurale dinghi[3][4] o invariato[5][6][7]) è un mammifero della famiglia dei canidi, introdotto dall'uomo in Australia. Presumibilmente la sua origine è asiatica. I primi resti fossili in Australia datano al 3500 a.C.[8][9][10] e si ritiene di conseguenza che il dingo vi si sia stabilito in epoca precedente arrivando via mare insieme all'uomo[11]. La morfologia del dingo non è cambiata nel corso di questi millenni, a riprova della mancanza di un allevamento selettivo da parte dell'uomo[10].

Il dingo è strettamente imparentato con il cosiddetto cane canoro della Nuova Guinea[8]: il loro lignaggio, originario dell'arcipelago malese, si staccò dalla linea che evolse poi nel cane domestico[12][13][14]. Studi genetici hanno evidenziato che i dinghi dell'Australia settentrionale si staccarono dalla linea evolutiva del dingo del sud-est asiatico e del cane canoro intorno al 6000 a.C. e che queste due linee si divisero circa 500 anni dopo. L'ipotesi dello studio è che si siano verificate due massicce migrazioni di dinghi al tempo in cui la Piattaforma di Sahul che collega Australia e Guinea era facilmente attraversabile grazie al basso livello del mare[10].

Oltre che in Australia il dingo è presente anche in Thailandia, nel sud-est della Cina, nel Laos, in Malesia, in Indonesia, in Vietnam, in Cambogia, sulle isole di Sumatra e del Borneo, nelle Filippine, in Nuova Guinea e nel nord dell'India.

Evoluzione e tassonomia

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In media il dingo maschio è lungo 86 cm, alto 56 cm e pesa intorno ai 18 kg; la femmina è più piccola.

Il dingo è considerato un cane rinselvatichito perché discende da antenati domestici[8][15]. Il dingo è specie commensale degli aborigeni australiani. Dingo e uomo vivono insieme in stretta associazione ma non dipendono l'uno dall'altro per la sopravvivenza. Entrambi cacciano e riposano insieme. Il dingo è a suo agio in presenza dell'uomo ma può vivere indipendentemente da lui[16].

Come gli altri cani rinselvatichiti o abbandonati, taluni dinghi sono stati socializzati e poi adottati da famiglie umane[17], ma la specie non è mai stata oggetto di un allevamento selettivo da parte dell'uomo ed il suo inquadramento quale animale domestico è poco chiaro[10][9].

Il dingo si può trovare nelle foreste, nelle pianure, nelle aree montuose e in quelle rurali dell'Australia occidentale e orientale, ma anche nelle aree desertiche dell'Australia centrale; a seconda della zona in cui vivono vengono denominati “alpini”, “di Capo York”, “del deserto”, “del nord” e “tropicali[2]”. Nelle regioni asiatiche è facile incontrarlo nelle vicinanze dei villaggi dove gli è più facile procurarsi il cibo.

La dieta del dingo dipende in gran parte dal numero di esemplari di un branco: i dinghi solitari o viventi in coppia prediligono le prede piccole (come wallaby, opossum, vombati e altri piccoli marsupiali); invece i branchi (composti mediamente da 3-5 esemplari) si concentrano sugli animali più grossi, come i canguri rossi, gli emù e i canguri grigi orientali e occidentali.

Sono animali carnivori e le loro prede sono principalmente uccelli e rettili, ma non disdegnano anche piccoli canguri, pecore e animali come i conigli introdotti dai coloni europei. In genere cacciano la preda da soli, ma nel caso di grandi prede, come per esempio i canguri, possono cacciare in gruppo. Quando fanno ciò, possono abbattere anche grosse prede come i canguri rossi e grigi adulti.

Nei paesi asiatici, invece, dove vivono nelle vicinanze dei villaggi, i dinghi si nutrono soprattutto degli avanzi dell'uomo (v. cani pariah) e spesso cacciano anche lucertole e topi.

Areale di Canis lupus dingo e dei suoi ibridi in Australia

I nemici naturali del dingo sono l'uomo, il coccodrillo, l'aquila ed altri canidi; spesso i dinghi vengono uccisi da altri dinghi appartenenti ad altri gruppi, durante le dispute territoriali. I piccoli sono spesso preda di grandi uccelli rapaci. Il dingo viene apprezzato dagli australiani perché si ritiene che aiuti a mantenere controllate le popolazioni di piccoli marsupiali e soprattutto quella dei conigli, che rappresentano una vera e propria calamità.

Un dingo in riposo.

Sono però anche il nemico principale per gli allevatori che spendono migliaia di dollari per costruire recinti di protezione per le pecore; comunque il dingo preferisce prede naturali e caccia pecore e capre solo in condizioni di scarsa disponibilità di cibo, tanto che esse rappresentano solo il 4% della loro dieta. In Australia, il dingo è protetto solo nei parchi e nelle riserve naturali; in genere non è considerato un animale a rischio di estinzione. Nei confronti dell'uomo non viene considerato particolarmente pericoloso anche se sono noti diversi casi di aggressione a bambini. Un caso di rapimento ed uccisione di una bambina di soli due mesi (Azaria Chamberlain), avvenuto nel 1980 presso l'Uluṟu, dette origine a un grave errore giudiziario[18].

Un dingo sull'isola di Fraser.
Un altro dingo dell'isola di Fraser, mentre trasporta la carcassa di un pesce trovato sulla spiaggia.

Il vero problema è quello dell'ibridazione con il cane domestico ed in questo senso la protezione è attuata solo allo scopo di mantenere la razza più pura possibile. Una popolazione di dinghi molto pura vive nell'Isola di Fraser, al largo della costa orientale dell'Australia, e per questo motivo nell'isola non è consentito l'accesso ai cani. In Asia il dingo è apprezzato anche come carne e viene regolarmente venduto e consumato. Il dingo può vivere fino a 10 anni in natura ed oltre 13 in cattività.

Comportamento

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Il dingo viene anche denominato “cane muto”, poiché non abbaia, ma ulula. Esiste dimorfismo sessuale in questa specie, con il maschio adulto che può raggiungere una lunghezza di quasi un metro e un peso di quasi 20 kg; la femmina può invece essere lunga fino a 88 cm e avere un peso di quasi 10 kg. Il dingo asiatico ha dimensioni minori rispetto a quello australiano, a causa anche di una dieta più povera. Il dingo è in grado raggiungere i 40 km/h nella corsa.

Un dingo con i suoi cuccioli.

Il colore del pelo è arancione chiaro, con macchie bianche sul petto; non è raro però che alcuni individui si presentino con pelo più scuro o addirittura nero. Esiste una certa socialità nei dinghi, anche se molto spesso, soprattutto i maschi giovani, tendono a condurre una vita solitaria. In genere i gruppi sono stabili e composti da 3-12 individui; all’interno del branco esiste una coppia dominante che tende ad essere monogama. Gli altri membri del gruppo hanno il compito di curare i piccoli della coppia dominante. Questi canidi producono, generalmente, una cucciolata all'anno. La stagione riproduttiva dipende dalla latitudine e dalle condizioni stagionali: in Australia avviene tra marzo e aprile, nelle regioni asiatiche tra agosto e settembre. Il periodo di gestazione è di 63 giorni e una cucciolata può arrivare fino a 10 piccoli, sebbene in media siano 5 o 6. Esistono cure parentali da parte soprattutto della madre che, dopo averli allattati, continua a nutrire i suoi piccoli con cibo rigurgitato. La completa indipendenza avviene intorno ai 3-4 mesi di età, anche se continuano a rimanere con la madre per un certo periodo di durata variabile. Raggiungono la maturità sessuale a 22 mesi dalla nascita.

  1. ^ (EN) Canis lupus dingo, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
  2. ^ a b Mario Canton, Dingo, in Levrieri e segugi primitivi. Etnogeografia di tutte le razze canine del mondo che inseguono la preda a vista, Porto Viro, Antonio Crepaldi Editore, 2012, ISBN 9788896635230.
    «Il Dingo australiano o Warrigal è un cane selvaggio che vive libero in natura sul continente australiano. [...] A seconda della zona dove abitano, i dingo in Australia vengono chiamati dingo alpini, dingo del deserto, dingo del nord, dingo di Capo York o dingo tropicali. In tempi recenti la gente ha cominciato a chiamarli «cani nativi australiani» o pensando al fatto che sono classificati come una sottospecie di Canis lupus, lupi australiani. Il dingo ha anche nomi differenti nella moltitudine di dialetti indigeni australiani: Joogong, Mirigung, Noggum, Boolomo, Papa-Inura, Wantibirri, Maliki, Kal, Dwerda, Kurpany, Aringka, Palangamwari, Repeti e Warrigal. Alcuni dialetti distinguono addirittura i nomi a seconda di dove i dingo vivono; gli Yarralin, a esempio, chiamano i dingo che vivono con loro «Walaku» e quelli che vivono selvaggi in natura «Ngurakin» [...]»
  3. ^ dingo in Dizionario di italiano, Repubblica.it.
  4. ^ dingo in Grande Dizionario Italiano online.
  5. ^ dingo2, in Treccani.it – Vocabolario Treccani on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato il 21 giugno 2022.
  6. ^ dingo, in Sapere.it, De Agostini. URL consultato il 21 giugno 2022.
  7. ^ dingo in Il nuovo De Mauro.
  8. ^ a b c Greig K, Walter R, Matisoo-Smith L (2016), "21–Dogs and People in South East Asia and the Pacific", In Oxenham M [e] Buckley H (2016), The Routledge Handbook of Bioarchaeology in Southeast Asia and the Pacific Islands, Routledge, Oxford, ISBN 9781138778184, pp. 471–475.
  9. ^ a b Jackson S [e] Groves Colin (2015), Taxonomy of Australian Mammals, CSIRO Publishing, Clayton (Victoria), ISBN 9781486300136, pp. 287–290.
  10. ^ a b c d Smith B [a cura di] (2015), The Dingo Debate: Origins, Behaviour and Conservation, CSIRO Publishing, Melbourne, ISBN 9781486300303, pp. 55-80.
  11. ^ Cairns KM [e] Wilton AN (2016), "New insights on the history of canids in Oceania based on mitochondrial and nuclear data", in Genetica, 144 (5): 553–565.
  12. ^ Fan Z [et al.] (2016), "Worldwide patterns of genomic variation and admixture in gray wolves", in Genome Research, 26 (2): 163–73.
  13. ^ Koepfli KP [et al.] (2015), "Genome-wide Evidence Reveals that African and Eurasian Golden Jackals Are Distinct Species", in Current Biology, 25 (16): 2158–65.
  14. ^ Freedman AH [et al.] (2014), "Genome Sequencing Highlights the Dynamic Early History of Dogs", in PLoS Genetics, 10 (1).
  15. ^ Jackson SM [et al.] (2017), "The Wayward Dog: Is the Australian native dog or Dingo a distinct species?", in Zootaxa. 4317 (2): 201.
  16. ^ Pierotti R [e] Fogg B (2017), The First Domestication: How Wolves and Humans Coevolved, Yale University Press, ISBN 978-0-300-22616-4, pp. 128-129.
  17. ^ Miklosi A (2015), "Ch.8-Intraspecific social organization in dogs and related forms", in Dog Behaviour, Evolution, and Cognition, 2. ed., Oxford University Press, pp. 172–173.
  18. ^ Il mistero della bambina rapita da un dingo che ha diviso l’Australia per decenni, in The Post Internazionale, 10 gennaio 2017.

Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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