Governo Abe IV
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Governo Abe IV | |
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Il primo ministro del Giappone Shinzō Abe (prima fila, al centro) con il rieletto gabinetto all'interno del Kantei, 1º novembre 2017 | |
Stato | Giappone |
Primo ministro | Shinzō Abe (PLD) |
Coalizione | Partito Liberal Democratico–Kōmeitō |
Giuramento | 1º novembre 2017 |
Dimissioni | 28 agosto 2020 |
Governo successivo | 16 settembre 2020 |
Il governo Abe IV è stato il 98º governo del Giappone, in carica dal 1º novembre 2017 al 16 settembre 2020, con a capo il primo ministro Shinzō Abe.
Il governo era una coalizione tra il Partito Liberal Democratico e Kōmeitō.
Abe dimissionò l’esecutivo il 28 agosto 2020, esponendo come motivazione personali problemi di salute. A causa di ciò, fu indetta un’elezione interna al suo partito, che deliberò la sua sostituzione, alla carica di leader di partito, con Yoshihide Suga, il quale formò il suo governo il 16 settembre 2020.
Situazione parlamentare
[modifica | modifica wikitesto]Camera | Collocazione | Partiti | Seggi |
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Camera dei Rappresentanti[1] | Maggioranza | LDP (284), Kōmeitō (29) | 313 / 465 [2]
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Opposizione | PCD (55), KNT (50), JCP (12), NINK (11), PDP (11), PSD (2), Indipendenti (22) | 152 / 465 [3]
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Elenco dei ministri
[modifica | modifica wikitesto]Legenda
[modifica | modifica wikitesto]Partito Liberal Democratico (PLD) | |
Kōmeitō (K) | |
R | Membro della Camera dei rappresentanti |
C | Membro della Camera dei consiglieri |
B | Burocrate |
Gabinetto
[modifica | modifica wikitesto]Governo (1º novembre 2017–2 ottobre 2018)
[modifica | modifica wikitesto]Incarico | Ritratto | Nome | Mandato | ||
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Inizio | Termine | ||||
Primo ministro | Shinzō Abe | 1º novembre 2017 | 16 settembre 2020 | ||
Vice primo ministro | Tarō Asō | 1º novembre 2017 | 16 settembre 2020 | ||
Ministro delle finanze | |||||
Ministro degli affari interni e delle comunicazioni | Seiko Noda | 3 agosto 2017 | 2 ottobre 2018 | ||
Ministro della giustizia | Yōko Kamikawa | 3 agosto 2017 | 2 ottobre 2018 |
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Viene riportata la situazione parlamentare solo di questa camera (e non anche della Camera dei Consiglieri) poiché, sebbene entrambe partecipino al processo di controllo del rapporto di fiducia con l'esecutivo (ex. Art. 63, § 1 - Cost.), in caso di disaccordo è la decisione della camera bassa a prevalere, risultando essere la posizione ufficiale del Parlamento nella sua totalità (ex. Art. 63, § 2 - Cost.)
- ^ Alla Camera dei Consiglieri, gli stessi partiti hanno permesso un appoggio di 151 membri
- ^ Alla Camera dei Consiglieri, gli stessi partiti hanno permesso un’opposizione di 91 membri