Coordinate: 18°24′N 57°24′W

Oceanus Procellarum

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Oceanus Procellarum
TipoOceanus, oceani
Satellite naturaleLuna
La posizione dell'Oceanus Procellarum
Dati topografici
Coordinate18°24′N 57°24′W
MagliaLQ-10 (in scala 1:2.500.000)

LAC-38 Seleucus (in scala 1:1.000.000)

Estensione≈1.692.000 km2[1]
Lunghezza2 592 km
Diametro2.568 km
Localizzazione
Oceanus Procellarum
Mappa topografica della Luna. Proiezione equirettangolare. Area rappresentata: 90°N-90°S; 180°W-180°E.

L'Oceanus Procellarum è un vasto mare lunare sul bordo occidentale del lato visibile della Luna.

Origine del nome

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Il suo nome deriva dal latino e significa Oceano delle tempeste, perché, secondo la leggenda, il suo apparire durante il secondo quarto annuncia cattivo tempo. Storicamente ha ricevuto anche altri nomi, tra cui Mare Eoum (Mare Orientale) da Gassendi[2] e Oceanus Philippicus (Oceano di Filippo) da van Langren[3].

Il Procellarum è il più grande mare lunare, si estende per oltre 2500 chilometri lungo l'asse nord-sud e copre oltre 1,5 milioni di chilometri quadrati. Si trova all'estremità nord del Procellarum si trova il Sinus Roris. Come tutti i mari lunari, si formò da antiche eruzioni vulcaniche basaltiche, che coprirono la regione con uno strato spesso e quasi piatto di magma solidificato. Tuttavia, a differenza degli altri mari lunari, l'Oceanus Procellarum non è confinato all'interno di un ben definito bacino d'impatto.
Intorno ai suoi bordi si trovano molte baie e mari minori, incluso il Mare Nubium e il Mare Humorum verso sud. Verso nord-est si trova il Mare Imbrium separato dal Procellarum dai Montes Carpatus.

Vi sono allunate le sonde robotiche Luna 9, Luna 13, Surveyor 1 e Surveyor 3, così come la missione umana Apollo 12, con a bordo Charles Conrad e Alan Bean.

  1. ^ J. L..Whitford-Stark (1982) A Preliminary Analysis of Lunar Extra-Mare Basalts: Distribution, Compositions, Ages, Volumes, and Eruption Styles. The Moon and Planets 26, 323-338. (Tabella delle superfici dei bacini lunari) Archiviato il 22 febbraio 2012 in Internet Archive.
  2. ^ Whitaker - Mapping and Naming the Moon - p. 33
  3. ^ Whitaker - Mapping and Naming the Moon - p. 198

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Collegamenti esterni

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