Bruno Riccio
Università di Bologna, Dipartimento di Scienze dell'Educazione, Faculty Member
- Social and Cultural Anthropology, Anthropology of migration, Transnational migration, Citizenship (Anthropology), Everyday Racism, Multiculturalism, and 72 moreDiversity, Diaspora and transnationalism, Cosmopolitanism, Migration, Remittances and Development, Second generation, Migrants' associations, Anthropology of Mobility, African Migration to Europe, Migration, Transnationalism, Diversity & Inclusion, Social Representations, Social Exclusion, Social Inclusion, Transnational Labour Migration, Senegal, Migration policies, West African Diaspora, Education, Social Networking, Organisational Change, History of Women, Anthropology, Sociology, Human Rights, Development Studies, Nationalism, Globalization, Ethnography, Migration Studies, Social Anthropology, African Studies, Citizenship, Urban Anthropology, Political Anthropology, Immigration Status & Nationality, Ethnic Studies, Border Studies, Sociology of Migration, International Migration, Migration (Anthropology), West Africa, Social Sciences, Africa, Identity politics, Urban Studies, Medical Anthropology, Identity (Culture), Historical Sociology, Culture, Race and Ethnicity, National Identity, African Diaspora Studies, Youth Culture, Mobility/Mobilities, Imagination, Migration and Development, Ethnopsychiatry, Transnational Families, Ethnopsychology, Soninke, Cultural Studies, Human Geography, Social Research Methods and Methodology, Islam, Political Discourse of Immigration and Asylum, Racial and ethnic discrimination, Migration and Diaspora Studies, Murids, Social Inequality (Anthropology), Italian migration, and Mobility (Internal and International Migration)edit
- Bruno Riccio (Laurea Politics Bologna; MA DPhil Social Anthropology Sussex) is Professor of Cultural Anthropology and... moreBruno Riccio (Laurea Politics Bologna; MA DPhil Social Anthropology Sussex) is Professor of Cultural Anthropology and the director of the research center MODI (Mobility Diversity social Inclusion) at the Department of Education of the University of Bologna, where he teaches Anthropology of Migration. He is co-founder of the Italian Society for Applied Anthropology (SIAA) and co-editor of the series "migrazioni" edited by CISU. Since 2014 he belongs to the teaching board of the doctoral programme in Cultural and Social Anthropology at the University of Milan "Bicocca". His research interests include West African transnational migration, co-development, citizenship, mobility, diversity, local policies of inclusion, Italian multiculturalism and racism. He belongs to the advisory board of African Diaspora and the editorial board of the Anthropogical Journal of European Cultures, Etnografia e Ricerca Qualitativa, Mondi Migranti and afriche e orienti. He has published monographs, numerous articles in journals and edited books and he is the editor of volumes and journal issues.edit
Research Interests:
Lo studio dell\u2019immigrazione straniera in Italia, negli ultimi decenni, ha a lungo fatto leva su impianti di ricerca prevalentemente qualitativi. Tuttavia, ci sembrano sorprendentemente rari i lavori di taglio metodologico che... more
Lo studio dell\u2019immigrazione straniera in Italia, negli ultimi decenni, ha a lungo fatto leva su impianti di ricerca prevalentemente qualitativi. Tuttavia, ci sembrano sorprendentemente rari i lavori di taglio metodologico che rivisitino gli studi gi\ue0 svolti in senso riflessivo, per valutare potenzialit\ue0, limiti e possibili nuovi sviluppi della ricerca etnografica, in senso lato. Questo numero monografico di Mondi Migranti \ue8 stato ideato per avanzare nuove piste di riflessione su questo campo in movimento, in ottica interdisciplinare e guardando a una variet\ue0 di sfaccettature del \u201cfare ricerca\u201d sui processi di insediamento locale, di interazione quotidiana e di partecipazione transnazionale degli stranieri in Italia. L\u2019obiettivo di questo volume \ue8 quindi di fornire strumenti per rivisitare metodologicamente studi qualitativi gi\ue0 svolti \u2013 etnografie, analisi biografiche, studi documentali, ecc. Coltivare la riflessivit\ue0 (auto)critica sul lavoro di campo ci pare un requisito importante per imparare dal passato e progettare la ricerca futura. In questa introduzione proponiamo una mappa orientativa per il dibattito sul tema, a partire da quattro nodi metodologici: 1) Il contributo della ricerca qualitativa allo studio delle istituzioni deputate a gestire i fenomeni migratori, oltre che delle collettivit\ue0 di stranieri in quanto tali, e delle forme emergenti di multiculturalismo quotidiano; 2) La dimensione multi-situata, nello spazio ma anche nel tempo, che informa molti dei migliori studi qualitativi sulle migrazioni; 3) Le interazioni tra i vari ruoli, e le diverse identit\ue0, attribuibili a chi fa ricerca di campo in contesti di elevata \u201cdiversit\ue0\u201d; 4) Il significato, ma anche le tensioni e i limiti, delle varie forme di confine \u2013 disciplinare, metodologico, nazionale \u2013 che delimitano convenzionalmente il campo della ricerca sociale sulle migrazioni. I contributi di questo numero monografico invitano a rivisitare il significato di confini disciplinari tradizionali come quello tra antropologia e sociologia, almeno rispetto allo studio dei fenomeni migratori. Nonostante alcune caratteristiche distintive, la porosit\ue0 di questi confini, che riflettono distinte eredit\ue0 e genealogie disciplinari pi\uf9 che specifiche differenze di metodo (queste ultime, infatti, tendono ad attraversare i confini disciplinari), \ue8 ben nota al dibattito internazionale dei migration studies. Detto altrimenti, ci pare che l\u2019agenda futura della ricerca sulle migrazioni (come altri campi quali il turismo, la cooperazione allo sviluppo, l\u2019ambiente ecc.) abbia bisogno di maggiore investimento e sensibilit\ue0 nel lavoro di campo, anche in senso comparativo e metodologicamente integrato, pi\uf9 che di ulteriori rivendicazioni di label categoriali da parte di campi disciplinari compartimentati e mutuamente impermeabili, come pu\uf2 succedere nel dibattito accademico italiano. Lo studio di campo delle migrazioni, come mostrano gli articoli che seguiranno, richiede di spingersi anche al di l\ue0 dei confini nazionali. Non soltanto perch\ue9 i fenomeni migratori spesso li valicano. E non soltanto perch\ue9 allo studio di qualsiasi esperienza di immigrazione, compresa quella italiana, contribuiscono anche ricercatori di altri paesi, portatori di uno sguardo diverso, forse meno attento alle specificit\ue0 dei contesti locali italiani, certo pi\uf9 slegato dal \u201cnazionalismo metodologico\u201d di chi fa ricerca nel paese in cui vive. Al di l\ue0 di questo, il punto di forza della ricerca etnografica e qualitativa, laddove non si riduce a descrizione compilativa, sta nella capacit\ue0 di sviluppare significati e interpretazioni che risuonano ben oltre il contesto locale e nazionale in cui vengono prodotti. In questa prospettiva, la \u201ccontaminazione\u201d della ricerca qualitativa italiana con ricerche ed etnografi di paesi diversi, in senso comparativo o di contributo congiunto a temi di interesse pi\uf9 ampio, ci sembra un indicatore cruciale della capacit\ue0 delle etnografie delle migrazioni di adempiere al proprio mandato
Research Interests:
The notion of migration as being at least partly about ‘choice’ is deeply rooted in both academic thought and public policy. Recent contributions have considered migration choice as step-wise in nature, involving a separation between... more
The notion of migration as being at least partly about ‘choice’ is deeply rooted in both academic thought and public policy. Recent contributions have considered migration choice as step-wise in nature, involving a separation between ‘aspiration’ and ‘ability’ to migrate, whilst stressing a range of non-economic factors that influence migration choices. But such nuances have not prevented the emergence of a significant area of public policy that seeks to influence choices to migrate from Africa through ‘irregular’ channels, or at all, through a range of development interventions. This paper explores evidence from West Africa on how young people formulate the boundaries of such choice. Drawing on approaches in anthropology and elsewhere that stress the value of a ‘future-orientated’ lens, we show how present uncertainty is a central framing that fundamentally limits the value of thinking about migration as a choice. This has important implications for policy on ‘migration and develop...
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Research Interests: Sociology and Sociologia
... 19, n. 2 : 69-84. Campani, Giovanna, Carchedi, Francesco, Mottura, Giovanni. 1999. Spazi migratori e luoghi dello sviluppo, Torino, L'Harmattan Italia. Caritas di Roma. 2007. Immigrazione dossier statistico 2007, Roma, Idos.... more
... 19, n. 2 : 69-84. Campani, Giovanna, Carchedi, Francesco, Mottura, Giovanni. 1999. Spazi migratori e luoghi dello sviluppo, Torino, L'Harmattan Italia. Caritas di Roma. 2007. Immigrazione dossier statistico 2007, Roma, Idos. Carter, Donald. 1997. ...
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"Co-development" is the term to name those aid projects where migrants present themselves as "actors of development. Those programmes involve also local government, migrant and non-migrant associations and NGOs. After a brief glance... more
"Co-development" is the term to name those aid projects where migrants present themselves as "actors of development. Those programmes involve also local government, migrant and non-migrant associations and NGOs. After a brief glance towards the debate over transnational migration and development nexus, I focus on the different perspectives towards co-development and, relying on some examples, on the ambivalent nuances characterizing such projects. Nevertheless, I argue that these projects are an interesting subject of study, which provides a fruitful methodological solution to observe the interplay between associations and institutions in the receiving context, various transnational practices and the economic and socio-cultural changes in the context of origin.
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This chapter, after having introduced the activities of the Italian Society of Applied Anthropology and the plurality of approaches, postures and methodologies that characterizes it, will focus on the complex nexus between migration,... more
This chapter, after having introduced the activities of the Italian Society of Applied Anthropology and the plurality of approaches, postures and methodologies that characterizes it, will focus on the complex nexus between migration, policies and anthropological perspectives. Differently than " development " , this is a field where reflections is still needed and I argue that using professional reflexivity on the problems (time, lack of flexibility, objectification) as much as on the opportunity to champion anthropological approaches, constitutes a useful process for the design of anthropological contributions to migration and asylum policies. It is an ongoing but fruitful process.
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Le riflessioni che proporrò in questo contributo emergono dallo studio delle mobilità come paradigma teorico con cui osservare le migrazioni contempo-ranee e dallo scambio proficuo di idee con ricercatori e studiosi con cui in questi anni... more
Le riflessioni che proporrò in questo contributo emergono dallo studio delle mobilità come paradigma teorico con cui osservare le migrazioni contempo-ranee e dallo scambio proficuo di idee con ricercatori e studiosi con cui in questi anni ho condiviso letture, interpretazioni, esperienze di ricerca sulle molteplici forme di mobilità e sull'antropologia applicata alle politiche di integrazione e accoglienza 1. In modo azzardato, cercherò proprio di iniziare a costruire un ponte tra due dibattiti scientifici che animano l'antropologia dei processi migratori, ma che di rado si connettono. Dopo aver accennato alle caratteristiche principali delle prospettive della mobilità, estenderò, infatti, il concetto di "infrastruttura", emergente da tale dibattito, ai complessi mondi che caratterizzano le politiche locali di accoglienza e integrazione dei mi-granti e richiedenti protezione internazionale. Infine, concluderò con alcuni interrogativi di ricerca in questo difficile momento politico in cui stiamo vivendo.