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This is a new approach to one of the greatest political theorists, Antonio Gramsci. Gramsci’s Prison Notebooks are one of the most popular Marxist texts available and continue to inspire readers across the world. In Using Gramsci, Michele... more
This is a new approach to one of the greatest political theorists, Antonio Gramsci. Gramsci’s Prison Notebooks are one of the most popular Marxist texts available and continue to inspire readers across the world. In Using Gramsci, Michele Filippini proposes a new approach based on the analysis of previously ignored concepts in his works, creating a book which stands apart.

Including chapters on ideology, the individual, collective organisms, society, crisis and temporality, Using Gramsci offers a new pattern in Gramscian studies aimed to speak to the broader audience of social sciences scholars. The tools that are provided in this book extend the uses of Gramsci beyond the field of political theory and Marxism, while remaining firmly rooted in his writings. Working from the original Italian texts, Filippini also examines the more traditional areas of Gramsci’s thought, including hegemony, organic intellectuals and civil society.
I Quaderni del carcere di Antonio Gramsci aprono una nuova stagione del pensiero politico non solo marxista, obbligandolo a confrontarsi con la “politica di massa”. A partire da questa acquisizione il volume ricostruisce la rilevanza che... more
I Quaderni del carcere di Antonio Gramsci aprono una nuova stagione del pensiero politico non solo marxista, obbligandolo a confrontarsi con la “politica di massa”. A partire da questa acquisizione il volume ricostruisce la rilevanza che sempre più chiaramente Gramsci conferisce alla società, in quanto luogo nel quale si diffonde, si legittima, ma anche ormai si produce l’ordine. La presenza di questo nuovo modo di affrontare il problema dell’ordine politico risulta già dall’analisi degli scritti precarcerari e soprattutto dal confronto gramsciano con le scienze sociali del suo tempo. L’uso di concetti apparentemente antinomici – organicità e rivoluzione, equilibrio e crisi, passività e attività – mostra quindi una scomposizione e ricomposizione possibile della società all’interno di una teoria politica rivoluzionaria adatta all’epoca della politica di massa. Come la scienza politica deve fare i conti con la scienza sociale, così la teoria rivoluzionaria deve porsi il problema della riproduzione costante della società. Su questo versante gli scritti gramsciani risultano eccentrici rispetto a quelli dei contemporanei pensatori marxisti, presentando uno spettro di riferimenti esterni a questa tradizione tali da conferirgli una rigogliosa vita postuma.
The book explores the political experience known as operaismo (workerism) which began in Italy in the early 1960s. Using both political-theoretical and formal approaches it considers two main publications: "Quaderni rossi", a review... more
The book explores the political experience known as operaismo (workerism) which began in Italy in the early 1960s. Using both political-theoretical and formal approaches it considers two main publications: "Quaderni rossi", a review started by Raniero Panzieri in 1961, and "Classe operaia", a journal directed by Mario Tronti. The first publication is mainly focused on a thoroughly analytical approach whereas the second was more politically active. Nevertheless as far as stylistic/objective standards are concerned the approaches to graphic design, printing techniques and distribution reveal themselves to be different. There are five folders among the pages containing extracts from both of the above-mentioned publications. These extracts aim to outline the differences between the two publications. "Quaderni rossi" (monographic volumes similar to books) is reproduced using offset printing and results as a realistic raw reproduction of the original large lay-out prior to cut print, while "classe operaia" (handier and for wide circulation) applies to mimeograph/risograph techniques. "Quaderni rossi" emphasizes a typical 1960s Italian series rigor which generally avoids graphic virtuosity, except for the cover. The image is radically replaced here by the first chapter that begins on the cover page. "Classe operaia", printed in two colors and for wide circulation, features a particular geometric rigor that, however, has variable results that are adapted differently to each issue. The book's title Leaping forward, a refrain of Mario Tronti's prose, is interpreted on the cover through the leap the reader has to make physically in order to read it in its entirely, from back to the cover across the spine. This represents the leap from "Quaderni rossi" to "classe operaia". The cover project, similarly to the book's, outlines the effort to translate political movement into spatial and graphic movement.
Uno spettro si aggira per il mondo globalizzato: lo spettro di Antonio Gramsci. Sono in tanti a evocarlo: intellettuali sovversivi e filosofi rapper, compassati analisti politici e acuti studiosi di fenomeni culturali. Sopravvissuto alla... more
Uno spettro si aggira per il mondo globalizzato: lo spettro di Antonio Gramsci. Sono in tanti a evocarlo: intellettuali sovversivi e filosofi rapper, compassati analisti politici e acuti studiosi di fenomeni culturali. Sopravvissuto alla disfatta dei suoi commentatori ufficiali, l’autore dei Quaderni del carcere continua a godere di una popolarità che sfiora il trionfo postumo.
All’incrocio tra rigore argomentativo e narrazione disinvolta, Michele Filippini esamina gli orientamenti dei tanti gramscismi. Dai linguaggi ribelli delle comunità afroamericane alle strategie egemoniche dei think tank neoconservatori, dalle riflessioni sul postcolonialismo alle pieghe della mass culture, da sinistra a destra, da destra a sinistra, viene fuori un ritratto inedito e sconosciuto del comunista sardo. Un’immagine lontana anni luce dalla liturgica iconografia in bianco e nero del profondo Novecento.
Cosmopolite, metropolitane, profetiche, cinematografiche, radicali, reazionarie, distorte, allucinate, paranoiche, ma sempre e comunque pop, le interpretazioni considerate in queste pagine compongono le visioni di un Gramsci globale.
Questa raccolta di scritti di Mario Tronti, la prima a coprire l’intero periodo della sua produzione teorica, nasce dalla constatazione di un consolidato ritorno di interesse nei confronti del suo pensiero, oltre che dalla sostanziale... more
Questa raccolta di scritti di Mario Tronti, la prima a coprire l’intero
periodo della sua produzione teorica, nasce dalla constatazione
di un consolidato ritorno di interesse nei confronti del suo
pensiero, oltre che dalla sostanziale irreperibilità di molte sue
opere. Corredata da un’introduzione che ne storicizza il percorso
politico e teorico, l’antologia offre una ricostruzione unitaria del
pensiero di un intellettuale novecentesco tra i più conosciuti e
internazionalmente citati, evidenziandone tanto le continuità
quanto le fratture teoriche. Gli scritti selezionati sono raggruppati
in quattro sezioni cronologiche, che individuano diversi periodi
nel corso dell’evoluzione del pensiero di Tronti: Il punto di
vista (1958-1967); Il politico e il movimento operaio (1968-
1984); Realismo e trascendenza (1985-1998); Pensare il Novecento
(1999-2015). In ciascuno di questi periodi l’autore sottopone
a critica e in parte ripensa le proprie categorie, aprendo di
volta in volta nuovi campi di ricerca e nuove prospettive per l’azione
politica. Riproponendo i frutti più significativi del lavoro di
Tronti, il volume risponde non solo a un’esigenza ricostruttiva e
periodizzante, ma esprime una specifica natura interpretativa,
caratterizzandosi come un utile strumento per la ricezione critica
dell’intera opera trontiana.

Mario Tronti, filosofo e politico, negli anni Sessanta è stato tra i
fondatori dell’operaismo italiano, poi professore di Filosofia
morale e Filosofia politica all’Università di Siena, dirigente del
Partito Comunista Italiano, più volte Senatore della Repubblica
e Presidente del Centro per la riforma dello Stato. Fra le sue
opere più note ricordiamo «Operai e capitale» (1966), «Con le
spalle al futuro» (1992), «La politica al tramonto» (1998),
«Dello spirito libero» (2015).
Numero monografico doppio della rivista "Politics. Rivista di studi politici" (3 e 4, 2015) sul pensiero politico degli anni '80 e '90.
Dalla raccolta di articoli contenuta in questo numero emerge un concetto di cooperazione sfaccettato e molteplice, attraversato da ambivalenze ed antinomie. Attraverso una breve ricostruzione in chiave storico-politica si evidenziano i... more
Dalla raccolta di articoli contenuta in questo numero emerge un concetto di cooperazione sfaccettato e molteplice, attraversato da ambivalenze ed antinomie. Attraverso una breve ricostruzione in chiave storico-politica si evidenziano i significati dell'idea di cooperazione utili a ricostruirne la crescente importanza assunta nel dibattito contemporaneo. Si anticipano anche le problematiche più rilevanti che possono portare a una teoria politica della cooperazione.
Numero monografico dei "Quaderni di teoria sociale" dedicato a "Gramsci e la sociologia". A distanza di 20 anni dall'ultima presa di parola degli studiosi sul rapporto di Gramsci con i grandi del pensiero sociologico ("Gramsci e i... more
Numero monografico dei "Quaderni di teoria sociale" dedicato a "Gramsci e la sociologia". A distanza di 20 anni dall'ultima presa di parola degli studiosi sul rapporto di Gramsci con i grandi del pensiero sociologico ("Gramsci e i classici della sociologia", a cura di Massimo Paci), questo numero monografico vuole riaprire il dibattito tra due tradizioni (studi gramsciani e studi sociologici) che si sono poco frequentate negli ultimi anni. Per fare di Gramsci un classico della sociologia, e dei temi della sociologia una chiave centrale di lettura dei Quaderni.
This brief pamphlet is a collection of essays that were presented at a conference held at the Jan Van Eyck Academie in Maastricht on November 2nd 2011. On that occasion, four scholars from varied backgrounds came to discuss the... more
This brief pamphlet is a collection of essays that were presented at a conference held at the Jan Van Eyck Academie in Maastricht on November 2nd 2011. On that occasion, four scholars from varied backgrounds came to discuss the often-misunderstood notion of “the autonomy of the political”.
Analizzare il cosiddetto “mondo globalizzato” attraverso la categoria di egemonia elaborata in questo libro può aiutarci a comprendere come la congiuntura presente, lungi dall’essere l’unico ordine sociale naturale o possibile, sia... more
Analizzare il cosiddetto “mondo globalizzato” attraverso la categoria di egemonia elaborata in questo libro può aiutarci a comprendere come la congiuntura presente, lungi dall’essere l’unico ordine sociale naturale o possibile, sia l’espressione di una certa configurazione delle relazioni di potere.

Si tratta del risultato dei movimenti egemonici da parte di specifiche forze sociali, che sono state capaci di realizzare una profonda trasformazione nelle relazioni tra imprese capitaliste e stati-nazione. Tale egemonia può essere sfidata. La sinistra dovrebbe cominciare ad elaborare un’alternativa credibile all’ordine neoliberale invece di provare semplicemente a gestirlo in una maniera più umana.
This article reconstruct the use that Hobbes makes of the concept of the “person” in Leviathan, through an examination of the characteristics of the three subjects of his civil philosophy: the Multitude, the Commonwealth, and the... more
This article reconstruct the use that Hobbes makes of the concept of the “person” in Leviathan, through an examination of the characteristics of the three subjects of his civil philosophy: the Multitude, the Commonwealth, and the Sovereign. Building on previous and extensive literature on the subject, I propose a new interpretation of what the Commonwealth is in Hobbes’s civil philosophy, an ideological projection of the Sovereign for use by the Multitude. I also argue that this “production” of something inexistent, i.e. the will of the people, is always unstable and represents the birth of consensual politics in modern political theory.
Since 2000, Gramscian concepts have been undergoing an unprecedented process of dissemination, and this process has occurred along two specific axes: The geographic axis and the disciplinary axis. This process, which is also a... more
Since 2000, Gramscian concepts have been undergoing an unprecedented process of dissemination, and this process has occurred along two specific axes: The geographic axis and the disciplinary axis. This process, which is also a hybridization resulting in political innovation, often has been interpreted in terms of fidelity/infidelity to Gramsci’s ideas, and as a result has been interpreted as somewhat of a degenerative process. In contrast, my analysis focuses on the transit of Gramscian theory, that is, on what ideas transit, on how they transit, and why they transit rather than starting with a presupposed ‘original’ theory or the arrival points of ‘corrupted’ or ‘translated’ theory. By looking beyond an essentialist notion of his theory, this inquiry into Gramscian concepts ends up discussing the problems of contemporary history and politics rather than simply the revival of interest in a Sardinian Marxist.
Italiano Il '68 italiano, rispetto allo stesso movimento in altri paesi europei, si caratterizza per la sua lunga durata e per la sua particolare intensità. Si tratta infatti di un movimento che ha prodotto effetti potenti e duraturi... more
Italiano
Il '68 italiano, rispetto allo stesso movimento in altri paesi europei, si caratterizza per la sua lunga durata e per la sua particolare intensità. Si tratta infatti di un movimento che ha prodotto effetti potenti e duraturi sulla società italiana per almeno un decennio, con un impatto ben visibile nella persistente memoria storica dell'evento che si ripresenta anche ai giorni nostri. Ma lo scoppio del '68, come le conquiste sociali e legislative degli anni '70, devono le loro condizioni di possibilità a una rottura, politica ma soprattutto teorica, che si è verificata in precedenza, all'inizio degli anni '60. Risalire alla genesi della rottura dell'immaginario conservatore degli anni '50, oltre ad essere un'operazione di storia intellettuale, può essere utile per indagare come emerge la "novità teorica", in questo caso attraverso una rottura con la tradizione tesa però alla sua riattivazione.

English
'68 in Italy, compared to the same movement in other European countries, is characterized by its long duration and its particular intensity. It is in fact a movement that has produced powerful and lasting effects on the Italian society for at least a decade, as it is visible in its central presence in the historical memory of the country, still today. But the outbreak of '68, like the social and legislative achievements of the 70s, owe their conditions of possibility to a break-a political break but above all a theoretical break-which occurred earlier, at the beginning of the 1960s. Going back to the genesis of the breakdown of the conservative imagery of the 1950s, while being an operation of intellectual history, can be useful to investigate how the "theoretical novelty" emerges, in this case through a break with its own tradition, albeit aiming to its reactivation.
This article presents some results of gramsciproject.org, a three-year project carried out thanks to the International Gramsci Society Italy and the Firb grant of the Italian Ministry of Education. The project created the first digital... more
This article presents some results of gramsciproject.org, a three-year project carried out thanks to the International Gramsci Society Italy and the Firb grant of the Italian Ministry of Education. The project created the first digital library dedicated to the texts of Antonio Gramsci. This brief summary analyzes two main areas of research: the work that has been done on the transcriptions of the texts, and the creation of a structured knowledge linked to the texts. In the latter case, the building of a semantic structure with cutting-edge technologies in digital humanities leads to new possible fields of research in Gramscian studies, thanks to the potentials related to new semantic instruments such as the indexes of names, themes, media, dictionary entries, and their relations to cross-searches.
Research Interests:
Introduzione al n. 3 (1/2015) di "Politics. Rivista di Studi Politici" intitolato "80s & 90s. Per una mappa di concetti, pratiche e pensatori politici".
Il saggio ricostruisce il carattere contraddittorio del concetto di cooperazione, evidenziando storicamente alcune antinomie che rimangono latenti anche nell'uso moderno di tale concetto. Attraverso l'analisi e il confronto di alcuni... more
Il saggio ricostruisce il carattere contraddittorio del concetto di cooperazione, evidenziando storicamente alcune antinomie che rimangono latenti anche nell'uso moderno di tale concetto. Attraverso l'analisi e il confronto di alcuni testi di Adam Smith, Karl Marx, Émile Durkheim e Alfred Marshall vengono evidenziati in particolare due assi problematici del concetto: cooperazione come ampliamento delle potenzialità umane in opposizione alla cooperazione come oggettivazione e sfruttamento; cooperazione come norma societaria in opposizione alla cooperazione del movimento cooperativo. Tali antinomie non vengono superate in un armonico e onnicomprensivo concetto di cooperazione, ma al contrario vengono messe in gioco per restituire la complessità e l'interna contraddittorietà di un concetto che attraversa il dibattito sociologico, economico e politico contemporaneo.
L’articolo ricostruisce la genealogia del concetto di ideologia nei Quaderni del carcere di Antonio Gramsci, mostrando come esso sia centrale nell’elaborazione del marxista sardo e come sia funzionale a una lettura materialista ma non... more
L’articolo ricostruisce la genealogia del concetto di ideologia nei Quaderni del carcere di Antonio Gramsci, mostrando come esso sia centrale nell’elaborazione del marxista sardo e come sia funzionale a una lettura materialista ma non riduzionista dei fenomeni “sovrastrutturali”. L’ideologia viene analizzata attraverso la costellazione concettuale di cui fa parte, insieme ai concetti di blocco storico, senso comune, religione, scienza e filosofia. All’interno di questo quadro emerge un concetto di ideologia peculiare ed “eterodosso” per un marxista della prima metà del XX secolo, che anticipa teorizzazioni successive e acquisizioni scientifiche in altri campi del sapere. La teoria dell’ideologia in Gramsci, per come è qui ricostruita, rappresenta la premessa necessaria alla sua teoria dell’egemonia.
In Gramsci, la relazione come elemento fondante dell’individualità implica un’idea di politica aperta al sociale. L’ opposizione alla visione liberale dell’individuo come monade. Le divisioni interne alla società, che vedono in conflitto... more
In Gramsci, la relazione come elemento fondante dell’individualità implica un’idea di politica aperta al sociale. L’ opposizione alla visione liberale dell’individuo come monade. Le divisioni interne alla società, che vedono in conflitto  conformismi» diversi che cercano il predominio, si riflettono sulla composizione interna dell’individuo.
Postfazione alla ripubblicazione degli scritti di Mario Tronti, Hobbes e Cromwell, a cura di Damiano Palano.
È stato più volte sottolineato come uno degli aspetti più interessanti del materialismo di Gramsci sia il suo rapporto con lo spazio. Lo stesso si è detto riguardo alla specificità della nozione di tempo nel suo pensiero, cioè al suo... more
È stato più volte sottolineato come uno degli aspetti più interessanti del materialismo di Gramsci sia il suo rapporto con lo spazio. Lo stesso si è detto riguardo alla specificità della nozione di tempo nel suo pensiero, cioè al suo storicismo. In una prospettiva diversa, ma non in contrasto con queste letture, questo articolo discute l'importanza dei concetti scanditi dallo spazio e dal tempo nei "Quaderni". L'analisi dei concetti di “rivoluzione passiva” e di “giacobinismo” in particolare supporta un'interpretazione non lineare del “tempo” nei testi di Gramsci, che è caratterizzato da una duplice struttura temporale che segue il rapporto tra permanente e occasionale, egemonia politica e pluralità sociale, soggetto storico e gruppi subalterni. Questa duplice struttura del tempo Gramsciano – basata sulla consustanzialità di queste temporalità piuttosto che sulla loro consecutività – viene infine posta in un confronto unico con l’influente distinzione di Walter Benjamin tra tempo omogeneo e vuoto e tempo messianico.
Il rapporto di Ernesto Laclau con Marx è stato a lungo sottovalutato, principalmente a causa dei ripetuti attacchi al marxismo presenti nei suoi testi. Se è certo vero, da una parte, che Laclau ha quasi sempre schiacciato il marxismo... more
Il rapporto di Ernesto Laclau con Marx è stato a lungo sottovalutato, principalmente a causa dei ripetuti attacchi al marxismo presenti nei suoi testi. Se è certo vero, da una parte, che Laclau ha quasi sempre schiacciato il marxismo sulle sue manifestazioni più rozze, essenzialiste ed economiciste, considerandolo come costante sponda polemica nella costruzione della sua teoria politica post-fondazionalista, dall’altra il suo debito con Marx è non solo evidente ma costitutivo, in particolare nel suoi primi scritti. Sin dagli anni ’60 Laclau è stato infatti un solido e originale lettore di Marx, interpretato inizialmente attraverso lo strutturalismo di Althusser e Poulantzas, poi con le lenti della teoria della dipendenza, fino alla svolta di Egemonia e strategia socialista che segna il passaggio al post-marxismo non nei termini di una rottura, ma come «riappropriazione di una tradizione intellettuale».
L’intento del saggio è di ricostruire il rapporto di Laclau con i testi marxiani, in particolare nei due saggi dove esso è più evidente (Feudalism and Capitalism in Latin America del 1971 e New Reflections on the Revolution of Our Time del 1990). Da questi testi emerge infatti un tema chiave della ricerca laclausiana pre-populista: il tema del “fuori”, ovvero di quale sia il rapporto di un sistema con quell’esterno che però contribuisce a riprodurlo. Un tema che è oggi al centro dei dibattiti sulle trasformazioni del capitalismo contemporaneo.
The concept of Hegemony is central to Gramsci's thought, but it has been also the main vector of his fortune around the world. This article maps some uses of this Gramscian concept from the point of view of its political productivity... more
The concept of Hegemony is central to Gramsci's thought, but it has been also the main vector of his fortune around the world. This article maps some uses of this Gramscian concept from the point of view of its political productivity insted of its philological fidelity to the author. The concept of hegemony, in these examples, shows its ability to produce political innovation.
L'uso del lessico dell'ordine da parte di Antonio Gramsci nei diversi periodi della sua produzione (articoli giornalistici degli anni '10, costruzione del socialismo sovietico negli anni '20, studio in carcere negli anni '30) rivela una... more
L'uso del lessico dell'ordine da parte di Antonio Gramsci nei diversi periodi della sua produzione (articoli giornalistici degli anni '10, costruzione del socialismo sovietico negli anni '20, studio in carcere negli anni '30) rivela una riflessione di lunga durata che pone al centro la resistenza delle strutture sociali e politiche. Attraverso la lente del concetto di "ordine" è quindi possibile leggere la traiettoria gramsciana come costante interrogazione sulle forme dell'ordine vecchio e di quello nuovo, così come sul passaggio dall'uno all'altro nel contesto di una politica di massa.
Global Marx si presenta come unʻesplorazione collettiva dellʻeredità marxiana volta a proiettarla sulla realtà del presente. Il riferimento al global è duplice. Globale come dimensione del mercato mondiale, che implica la necessità di... more
Global Marx si presenta come unʻesplorazione collettiva dellʻeredità marxiana volta a proiettarla sulla realtà del presente. Il riferimento al global è duplice. Globale come dimensione del mercato mondiale, che implica la necessità di cogliere la connessione fra fenomeni sparsi, disseminati nel tempo e nello spazio, alla ricerca di connessioni sistemiche.
Il tema dell'obbligazione politica ha probabilmente una storia tanto lunga quanto quella dei rapporti tra gli uomini, ma è con il pensiero politico moderno che esso assurge a perno centrale dell'ordine politico, acquisendo i caratteri... more
Il tema dell'obbligazione politica ha probabilmente una storia tanto lunga quanto quella dei rapporti tra gli uomini, ma è con il pensiero politico moderno che esso assurge a perno centrale dell'ordine politico, acquisendo i caratteri della totalità, dell'univocità e dell'astrattezza, in particolare attorno alla costruzione di quelle grandi macchine istituzionali, simboliche e coercitive che sono gli Stati moderni. Oggi il legame caratterizzato dall'obbligazione politica sembra venire meno nelle democrazie  "mature". Quali sono le nuove forme che permettono lo scambio politico dell'obbedienza, ovvero della legittimazione del potere?
A cinque anni dalla scomparsa del filosofo argentino la profezia sul "momento populista" sembra essersi avverata: l'Europa attraversa una fase di radicale ridefinizione dello spazio politico all'interno di una congiuntura aperta a esiti... more
A cinque anni dalla scomparsa del filosofo argentino la profezia sul "momento populista" sembra essersi avverata: l'Europa attraversa una fase di radicale ridefinizione dello spazio politico all'interno di una congiuntura aperta a esiti diversi. I saggi contenuti in questo volume, posizionandosi su questo crinale, ripercorrono il lascito di Laclau evidenziando le intuizioni e scovando le incertezze, all'interno di una lettura che si tiene ben lontana dall'apologia, ma che ambisce a fornire strumenti per l'analisi critica e l'azione politica nel presente.
A atenção de Gramsci à novidade imposta pela organização industrial do trabalho e da vida, capaz de criar um padrão antropológico novo, é o tema que aproxima Gramsci do sociólogo alemão Max Weber. Michele Filippini discute como a análise... more
A atenção de Gramsci à novidade imposta pela organização industrial do trabalho e da vida, capaz de criar um padrão antropológico novo, é o tema que aproxima Gramsci do sociólogo alemão Max Weber. Michele Filippini discute como a análise da psicofísica do trabalho industrial, pouco conhecido estudo de Weber, encontra afinidades com a análise do americanismo e fordismo feita pelo italiano. A racionalização do trabalho industrial é tratada, por ambos, como vinculada à racionalização da vida, portanto à constituição de um novo homem adaptado à necessidade da fábrica capitalista. Existiria ainda, para Filippini, uma influência de Weber sobre Gramsci no que diz respeito à análise da burocracia. Os funcionários aparecem então como fenômeno típico da racionalização burocrática, o que permite ao italiano a avançar na elaboração de uma «sociologia do político».
Il saggio ricostruisce due snodi teorici centrali del pensiero di Mario Tronti, il punto di vista e l'autonomia del politico, nel quadro più ampio dato dall'inscrizione del suo percorso all'interno dell'Italian Theory
A specter is haunting the globalized world: the specter of Antonio Gramsci. Too many people evoke it: subversive intellectuals and rapper philosophers, staid political analysts and acute scholars of cultural phenomena. Survived by the... more
A specter is haunting the globalized world: the specter
of Antonio Gramsci. Too many people evoke it: subversive
intellectuals and rapper philosophers, staid political
analysts and acute scholars of cultural phenomena.
Survived by the defeat of his official commentators, the
author of the Prison Notebooks continues to enjoy a
popularity that seems a posthumous triumph.
At the crossroads of narrative form and argumentative
rigor, Michele Filippini examines the guidelines of the
many gramscisms. From the rebel languages of African-
American communities to the hegemonic strategies of
neo-conservative think tanks, from the reflections on
postcolonialism to the folds of mass culture, from left
to right, from right to left, an unprecedented and unknown
portrait of Gramsci comes out from this analysis.
An iconography light-years away from the liturgical
black and white image of the twentieth century.
The cosmopolitan, metropolitan, prophetic, cinematographic,
radical, reactionary, distorted, hallucinatory,
paranoid, but always pop interpretations considered
in these pages give back to us the image of a Global
Gramsci.
Research Interests:
"Résumé français de l’article de Michele Filippini "Mario Tronti e l’operaismo politico degli anni ’60": (http://grm.revues.org/220)"
Research Interests:
Research Interests:
This is a short bibliography which can be useful for those who want to continue to make Gramscian theory travel in their own disciplinary fields. For deeper bibliographical accounts, search the “Gramsci bibliography” by Fondazione Gramsci... more
This is a short bibliography which can be useful for those who want to continue to make Gramscian theory travel in their own disciplinary fields. For deeper bibliographical accounts, search the “Gramsci bibliography” by Fondazione Gramsci (http://bg.fondazionegramsci.org/biblio-gramsci/) and the new repository “BiblioMaps” by GramsciLab (https://gramscilab.com/bibliomaps-project/bibliomaps).
La presente bibliografia ha un carattere storico-concettuale, raccoglie cioè una selezione di testi sul concetto di cooperazione e sulle esperienze storiche del movimento cooperativo che hanno rideterminato nel tempo questo concetto. La... more
La presente bibliografia ha un carattere storico-concettuale, raccoglie cioè una selezione di testi sul concetto di cooperazione e sulle esperienze storiche del movimento cooperativo che hanno rideterminato nel tempo questo concetto. La bibliografia è divisa in quattro sezioni: 1. Storia della cooperazione; 2. L’agire cooperativo. Teorie dell’azione e della cooperazione; 3. Capitale sociale, fiducia, reciprocità; 4. Analisi economiche del fenomeno cooperativo; 5. Studi di sintesi e testi classici sulla cooperazione.
Review of Peter Thomas, The Gramscian Moment, Brill, Leiden, 2009.
Arrivano finalmente anche in Italia le opere di Laclau e la sua proposta di una «democrazia radicale». Il tema della costruzione del soggetto a partire dall’abbandono della centralità del conflitto di classe e l’«uso» di Gramsci. È... more
Arrivano finalmente anche in Italia le opere di Laclau e la sua proposta di una «democrazia radicale». Il tema della costruzione del soggetto a partire dall’abbandono della centralità del conflitto di classe e l’«uso» di Gramsci. È veramente possibile obliterare del tutto il fondamento materiale delle rivendicazioni sociali?
The review article reconstructs the reception of Gramsci’s writings in Italy from the postwarperiod to the present. Compared to the Italian debate that has given little attention to Gramsci’s writings, except for in some periods such as... more
The review article reconstructs the reception of Gramsci’s writings in Italy from the postwarperiod to the present. Compared to the Italian debate that has given little attention to Gramsci’s writings, except for in some periods such as the 1970s, Gramsci’s fortune has continued to grow internationally. Recent Italian contributions, such as the book of Alberto Bugio, Grasmci storico, criticised in this review, remain indebted to an historicist approach  hat does not allow a use of Gramscian categories as an optic for interpreting and enacting the transformation of the present. The analysis concentrates on concepts such as ‘passive revolution’, ‘fascism’, ‘Taylorism’ and ‘bureaucracy’.
Giornata di studi “Prospettive critiche sul capitalismo contemporaneo” 21 febbraio 2019.
Sessione I “Per una critica delle rivoluzioni del capitale”
http://www.intotheblackbox.com/events/prospettive-critiche-sul-capitalismo-contemporaneo/
Intervento alla Scuola di Formazione "Gramsci - Togliatti" del Partito Comunista Italiano, in occasione degli 80 anni dalla morte di Antonio Gramsci.
Research Interests:
Intervento al convegno "Confronto Italiano" XI edizione, Cetona, 2017
Research Interests:
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Incontro pubblico organizzato dalla Camera del Lavoro Reggio Emilia il 12 marzo 2018, con Marco Revelli, Giuliano Santoro, Samuele Mazzolini e Ivan Pedretti. POPULISMI: Cosa sono e rappresentano? Cosa significano per la nostra... more
Incontro pubblico organizzato dalla Camera del Lavoro Reggio Emilia il 12 marzo 2018, con Marco Revelli, Giuliano Santoro, Samuele Mazzolini e Ivan Pedretti.

POPULISMI: Cosa sono e rappresentano? Cosa significano per la nostra democrazia? Chi ne è “affetto” e perché? Da dove vengono e dove ci porteranno?
Research Interests:
Incontro alla Fondazione Gramsci Emilia Romagna (Iger) in occasione della presentazione dei due volumi: Gaël Brustier, A demain Gramsci (Le Cerf, 2015) e Michele Filippini, Una politica di massa. Antonio Gramsci e la rivoluzione della... more
Incontro alla Fondazione Gramsci Emilia Romagna (Iger) in occasione della presentazione dei due volumi: Gaël Brustier, A demain Gramsci (Le Cerf, 2015) e Michele Filippini, Una politica di massa. Antonio Gramsci e la rivoluzione della società (Carocci, 2015).
Research Interests:
Discussione in occasione della pubblicazione di "Fordismi. Storia politica della produzione di massa" di Bruno Settis (Il Mulino, 2016)
Research Interests: