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Daniele Torelli
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Daniele Torelli

DANIELE TORELLI, Madrigali in Seminario: musiche vocali profane da una miscellanea storica a Bressanone, con un saggio di GIULIA GABRIELLI, Lucca, LIM-Libreria Musicale Italiana, 2017. – 141 p. – ISBN 978-88-7096-815-6 Introduction and... more
DANIELE TORELLI, Madrigali in Seminario: musiche vocali profane da una miscellanea storica a Bressanone, con un saggio di GIULIA GABRIELLI, Lucca, LIM-Libreria Musicale Italiana, 2017. – 141 p. – ISBN 978-88-7096-815-6
Introduction and scores.
Presentazione del volume di recente pubblicazione: Bolzano, 26.9.2017
A commented analytical edition of the complete liturgical texts and rubrics from the only full manuscript surviving from the Reformed Franciscan convent of Bolzano/Bozen. This antiphonary was written within the convent between 1519 and... more
A commented analytical edition of the complete liturgical texts and rubrics from the only full manuscript surviving from the Reformed Franciscan convent of Bolzano/Bozen. This antiphonary was written within the convent between 1519 and 1520 but was enlarged and modified by a number of scribes until at least the late 17th century. A lengthy introduction details the life and contents of such a fascinating manuscript created in a German-speaking land but intensely roman, and also well aware of the first venetian print. The book includes a CD-ROM containing a digital reproduction of the whole manuscript as well as a searchable PDF with the complete texts.
DANIELE TORELLI, Benedetto Binago e il mottetto a Milano tra Cinque e Seicento, Lucca, LIM-Libreria Musicale Italiana, 2004 (Quaderni dell’Archivio per la storia della musica in Lombardia, 3), 252 p. - ISBN 88-7096-391-8
Adriano Banchieri musico universale
Convegno internazionale, Venezia, Fondazione Ugo e Olga Levi, 27-28 gennaio 2023
https://www.fondazionelevi.it/event/adriano-banchieri-musico-universale/
Research Interests:
Convegno di studi
Anatomia di un inquisitore. Frate Pietro da Verona – san Pietro martire, Università degli Studi di Milano, 21-22 novembre 2022, Sala Napoleonica, via Sant’Antonio, 12
Research Interests:
in: Juditha dubitans. Oratorio in tre quadri, musica di Marco Uvietta, libretto di Francesco Ghia e Carla Gubert, saggi a cura di Carla Gubert, Trento, Università degli Studi di Trento, Dipartimento di Lettere e Filosofia, 2022, pp.... more
in: Juditha dubitans. Oratorio in tre quadri, musica di Marco Uvietta, libretto di Francesco Ghia e Carla Gubert, saggi a cura di Carla Gubert, Trento, Università degli Studi di Trento, Dipartimento di Lettere e Filosofia, 2022, pp. 69-74.
vedi https://webmagazine.unitn.it/evento/lettere/98897/gli-enigmi-di-giuditta-tavolo-drammaturgico-musicale
ABSTRACT: Chant, polyphony, the role of the organ, and other forms of music performed in the liturgy are examined from the middle ages to the early modern era in order to point out ecclesiastical regulations and possible legislation.
Le impenetrabili vicissitudini delle fonti della musica del passato sembravano averci consegnato solo una modesta parte dell’opera del frate Conventuale milanese Giovanni Battista Cesati, maestro di cappella nella città natale, a Bologna... more
Le impenetrabili vicissitudini delle fonti della musica del passato sembravano averci consegnato solo una modesta parte dell’opera del frate Conventuale milanese Giovanni Battista Cesati, maestro di cappella nella città natale, a Bologna e a Torino. Il ritrovamento di un esemplare completo della raccolta mottettistica Sacra Melodia op. I stampata nel 1655 consente di riflettere in maniera più compiuta su una figura emblematica sia di uno specifico contesto di produzione e consumo delle composizioni sacre, sia delle modalità di circolazione della musica e dei musicisti nell’ambito del repertorio sacro della prima modernità.

Only an incomplete copy of the motets of Sacre Muse (1659) had survived until now to witness the compositions of the milanese conventual friar Giovanni Battista Cesati, maestro di cappella in his own city and also in Bologna and Turin. The discovery of a complete copy of a previously virtually unknown collection of motets printed in 1655 (Sacra Melodia op. I) allows us to take a more comprehensive look at a musician which can be considered as a symbolic figure of a particular context of production and use of sacred works, as well as of the circulation of music and musicians in early modern Italy.
Paper read at the conference: Cultura musicale bresciana. Reperti e testimonianze di una civiltà, Brescia, 18 novembre 2016.
Research Interests:
Come si lavorava, come si costruiva il reddito e come si faceva impresa nelle società preindustriali? Scorrendo il volume il lettore scoprirà, grazie alle esperienze descritte, un insieme di caratteri qualificanti le diverse attività... more
Come si lavorava, come si costruiva il reddito e come si faceva impresa nelle società preindustriali? Scorrendo il volume il lettore scoprirà, grazie alle esperienze descritte, un insieme di caratteri qualificanti le diverse attività lavorative. Alcuni sono bene noti, altri forse meno, ma tutti ricadono in tre ambiti: la diversificazione delle fonti di reddito, la costruzione di reti di contatti (professionali e parentali, politici e religiosi), l'adozioe di compelesse strategie imprenditoriali.

How was work done, ho did income accumulate, and how was business conducted in pre-industrial societies? Though the experiences described in this book, the reader will discover a series of features distinguishing the various forms of work. Some are well-know, others perhaps less so, but all fall into three spheres: diversification of sources of income, creation of networks of contacts (professional and familial, political and religious), and the adoption of complex business strategies.
Research Interests:
An updated biographical sketch, with some new issues on the practice of polyphonic music in the convents of the Francescani Osservanti OFM Obs Friars
Le attestazioni documentarie relative all’organizzazione della cappella musicale negli anni a cavaliere tra XVI e XVII secolo sopravvissute all’archivio gaudenziano, insieme alla testimonianza fornita dalle musiche coeve prodotte dai... more
Le attestazioni documentarie relative all’organizzazione della cappella musicale negli anni a cavaliere tra XVI e XVII secolo sopravvissute all’archivio gaudenziano, insieme alla testimonianza fornita dalle musiche coeve prodotte dai musicisti attivi presso questo organismo (specie Benedetto Binago e Pietro Paolo Seregno) dimostrano una vivacità straordinaria – limitata alle sole occasioni eccezionali nei secoli seguenti – proprio durante gli anni più critici della costruzione della nuova basilica. Ricostruendo l’intera attività musicale in San Gaudenzio durante tale periodo – anche in relazione all’allestimento e alla decorazione delle cappelle e alla collocazione degli organi – il contributo propone una riflessione sui dati esistenti contestualizzandoli nelle vicende storiche e artistiche del tempo, pubblicando pure nuovi documenti intorno all’attività novarese degli organari Stagnoli-Cacciadiavoli, sia in basilica, sia in altre chiese cittadine.
L’editoria musicale milanese, dopo due secoli circa caratterizzati da una ragguardevole produzione e da una netta prevalenza dei generi sacri, subisce un tracollo sin dagli ultimi anni del Seicento. Per larga parte del diciottesimo... more
L’editoria musicale milanese, dopo due secoli circa caratterizzati da una ragguardevole produzione e da una netta prevalenza dei generi sacri, subisce un tracollo sin dagli ultimi anni del Seicento. Per larga parte del diciottesimo secolo, quindi, i tipi musicali trovano impiego soprattutto per soddisfare le esigenze del libro liturgico di rito ambrosiano: un repertorio sostanzialmente ignorato finora dalla ricerca dal cui censimento è possibile trarre importanti informazioni sia sotto il profilo tipografico, sia sotto quello storico-liturgico. Inoltre, fra l’ultimo Seicento e la seconda metà del Settecento, diverse stampe testimoniano la vitalità del canto liturgico e la fortuna della trattatistica ad esso legata: si esamineranno in particolare le tre successive edizioni del manuale di canto piano di Fabrizio Tettamanzi, documento fondamentale per la prassi ambrosiana nell’età moderna.
Marco Uccellini, a été maître de chapelle de la cathédrale de Modena, mais aussi le chef des instrumentistes à la cour du duc Francesco I d’Este. L’étude de son activité et une réflexion attentive autour des dédicaces des ouvrages publiés... more
Marco Uccellini, a été maître de chapelle de la cathédrale de Modena, mais aussi le chef des instrumentistes à la cour du duc Francesco I d’Este. L’étude de son activité et une réflexion attentive autour des dédicaces des ouvrages publiés indiquent qu’il aurait travaillé pour le duc comme son homme de confiance au moins autant que comme musicien, et les documents témoignent bien des occasions au cours desquelles, dans son rôle de prêtre, le duc le charge de missions diplomatiques, souvent même délicates. Plus précisément, au moins deux des ouvrages publiés par Uccellini montrent des dédicaces que la critique n’a pu expliquer de manière satisfaisante, mais qui gagnent tout leur sens dans le cadre de la politique et de l’action diplomatique du duché d’Este dans ses rapports avec la France, l’Espagne et les États de l’Église; et plus particulièrement celle des Salmi concertati op. VI de 1654. Marco Uccellini représente donc un cas intéressant de participation d’un musicien à la politique et à la diplomatie d’un duché en guerre, en montrant surtout que le recours à des dédicaces raisonnées peut avoir pour but non pas l’avancement de carrière du musicien, mais carrément la construction d’un instrument du jeu diplomatique.
DANIELE TORELLI, Ricercare il Ricercar in Musica. Il ricercare musicale rinascimentale, in Aforismi, visioni e divagazioni intorno a una parola... Ricercar, che è il motore della vita, ricerca di Sveva Avveduto, all’interno di una visione... more
DANIELE TORELLI, Ricercare il Ricercar in Musica. Il ricercare musicale rinascimentale, in Aforismi, visioni e divagazioni intorno a una parola... Ricercar, che è il motore della vita, ricerca di Sveva Avveduto, all’interno di una visione di Fabio Fornasari, Roma, Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) - Istituto di Ricerche sulla Popolazione e le Politiche Sociali (IRPPS), 2011 (IRPPS monografie, 13/2011), pp. 20-23. [ISBN 978-88-906439-0]
Study and edition
L’intervento si prefigge di mettere in luce il ruolo dei compositori regolari – monaci benedettini e frati mendicanti in particolare – nella sperimentazione e nella diffusione del genere del mottetto a voce sola o a poche voci col... more
L’intervento si prefigge di mettere in luce il ruolo dei compositori regolari – monaci benedettini e frati mendicanti in particolare – nella sperimentazione e nella diffusione del genere del mottetto a voce sola o a poche voci col continuo a Venezia nei primi decenni del Seicento. Accanto a una disamina ragionata del repertorio, la riflessione si concentrerà sui presupposti e sulle condizioni entro cui si sviluppò il nuovo genere anche nelle sue relazioni con le intonazioni profane, dedicando inoltre la dovuta attenzione alla questione del contesto peculiare d'impiego di queste musiche.
Conference proceedings to be published in the series “Italia Benedettina. Fonti e studi sul movimento monastico” published by the Centro Storico Benedettino Italiano.
Sabato - Samstag 15. 11. 2014 BRESSANONE / BRIXEN Facoltà di Scienze della Formazione / Fakultät für Bildungswissenschaften Casa Missionaria / Missionshaus Viale Ratisbona, 16 - Regensburger Allee 16 Esperienze musicali e repertori... more
Sabato - Samstag 15. 11. 2014
BRESSANONE / BRIXEN
Facoltà di Scienze della Formazione / Fakultät für Bildungswissenschaften
Casa Missionaria / Missionshaus
Viale Ratisbona, 16 - Regensburger Allee 16

Esperienze musicali e repertori polifonici: modelli di diffusione e circolazione a cavaliere delle Alpi (sec. XVI-XVIII)

Una giornata di studi insieme a specialisti della musicologia provenienti da diverse università europee per esporre, confrontare e dibattere nuove ricerche intorno a temi affascinanti – e dagli sviluppi spesso imprevedibili – quali la circolazione di una molteplicità di repertori musicali, lo scambio fra tradizioni e sperimentazioni, l’incontro fra creazione e pratica della musica, sempre curiose di arricchirsi nella scoperta di quanto avviene nelle terre limitrofe.


Musikalische Praxis und Repertoire polyphoner Musik nördlich und südlich der Alpen vom  16. bis zum 18. Jahrhundert

In der Tagung werden die neuesten Forschungen zum Austausch und Einfluss der Musiker, der Musiken und der musikalischen Aufführungspraxis innerhalb der Region nördlich und südlich der Alpen von Experten vorgestellt und diskutiert.
Research Interests:
The archives and libraries in Brixen preserve significant early music sources providing evidence and information on the music repertoire and culture in town between the late 16th and early 17th centuries. These sources and aspects have... more
The archives and libraries in Brixen preserve significant early music sources providing evidence and information on the music repertoire and culture in town between the late 16th and early 17th centuries. These sources and aspects have received until now only very little attention in musicological studies: the music collections still await a detailed description and catalogue, and no specific literature exist; moreover, no attempt has been made to investigate the context of use of these sources by the musical chapel, nor of their significance within the musical production of the represented composers. Besides, other music sources in the Library of the Philosophical-Theological College of Brixen have been catalogued but never methodically analyzed. The central aim of the research projects is to examine the sources and the cultural context around them in order to reconstruct a complete picture of music culture in a major town in Tyrol. The investigation will also concentrate on several historical figures of members of the cathedral’s Chapter, and will also shed unsuspected light on their musical taste and on the diffusion and circulation of contemporary secular vocal works. The research project means to reconstruct in detail-after a crucial cataloguing and description of the sources-the complex of elements of a long and valuable musical tradition, in a attempt to retrace the implications of an evolution involving two centuries of intense revival in music style, and showing relevant connections pointing both northwards to German countries and southwards to the Italian area. The approach defined by this research project- based essentially on the music sources and collections preserved in Brixen- emphasizes the string connections of the investigation with the region of South Tyrol and its music and archival bibliographic resources, that witness the history of this land.
Le attestazioni documentarie relative all’organizzazione della cappella musicale negli anni a cavaliere tra XVI e XVII secolo sopravvissute all’archivio gaudenziano, insieme alla testimonianza fornita dalle musiche coeve prodotte dai... more
Le attestazioni documentarie relative all’organizzazione della cappella musicale negli anni a cavaliere tra XVI e XVII secolo sopravvissute all’archivio gaudenziano, insieme alla testimonianza fornita dalle musiche coeve prodotte dai musicisti attivi presso questo organismo dimostrano una vivacità straordinaria – che si riprodurrà solo in occasioni eccezionali nei secoli seguenti – proprio durante gli anni più critici della costruzione della nuova basilica. Il contributo proporrà una riflessione sui dati esistenti contestualizzandoli nelle vicende storiche e artistiche del tempo.
Dopo una breve disamina delle principali peculiarità del canto liturgico nella tradizione domenicana, il contributo si concentra sul nucleo omogeneo di manoscritti corali utilizzati nella liturgia in Santa Maria Novella a partire... more
Dopo una breve disamina delle principali peculiarità del canto liturgico nella tradizione domenicana, il contributo si concentra sul nucleo omogeneo di manoscritti corali utilizzati nella liturgia in Santa Maria Novella a partire dall’ultimo quarto del Duecento, nel convento che vide l’ingresso di Niccolò da Prato nell’Ordine. Testimoni preziosi della miniatura fiorentina, questi codici vengono ora indagati per la prima volta sul piano musicologico, sia nei loro rapporti con le riforme e gli aggiornamenti dei riti, sia nel più ampio contesto delle fonti liturgico-musicali conservate nell’archivio del convento: fra queste emergono pure testimonianze inedite su aspetti poco studiati della pratica musicale in ambito domenicano, fino alle soglie della prima modernità.
La pubblicazione, finanziata dalla Libera Università di Bolzano, è stata realizzata in collaborazione tra le Università di Bolzano e Trento nell´ambito della collana Monumenta Liturgiae et Cantus (diretta da Marco Gozzi e Giulia... more
La pubblicazione, finanziata dalla Libera Università di Bolzano, è stata realizzata in collaborazione tra le Università di Bolzano e Trento nell´ambito della collana Monumenta Liturgiae et Cantus (diretta da Marco Gozzi e Giulia Gabrielli).
Das Buch, von der Freien Universität Bozen finanziert, ist in Zusammenarbeit zwischen den Universitäten Bozen und Trient in der Reihe Monumenta Liturgiae et Cantus (hrsg. von Marco Gozzi und Giulia Gabrielli) erschienen.
Research Interests:
The Soundscape of the Venetian Terraferma in the Early Modern Era is an international conference organized by the Accademia Filarmonica of Verona on the occasion of the 475th anniversary of its foundation (23 May 1543), in collaboration... more
The Soundscape of the Venetian Terraferma in the Early Modern Era is an international conference organized by the Accademia Filarmonica of Verona on the occasion of the 475th anniversary of its foundation (23 May 1543), in collaboration with the University of Verona, Ca’ Foscari University of Venice, the University of St Andrews and the Conservatorio “E. F. Dall’Abaco” of Verona. Natural sequel to The Soundscape of Early Modern Venice (Ca’ Foscari University of Venice, 24-27 May 2017 – Visit the Venice conference web section ), this further initiative has the aim of increasing debate on the varied soundscape of the Venetian Terraferma in the early modern period. This territory, which stretched from Bergamo in the west to the Friulian Alps in the north-east and the river Po at the Republic’s southern extremity, formed one of the three subdivisions of the Serenissima; the others were the Dogado (Venice and surrounding area) and the Stato da mar (Venetian possessions in the eastern Adriatic and Mediterranean areas). The articulate system that regulates musical and non-musical sound in the Venetian territories prior to the fall of the Serenissima in 1797 is highly conducive to an interdisciplinary approach which draws on the new perspectives offered by urban history, humanistic geography and historical anthropology. Emblematic, in this sense, are the activities of the Accademia Filarmonica, which have dominated almost five centuries of local musical history.

http://www.accademiafilarmonica.org/filarmonica/en/convegno-internazionale-2018
Research Interests:
Semiotics, History, Cultural History, Economic History, Cultural Studies, and 141 more