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Un progetto su piattaforma wiki per una enciclopedia del racconto animalistico, a partire dal "Roman de Renart" francese medievale.
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Beyond philology and criticism of the particular and the universal It can be said that there have long been, and still are, two conflicting perspectives in philology and literary criticism that reflect the two worldviews of the... more
Beyond philology and criticism of the particular and the universal
It can be said that there have long been, and still are, two conflicting perspectives in philology and literary criticism that reflect the two worldviews of the “particularists” and the “universalists”. The former favour a closer gaze, grounding the texts in their immediate chronology and geography, insisting on relationships with the neighbouring context; the latter, on the other hand, adopt a long gaze, projecting the texts onto endless horizons, tracing themes, motifs, figures, and models that are
found in several texts and which are virtually universal, appearing at every latitude, in all ages, in different authors and in distant cultures and societies.
Sobre el uso de lo maravilloso en el Voyage de Charlemagne Resumen: En esta aportación se propone el análisis del uso del elemento maravilloso en el Voyage de Charlemagne desde el punto de vista de la narrativa dinámica y del conflicto... more
Sobre el uso de lo maravilloso en el Voyage de Charlemagne Resumen: En esta aportación se propone el análisis del uso del elemento maravilloso en el Voyage de Charlemagne desde el punto de vista de la narrativa dinámica y del conflicto entre los dos soberanos, Carlomagno y Hugo el Fuerte. Los historiadores de la cultura han resaltado las diferentes connotaciones de lo maravilloso en la literatura medieval: milagroso, mágico, artificial, sobrenatural, cristiano, pagano, etc. La trama del poema heroico-cómico muestra una clara contraposición entre lo sobrenatural de origen divino, de lo que se beneficia el emperador de Occidente, que fue peregrino en Jerusalén, y lo artificial de origen terrenal, que pertenece al rey de Oriente, quien no sale de su corte. Si la victoria de Carlomagno, conseguida gracias a la alianza con la sagrada cristiandad, sobre Hugo el Fuerte, señor solo de lo profano maravilloso/artificial, se describe claramente en el Voyage de Charlemagne, es justo preguntarse cómo se relaciona este punto de vista con otros planos interpretativos que la crítica ha resaltado en el texto (p. ej. parodia, fábula, tradición serio-cómica).
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Although Frye and Bachtin seem to ignore each other's writings, there is more than one evidence that their thinking and ideas about literature can be compared and partially superposed. Focusing on Anatomy of Criticism this paper stresses... more
Although Frye and Bachtin seem to ignore each other's writings, there is more than one evidence that their thinking and ideas about literature can be compared and partially superposed. Focusing on Anatomy of Criticism this paper stresses the similarity with bakhtinian concept of satire and carnivalesque (in a Christian sense), with dialogism and intertextuality; moreover the two thinkers share a comparatistic and anthropological approach to western literature.
In this contribution the author compares the Voyage de Charlemagne with the Digenis Akritas; the two medieval texts reveal important family resemblances, which are concentrated in the ethnoliterary motif of boasts by banqueting warriors,... more
In this contribution the author compares the Voyage de Charlemagne with the Digenis Akritas; the two medieval texts reveal important family resemblances, which are concentrated in the ethnoliterary motif of boasts by banqueting warriors, both in its unique lexicalization both in a series of smaller details. The comparison provides a further proof of the relationship between romance middle ages and the eastern one.
in  Ecdotica  11 (2014),
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in Le forme e la storia n.s. VI, 2013, 2, pp. 19-26.
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in Formes et fonctions de la parodie dans les littératures médiévales, Actes du colloque international (Zürich 9-10 déc. 2010), textes réunis par J. Bartuschat, C. Cardelle de Hartmann, Firenze, Edizioni del Galluzzo, 2013, pp. 175-191
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in Dai pochi ai molti, Studi in onore di Roberto Antonelli, A cura di Paolo Canettieri e Arianna Punzi, Roma, Viella, 2014, t.1, pp. 261-271
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Tavola rotonda sulla: "Filologia di servizio, le collane di letteratura medievale" Perché Gli Orsatti. Testi per un Altro Medioevo? Massimo Bonafin (Università degli Studi di Genova)
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Licenza d'uso L'articoloè messo a disposizione dell'utente in licenza per uso esclusivamente privato e personale, senza scopo di lucro e senza fini direttamente o indirettamente commerciali. Salvo quanto espressamente previsto dalla licenza d'uso Rivisteweb,è fatto divieto di riprodurre, trasmettere, distribuire o altrimenti utilizzare l'articolo, per qualsiasi scopo o fine. Tutti i diritti sono riservati.
in  Romance Philology vol.68, 2 (Fall 2014)
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in Lupus in fabula. Fedro e la favola latina tra Antichità e Medioevo. Studi offerti a Ferruccio Bertini, a cura di Caterina Mordeglia, Bologna, Patron, 2014, pp. 201-213.
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il racconto nello spazio letterario del medioevo volgare
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you can find an updated italian version in chapter three of my book Contesti della parodia (2001): here draft to download
La letteratura medievale è uno straordinario cantiere per la sperimentazione di approcci critici che oltrepassino gli steccati disciplinari entro cui la tradizione accademica spesso confina i ricercatori. I capitoli di questo libro... more
La letteratura medievale è uno straordinario cantiere per la sperimentazione di approcci critici che oltrepassino gli steccati disciplinari entro cui la tradizione accademica spesso confina i ricercatori. I capitoli di questo libro affrontano una serie di aspetti di teoria e metodologia degli studi letterari e alcune figure di grandi critici del XX secolo, nell’ottica di una proposta definita come antropologia del testo. Si riflette sulla necessità del commento ai testi, per dialogare con la loro alterità, e sull’indispensabile comparazione con evidenze culturali anche aliene e remote, per restituire tutto il loro spessore semantico e storico. Si prendono in considerazione gli strumenti concettuali che lo studioso di letteratura impiega quotidianamente (tema, motivo, personaggio e così via) e le categorie che modellizzano i rapporti fra rappresentazione letteraria e contesto socioculturale, fino a includere problemi di tassonomia e di epistemologia delle scienze umane. Si discute della complementarità di approcci ermeneutici che sono spesso artificialmente contrapposti, come la valorizzazione delle risposte che il testo offre al suo tempo ovvero al tempo dell’interprete e del lettore successivo. Nella seconda parte del libro i capitoli rileggono i problemi e le discussioni teoriche come si sono incarnate in pensatori come Frye, Bachtin, Turner e Meletinskij, individuando alcuni percorsi intellettuali che li accomunano.
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Il comico, il sacro, l'osceno e altri nodi della letteratura medievale Questo libro tratta di nodi di cui è difficile sottacere l'importanza. Il riso, una capacità propria ed esclusiva della specie umana; il riso che, associato a un'altra... more
Il comico, il sacro, l'osceno e altri nodi della letteratura medievale Questo libro tratta di nodi di cui è difficile sottacere l'importanza. Il riso, una capacità propria ed esclusiva della specie umana; il riso che, associato a un'altra facoltà tipicamente umana, il linguaggio articolato, transita nel comico, nell'insieme di procedimenti atti a suscitarlo. L'importanza della sessualità per definire i lineamenti di una cultura-con gli annessi comportamenti prescritti o proscritti, ammessi o interdetti, in pubblico e in privato, fra intimi o fra estranei-motiva il territorio, cangiante e di estensione variabile, dell'osceno, nelle cui molteplici manifestazioni è riconoscibile un'aria di famiglia. Il sacro, colto nei testi della letteratura medievale e sotto la forma della religione, insieme istituzione, linguaggio, ideologia e rito. Ma il riso, al pari dell'osceno, può fare capolino fra i comportamenti e le rappresentazioni proscritte e interdette dal territorio sacro, eppure in qualche modo coinvolto, come la sfera sessuale del pari, in quanto latore di una potenza parallela. Sono proprio le intersezioni inattese, gli attraversamenti pericolosi, fra questi tre complessi, il comico, il sacro, l'osceno, che specialmente percorrono questo libro, perché è proprio nelle zone di passaggio, di confine, di incrocio, che si verificano quei fenomeni in grado di riconfigurare le norme, i comportamenti, le aspettative, i pregiudizi del mondo ordinario, illuminando con nuove luci e prospettive quanto una cultura dà per scontato. E dove la mente moderna indaga accorda disunisce, la civiltà medievale ci impone di rimescolare di nuovo ciò che riteniamo distinto una volta per tutte.
Nella presente antologia-terzo tassello di questa collana dedicato al progetto ventennale di traduzione del Roman de Renart dagli originali in francese antico-trovano posto le branches 1b (a cura di Massimo Bonafin), 23 e 22 (a cura di... more
Nella presente antologia-terzo tassello di questa collana dedicato al progetto ventennale di traduzione del Roman de Renart dagli originali in francese antico-trovano posto le branches 1b (a cura di Massimo Bonafin), 23 e 22 (a cura di Sandra Gorla), 11 (a cura di Mara Calloni). Queste branches offrono al lettore un saggio di alcuni dei numerosi ruoli e travestimenti che Renart assume nei racconti che lo vedono pro-tagonista: eroe polimorfo e mefistofelico, sempre uguale a sé stesso e sempre differente, Renart è in grado di modellare e mistificare la sua identità per prendersi gioco dei suoi nemici, trasformandosi di volta in volta in ciò che più gli conviene. Nella branche 1b, Renart giullare, l'a-stuta volpe, caduta in una tinozza di tintura gialla, veste i panni di Galo-pin, un ignoto giullare anglofono; in Renart mago (brs. 23 e 22 del ms. M), il protagonista intraprende un apprendistato di negromanzia a Tole-do per sfuggire a una condanna a morte e farsi beffe ancora una volta del re e della sua corte; la picaresca epopea renardiana sembra poi tro-vare naturale conclusione nella branche 11, Renart imperatore, quando Renart, con un diabolico inganno di memoria arturiana, usurpa il trono di re Nobile e diviene sovrano del regno. Ma le avventure della volpe non possono esaurirsi e l'equilibrio di partenza deve essere necessaria-mente ristabilito.
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Con una postfazione di Alvaro Barbieri. Traduzione italiana di Laura Sestri. La centralità del romanzo nella storia delle forme narrative non può essere messa in dubbio, ma Meletinskij in questo volume mostra anche come la vera culla del... more
Con una postfazione di Alvaro Barbieri.
Traduzione italiana di Laura Sestri.
La centralità del romanzo nella storia delle forme narrative non può essere messa in dubbio, ma Meletinskij in questo volume mostra anche come la vera culla del romanzo sia il Medioevo e non, come spesso si ritiene, l’età della borghesia e delle rivoluzioni. Inoltre la grande apertura comparativa fornita dalla poetica storica permette di rintracciare e ripercorrere le linee di forza letterarie e culturali del romanzo dall’Europa all’Oriente, Vicino, Medio ed Estremo. Il lettore si troverà dunque condotto attraverso una potente sintesi dei tratti comuni di questa forma narrativa universale, intrecciata a rigorose analisi dei più importanti testi del romanzo medievale internazionale.
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Il volume è diviso in due parti. Nella prima, gli archetipi sono definiti come gli elementi più antichi della lingua della narrazione. A differenza del concetto psicanalitico di archetipo, formulato da Carl Gustav Jung e legato alla sfera... more
Il volume è diviso in due parti. Nella prima, gli archetipi sono definiti come gli elementi più antichi della lingua della narrazione. A differenza del concetto psicanalitico di archetipo, formulato da Carl Gustav Jung e legato alla sfera dell’inconscio collettivo, Meletinskij ricolloca l’archetipo entro la sfera sociale e culturale. In una prospettiva antropologico-letteraria, assumono grande valore i contesti sociali generatori di intrecci narrativi collegati a riti come l’iniziazione, l’uccisione dei capi anziani come avvicendamento generazionale, le nozze e le festività stagionali legate al risveglio della natura. L’autore fornisce una descrizione dei personaggi mitologici e folklorici (l’antenato-demiurgo, l’eroe culturale, il trickster) che sono alla radice dell’archetipo dell’eroe e dell’antieroe; analizza i modelli ricorrenti dei racconti che hanno per oggetto gli atti della creazione e la difesa del Cosmo dal Caos, la lotta contro il drago, i compiti difficili, la nascita miracolosa, l’infanzia eroica, il matrimonio dell’eroe con la principessa (o dell’eroina con il principe), oppure l’agonia e la risurrezione del dio e dell’eroe.
Nella seconda parte del volume Meletinskij affronta invece la trasformazione degli archetipi più significativi nella storia della letteratura sulla base dei grandi classici russi fra XIX e XX secolo (Puškin, Gogol’, Dostoevskij, Belyj e Tolstoj) dei quali offre una visione nuova e originale.
Il volume riassume le teorie di Meletinskij sulla novella, ripercorrendo l’evoluzione del genere nelle varie epoche e attraverso varie culture. Il concetto di novella varia in ogni tradizione letteraria, ma i suoi tratti fondamentali... more
Il volume riassume le teorie di Meletinskij sulla novella, ripercorrendo l’evoluzione del genere nelle varie epoche e attraverso varie culture. Il concetto di novella varia in ogni tradizione letteraria, ma i suoi tratti fondamentali restano la brevità, l’unicità dell’evento narrato, il punto di svolta nella composizione e la drammaticità. Dalla fase folklorica e aneddotica si passa allo studio delle forme originarie orientali nel confronto con quelle occidentali del Medioevo. Le forme originarie della novella per l’autore vanno rintracciate sia a Oriente che a Occidente, in particolare nel Decameron, in un percorso che porta alla forma classica della novella del Rinascimento. Progenitore della novella romanzesca del Sei-Settecento è Cervantes e, più avanti, particolare attenzione è rivolta alla novella romantica ottocentesca di Hoffmann, Poe, Kleist, fino a quella realistica, con particolare attenzione alla francese, con Mérimée, Stendhal, Balzac, e russa, con Puškin, Gogol’, Turgenev e Čechov che, insieme a Maupassant, introduce la novella "impressionista" di fine Ottocento.
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Questo volume intende offrire al lettore interessato e allo studente universitario un testo in cui possa comodamente trovare un profilo della letteratura trobadorica, che è alle origini della lirica moderna e dell’immaginario amoroso che... more
Questo volume intende offrire al lettore interessato e allo studente universitario un testo in cui possa comodamente trovare un profilo della letteratura trobadorica, che è alle origini della lirica moderna e dell’immaginario amoroso che arriva fino ai nostri tempi.
La pratica universitaria dimostra ogni giorno che sono molti gli interessati ad avvicinarsi direttamente ai trovatori possedendo una guida che appiani loro la parte più superficiale del percorso (senso, situazione, intenzioni preliminari dei poeti, valore oggettivo delle poesie), per poi addentrarsi con cognizione di causa nell’appassionante e attraente bibliografia più nuova.
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La letteratura abbonda di creature impossibili. Una vera e propria esibizione di forme diverse, espressione di una rivolta contro la forma, l'ordine, la razionalità. Tra queste innumerevoli figure della memoria culturale, un posto di... more
La letteratura abbonda di creature impossibili. Una vera e propria esibizione di forme diverse, espressione di una rivolta contro la forma, l'ordine, la razionalità. Tra queste innumerevoli figure della memoria culturale, un posto di rilievo spetta senz'altro alla creazione che unisce tratti serpentini e femminili, uno spettro sinuoso e conturbante che abita l'immaginario umano da tempi antichissimi, ma che ha mantenuto perfettamente intatto il proprio mistero. Da Babilonia a Roma, è un vero e proprio esercito di donne fatate a popolare la mitologia.
Letteratura medievale Un'antifiaba per eludere l'ordine sociale
Recensione atti convegno Ascoli Piceno 2012
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Videopresentazione del libro omonimo
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Il presente intervento intende indicare alcune prospettive e linee di ricerca che si configurano sia come continuità e ripresa di ambiti di studio pregressi e storici della filologia medievale e romanza nella fattispecie – come la ‘storia... more
Il presente intervento intende indicare alcune prospettive e linee di ricerca che si configurano sia come continuità e ripresa di ambiti di studio pregressi e storici della filologia medievale e romanza nella fattispecie – come la ‘storia delle tradizioni popolari’ nella dizione ottocentesca del Proemio di Ernesto Monaci alla Rivista di filologia romanza – sia come innovazione e proposta di un più convinto dialogo ermeneutico con le altre scienze umane e storiche, in special modo con l’antropologia culturale che, nel XX e XXI secolo, è sempre più diventata consapevole dell’importanza della testualità, della dimensione narrativa e di quella interpretativa.
In quanto svolte a partire dall’esperienza di studio della filologia, queste linee di ricerca sono fortemente ancorate al testo, in tutte le sue determinazioni, e si propongono quindi di traguardare non una generica antropologia della letteratura, ma una specifica antropologia del testo; il testo viene in altre parole inteso come forma specificamente umana di modellizzazione del mondo, cioè della sua appercezione e interpretazione.
Fuori da ogni dogmatismo e unilateralità metodologica, l’antropologia del testo a cui si tende deve essere in grado di far tesoro (e di superare) di quanto in altri settori disciplinari è stato già fatto in direzioni che si possono ritenere affini o assimilabili: dalla semiotica della cultura (Lotman, Uspenskij), alle religioni comparate (Dumèzil), dalla folkloristica alla semiologia delle leggende (Saussure), dalla teoria e comparatistica letteraria (categorie di tema, motivo, personaggio, ecc.) alla riflessione sulle tassonomie politetiche (Needham).
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Conversazione divulgativa.
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"Al di là delle varie branche in cui la filologia si è sviluppata (e talvolta frammentata) col progredire degli studi, si vuole qui insistere su una concezione unitaria e globale di filologia come scienza storica che studia il... more
"Al di là delle varie branche in cui la filologia si è sviluppata (e talvolta frammentata) col progredire degli studi, si vuole qui insistere su una concezione unitaria e globale di filologia come scienza storica che studia il viaggio del testo tenendo conto, da una parte, degli aspetti più prettamente testuali che riguardano sia la “storia del testo” (intendendo con tale espressione un concetto esteso di “storia della tradizione” che partendo da fonti e modelli, passando attraverso questioni di genesi/evoluzione, giunga fino ai problemi della storia della tradizione vera e propria) sia i problemi ecdotici, dall’altra, delle difficoltà ermeneutiche a cui il testo va incontro man mano che si allontana dall'ambiente storico-culturale in cui è stato concepito. Gli ambiti in cui si collocheranno gli interventi al convegno (da proporre entro il 15 gennaio 2014 utilizzando i moduli disponibili nella sezione apposita del sito) potranno dunque riguardare la Filologia Italiana e Romanza in ogni loro aspetto, e in particolare: - questioni di critica del testo e storia del testo (secondo l’accezione sopra indicata, quindi aperta sia alla filologia della copia, sia alla filologia d’autore, sia allo studio delle fonti anche nelle loro intersezioni e non trascurando gli aspetti materiali); - proposte ermeneutiche intese a valorizzare i rapporti con i contesti storico-culturali in cui il testo è stato concepito e recepito. È prevista la pubblicazione degli atti (previa seconda approvazione dei singoli contributi da parte del comitato scientifico). " sito web del convegno: http://ilviaggiodeltesto.blogspot.it/search/label/programma
comunicazione al congresso di Salerno sul Personaggio in Letteratura
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La rivista Polythesis. Filologia, Interpretazione e Teoria della Letteratura nasce dalla volontà di estendere a una comunità internazionale di studiosi un dibattito che si è sviluppato negli ultimi anni in due spazi legati all’Università... more
La rivista Polythesis. Filologia, Interpretazione e Teoria della Letteratura nasce dalla volontà di estendere a una comunità internazionale di studiosi un dibattito che si è sviluppato negli ultimi anni in due spazi legati all’Università di Macerata: il Centro di antropologia del testo e il corso di dottorato in Studi linguistici, filologici, letterari, entrambi guidati da Massimo Bonafin.

In continuità con tali esperienze, la rivista si propone di tessere una riflessione teorica e metodologica intorno a due nuclei tematici fondamentali: i rapporti tra le scienze della letteratura e le scienze umane; i presupposti poetici e storico-culturali di un dialogo tra la letteratura medievale e la letteratura moderna e contemporanea. Tali posizioni epistemologiche si incontrano e si fondono in un’idea ampia e densa di filologia, intesa come una scienza dei testi generale e aperta, come luogo dell’incontro dell’alterità intorno alla parola.
La rivista accoglierà contributi che interessino la produzione letteraria dal medioevo fino al contemporaneo, senza restrizioni quanto alle metodologie di analisi. Saranno tuttavia privilegiate le proposte che, senza rinunciare al rigore disciplinare e specialistico, tendano a inserirsi in quadri di ampio respiro teoretico e comparatistico, in grado di contribuire al dialogo intersettoriale.
Spiweb. Società Psicoanalitica Italiana.
Umani-Robot: una relazione pericolosa? – Ottobre 2017
https://www.spiweb.it/dossier/umani-robot-una-relazione-pericolosa-ottobre-2017/
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Call for papers
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a cura di Alvaro Barbieri e Massimo Bonafin, L’immagine riflessa, 23 (2014), pp. 1-140
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Centro di studi per la ricerca letteraria, linguistica e filologica
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