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carlo pulsoni
  • Carlo Pulsoni, c/o Dipartimento di Lettere, p. Morlacchi 11, 06123 Perugia
  • +390755853056
  • Carlo Pulsoni ha studiato Filologia Romanza presso l'Università "La Sapienza" di Roma, laureandosi con Aurelio Roncag... moreedit
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Exemplars of XVIth-Century editions of Boccaccio's Decameron have been systematically examined for the purpose of studying all the handwritten marginalia. A few proved particularly interesting for their connection with Pietro... more
Exemplars of XVIth-Century editions of Boccaccio's Decameron have been systematically examined for the purpose of studying all the handwritten marginalia. A few proved particularly interesting for their connection with Pietro Bembo's linguistic studies. In Vat. Capponi IV. 508 (Decameron, Venice 1546) some notes attest with full particulars Bembo's work on an exemplar of the Dolfin edition (Venice 1516). Copious sets of marginalia are seen in Paris, BNF, Res. Y 2. 799 (Decameron, Venice 1516). The anonymous annotators follow close behind the linguistic interests of Bembo and Niccolo Liburnio.
ABSTRACT: In un esemplare della prima edizione delle Prose della volgar lingua di Bembo (1525), con- servato in una biblioteca privata, un finora ignoto chiosatore della prima meta del Cinquecento si rivela (attitudine non comunissima fra... more
ABSTRACT: In un esemplare della prima edizione delle Prose della volgar lingua di Bembo (1525), con- servato in una biblioteca privata, un finora ignoto chiosatore della prima meta del Cinquecento si rivela (attitudine non comunissima fra i chiosatori coevi) particolarmente interessato al I libro, in cui Bembo discute dell’influsso del provenzale sull’italiano, oltre ad evidenziare con «Nota» una serie di passi del I e del II libro. Aspetti che rendono il postillato meritevole di attenzione: l’identificazione della mano del suo glossatore con quella di qualche erudito dell’epoca potrebbe aprire nuove prospettive di ricerca. ABSTRACT: In a copy of the first edition of Bembo’s Prose della volgar lingua (1525) preserved in a private library, a hitherto unknown glossator of the first half of the sixteenth century turns out to be par- ticularly interested in the first book, where Bembo discusses the influence of Provencal on Italian, besides highlighting a series of passages from the first and second books by adding «Nota», which is an attitude not very common among contemporary glossators. These features make the annotated worthy of attention: the identification of its glossator’s hand with that of some scholar of the time could open up new research perspectives.
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Carlo Pulsoni intervista Angelo Pagliardini
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L'italiano e le altre lingue romanze (e la filologia romanza) nella Svizzera di oggi in un dialogo pubblicato nel sito insulaeuropea.eu. Per leggere, cliccare sul link di insulaeuropea.
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La scoperta di un autografo rappresenta certamente un evento fortunato nella ricostruzione testuale di un’opera. Ma come bisogna comportarsi quando si rinviene l’edizione di una delle opere più importanti della nostra storia letteraria,... more
La scoperta di un autografo rappresenta certamente un evento fortunato nella ricostruzione testuale di un’opera. Ma come bisogna comportarsi quando si rinviene l’edizione di una delle opere più importanti della nostra storia letteraria, recante in margine postille autografe che contengono varianti, rimandi e annotazioni riferite a controlli che l’autore si riprometteva di fare, se l’opera in questione è stata letta nel corso dei secoli in un’altra forma, che ne costituisce una vera e propria vulgata?
È questo il caso del postillato autografo, finora sconosciuto, della prima edizione delle Prose di Pietro Bembo (Venezia, Tacuino, 1525), di recente identificato e oggetto del presente studio. I frequenti interventi di mano del Bembo negli ampi margini dei fogli permettono di ricostruire non solo le modifiche testuali che confluirono nella seconda e nella terza edizione, ma anche di venire a conoscenza di riflessioni linguistiche e di rimandi a passi di opere prese a modello finora ignoti.
Lo studio filologico è preceduto da un’accurata indagine sulla storia del postillato e seguito da un’analisi paleografica delle notazioni del Bembo, che ha l’obiettivo di metterne a fuoco la stratificazione cronologica. Il volume si chiude con l’edizione del testo secondo l’ultima volontà d’autore, attestata dagli interventi autografi che Bembo appose al suo libro, pur tenendo conto del fatto che alcuni di essi non hanno avuto alcuna fortuna nel corso dei secoli.
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a cura di Corrado Bologna e Marco Bernardi
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Intervista di Carlo Pulsoni a Paolo Silvestri, docente di italiano presso l'Università di Siviglia (Spagna)
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