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Employment is the right to work, from the peculiar perspective of the spatial conditions and opportunities. Against the backdrop of the intense development of ICTs and their effects on labour, spaces, and socioeconomic dynamics, the terms... more
Employment is the right to work, from the peculiar perspective of the spatial conditions and opportunities. Against the backdrop of the intense development of ICTs and their effects on labour, spaces, and socioeconomic dynamics, the terms “production” and “employment” need to be referred to economic activities, in which the separation between manufacturing, services, and retail sectors is increasingly blurred. The spatial dimension of the employment (the workplaces) is a crucial effect provided by both the spatial transformation of industrial spaces and services spaces, to the ongoing multifaceted urban and regional change transformation.
**[ITA] ** La modificazione dei distretti terziario-direzionali e le dinamiche economiche che li riguardano hanno una portata che non si limita al solo progetto degli edifici, ma presenta effetti spaziali in una dimensione urbana e... more
**[ITA] ** La modificazione dei distretti terziario-direzionali e le dinamiche economiche che li riguardano hanno una portata che non si limita al solo progetto degli edifici, ma presenta effetti spaziali in una dimensione urbana e territoriale. Il contributo affronta in dettaglio il tema del ripensamento di questi interventi, che intercettano oggi nuove domande di rigenerazione: in relazione a una diminuita attrattività, per problemi di dismissione puntuali, per cambiamenti legati alle forme del lavoro o per richieste crescenti di comfort e qualità degli spazi aperti e costruiti. Attraverso il richiamo a un dibattito e a casi sia italiani sia europei, l'articolo propone una mappatura e segnala le componenti comuni o distintive degli interventi terziario-direzionali, illustra le logiche compresenti che li riguardano, insieme alle ricerche esplorative e ai temi cruciali per una loro possibile modificazione e rigenerazione.

**[ENG]** The modification of tertiary-directional districts and the economic dynamics that affect them have a scope that is not simply limited to the design of buildings but has spatial effects in an urban and territorial dimension. The contribution deals with the theme of the modification and redesign of tertiary and office districts which today intercept new demands of regeneration: in relation to a reduced attractiveness, for specific problems of vacancy, for changes in the world of work, or for increasing demand of open and built spaces' comfort and quality. Referring to both Italian and European debate and cases, the article aims to illustrate the common and distinctive features of these interventions, the processes that concern them, also recalling exploratory research and crucial issues for a possible transition and regeneration of tertiary-directional districts.
[ITA] Con riferimento a una domanda crescente di rigenerazione di edifici e aree terziario-direzionali, in questo articolo sono analizzati in dettaglio i progetti di modificazione dei distretti della Part-Dieu a Lione e di Amstel III ad... more
[ITA] Con riferimento a una domanda crescente di rigenerazione di edifici e aree terziario-direzionali, in questo articolo sono analizzati in dettaglio i progetti di modificazione dei distretti della Part-Dieu a Lione e di Amstel III ad Amsterdam. Sono progetti scelti per le loro differenze, complementari rispetto alla chiave interpretativa proposta. La Part-Dieu è un intervento unitario, prossimo al centro di Lione, realizzato a partire dagli anni ’60 e secondo un’immagine architettonica forte. Amstel è un office park periferico, con una proprietà parcellizzata, caratterizzato da un processo di crescita frammentato e senza caratteri e spazi comuni riconoscibili. I casi indagati permettono di chiarire i principi e i dispositivi di progetto per la rigenerazione delle aree terziarie, attraverso strategie e azioni tese a migliorare l’abitabilità dei distretti e degli edifici, le relazioni e l’attrattività alla scala urbana, il ruolo alla scala territoriale.

[ITA]
With reference to a growing demand for the regeneration of buildings and tertiary-directional districts, this article analyzes in detail the modification projects of Part-Dieu in Lyon and Amstel iii in Amsterdam. These projects are chosen for their differences, complementary in regard to the proposed interpretative key. Lyon Part-Dieu is an almost unitary district, close to city center, built starting from the 1960s according t  strong architectural modern features. Amstel is a peripheral office park, with a fragmented property, characterized by a discontinuous growth and no recognizable common characters. The cases make possible to identify design principles and devices for the regeneration of tertiary-directional areas working by strategies and actions aimed at: improving the local habitability of the district and singular buildings, reinforcing the relationships and the attractiveness at the urban scale, redefining the role at the territorial level.
Il contributo affronta il tema del ripensamento dei distretti terziario direzionali della città contemporanea che intercettano oggi nuove domande di rigenerazione, in relazione a una diminuita attrattività o per specifici problemi di... more
Il contributo affronta il tema del ripensamento dei distretti terziario direzionali della città contemporanea che intercettano oggi nuove domande di rigenerazione, in relazione a una diminuita attrattività o per specifici problemi di dismissione, per richieste crescenti di comfort e qualità degli spazi aperti e costruiti, per i cambiamenti nelle forme
del lavoro. Nella prima parte del testo il tema è inquadrato come parte di uno sfondo di ricerca e di un dibattito disciplinare più ampi (il ripensamento degli ambiti specializzati della città contemporanea, i processi di frammentazione del territorio, l’emergere di ‘nuovi funzionalismi’). Attraverso una mappatura di casi europei, l’articolo propone una geografia di distretti terziario-direzionali, segnala le dinamiche ricorrenti e alcuni caratteri per interpretarli, richiama infine una selezione di ricerche esplorative (sezioni 1 e 2). Nelle parti successive del testo (sezioni 3 e 4) sono esaminati in dettaglio due interventi di rigenerazione di aree terziarie, complementari rispetto all’obiettivo di identificare i principi e dispositivi di progetto. Complessivamente, si può sottolineare l’intenzione di ‘rilavorare’ le aree in modo transcalare, attraverso interventi tesi a migliorare l’abitabilità locale dei distretti, le relazioni e l’attrattività alla scala urbana, il ruolo, infine, alla scala territoriale.
In this chapter we will argue that luxury projects in the Italian context can be understood on the basis of two specific geographies. The first geography refers to consolidated urban fabric where luxury projects produce small-scale... more
In this chapter we will argue that luxury projects in the Italian context can be understood on the basis of two specific geographies. The first geography refers to consolidated urban fabric where luxury projects produce small-scale conversions and micro-gentrification processes on a block or house/single building basis. By upgrading parts of the consolidated urban fabric, these molecular transformations modify the public space status, introduce new temporalities determined by private operators, select urban populations, and strongly influence urban practices.
The second geography is characterized by exclusive enclaves where luxury projects play a double role as new urban centralities for leisure or as residential gated communities. In this second case, exclusivity is related to both processes of selection and exclusion. According to Soja (2011), public spaces and territorial continuity are eroded as privatization spreads across the urban landscape, and the regional metropolis is embedded with an archipelago of new fortressed enclosures.
These geographies of intensive or extensive transformations produced by luxury projects are being investigated in the Milan Urban Region with the aim of understanding whether and how to integrate luxury projects into government strategies. Reflecting on the tools with which to enlarge the positive effects of private investments – intended to guarantee exclusive privileges and benefits – becomes, at the same time, an opportunity to assess and manage the “dark side” of luxury developments.
Nella produzione di piani e progetti di Bernardo Secchi e Paola Viganò il Piano strutturale di Anversa - redatto dal maggio 2003 al giugno 2006 - rappresenta una delle opere che è stata maggiormente oggetto di studio. Si tratta di... more
Nella produzione di piani e progetti di Bernardo Secchi e Paola Viganò il Piano strutturale di Anversa - redatto dal maggio 2003 al giugno 2006 - rappresenta una delle opere che è stata maggiormente oggetto di studio. Si tratta di approfondimenti da cui derivano una conoscenza dettagliata e una certa “fama” del piano, anche in ambito italiano, in particolare in confronto agli altri progetti elaborati dai due progettisti negli ultimi dieci anni in contesti europei e internazionali. È interessante però notare come ad una divulgazione del Piano di Anversa via via più ampia negli ultimi anni, abbia corrisposto una conoscenza di questa esperienza molto più limitata durante la sua realizzazione e nel periodo immediatamente successivo.
Questi elementi sono solo apparentemente laterali rispetto ai dispositivi di progetto o alla struttura del piano. Sono infatti richiamati perché contribuiscono a delineare il periodo e il contesto internazionale nel quale si colloca il Piano strutturale di Anversa, sia rispetto alla produzione di Secchi e Viganò, sia in relazione alle riflessioni teoriche e disciplinari sviluppate dai due progettisti in questa esperienza e nelle successive “visioni di territorio”.
Il lungo lavoro di Bernardo Secchi, nei progetti, negli scritti, nella costruzione di una discussione pubblica, può essere letto come un esercizio inflessibile sul modificarsi incessante delle pratiche e dei saperi di un’area disciplinare... more
Il lungo lavoro di Bernardo Secchi, nei progetti, negli scritti, nella costruzione di una discussione pubblica, può essere letto come un esercizio inflessibile sul modificarsi incessante delle pratiche e dei saperi di un’area disciplinare premuta dal mutamento della società, della struttura del potere, dei comportamenti individuali e collettivi, dei valori e degli immaginari che attraverso di essa si esprimono. «L’urbanistica è attività eminentemente rivolta a un futuro possibile – scrive Secchi –, che cerca di costruire, attraverso il progetto, il miglioramento della vita degli abitanti di una città o di un territorio».

Questo volume raccoglie venti saggi, alcuni dei quali inediti e molti pubblicati in altra lingua, scritti tra il 1999 e il 2014. È un libro che dialoga pertanto con altre raccolte di testi di Bernardo Secchi, disegnando la sua riflessione nella stagione più recente.
Accanto agli scritti di Secchi e ai saggi interpretativi, i regesti completi degli scritti e delle opere, dal 1962 al 2014, permettono di rintracciare le relazioni con i luoghi, gli interlocutori e i contesti che Secchi ha costruito nel tempo, entro un percorso di studio e lavoro straordinariamente ricco e articolato che lo ha portato a progettare, insieme a Paola Viganò, in numerose città europee. I piani per Anversa e le visioni di territorio per la Grand Paris, Mosca e Bruxelles sono divenuti importanti laboratori e occasioni di affinamento di un approccio all’urbanistica in continua tensione con le grandi questioni contemporanee attinenti al territorio, all’economia e alla società.
Un percorso delineato dallo stesso Secchi nel testo autobiografico "Ho conosciuto dei maestri", scritto in occasione del conferimento del premio speciale del Grand prix de l’urbanisme e presente in questo volume.