Anni fa, un amico non proprio socievole mi confessò che il miglior Capodanno della sua vita lo aveva passato su un aereo, a metà strada tra l’Italia e il Vietnam, all’altezza di una località imprecisata dell’Asia centrale, tra Iran e Afghanistan. Ho pensato a lui quando abbiamo deciso di proporre per questo numero invernale le dieci fughe di Capodanno che trovate a pagina 172, anche se non sono proprio tutte forme di diserzione dalle imminenti festività. Anzi, sono soprattutto mete di evasione, anche per chi le festività le passa a casa o per chi vorrebbe comunque prendersi una pausa invernale. Così si può scegliere di ammirare in silenzio l’aurora boreale in Islanda o di stappare una bottiglia a Madeira, nel frastuono del più grande spettacolo pirotecnico del mondo. Oppure regalarsi le dune del Sahara marocchino, o cercare l’estate all’altro capo del mondo, dalla Nuova Zelanda all’Argentina. Per chi invece preferisce rimanere nel solco della tradizione, o nei dintorni, c’è l’imbarazzo della scelta. Si può puntare su una classica settimana bianca in Val di Funes, sulla magia di Ibiza quando non è travolta dalla folla, sui borghi della Liguria o su un weekend lungo a Bologna, città bella e discreta che sta conoscendo una nuova, felice stagione turistica e di cui vi raccontiamo i piccoli segreti. Ma anche provare l’ebbrezza di sciare sull’Etna, dove neve e fuoco si incontrano dando vita a uno spettacolo unico. O infine organizzare un viaggio a Budapest, una delle più affascinanti capitali europee. C’è anche spazio per viaggiare solo con la fantasia e la letteratura, in questo numero. Con Roberto Caramelli che rincorre i luoghi di Shakespeare e racconta dei marchiani errori in geografia attribuiti al grande drammaturgo inglese. Che forse però non era così sprovveduto come lo si dipinge…
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Attività stromboliana sul versante orientale dell’Etna. Sullo sfondo il mar Ionio, Acireale, Giarre, Riposto e altri paesi pedemontani.
fotografia di marco restivo e giuseppe distefano