Sul Pos tutto tace, eppure il governo doveva trovare una soluzione sulle commissioni
di Luca Bianco
Dopo lo stop di Bruxelles alla possibilità per i negozi di non accettare la carta sotto i 60 euro, il governo doveva rimediare – come promesso in legge di bilancio – trovando una soluzione entro il 31 marzo. A oggi il negoziato con gli esercenti è stato avviato, ma nulla di più
C’era un tempo in cui Matteo Salvini se ne usciva dicendo: “Chi paga il caffè con la carta di credito è un rompiballe. A me piace prelevare”. Succedeva quattro mesi fa, alla vigilia dell’approvazione della prima manovra di Giorgia Meloni alla Camera. La stessa premier aveva sposato la linea pro-cash – dichiarandosi solidale con artigiani e commercianti, infastiditi dalle commissioni sulle transazioni digitali – abolendo l’obbligatorietà dell’uso del Pos per le transazioni sotto i 60 euro.
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