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Il tema della COMUNICAZIONE è centrale per l’antropologia applicata ed è stato presente, con forme e in spazi diversi, in tutte le edizioni dei precedenti convegni SIAA. Abbiamo scelto di renderlo protagonista della VI edizione che si terrà a Cremona dal 13 al 15 dicembre: ci prenderemo il tempo necessario a esplicitare, discutere, analizzare alcuni elementi – talvolta sottaciuti– che riteniamo determinanti per l’efficacia applicativa del nostro sapere. Chiediamo ai soci di inviare proposte per sollecitare la riflessione su quattro MACROAREE, con la possibilità di scegliere tra tre diverse TIPOLOGIEDAZIONE. Anche quest’anno si rinnova la collaborazione tra SIAA ed ANPIA, a seguito delle giornate di convegno sarà quindi prevista l’assemblea delle due associazioni. MACROAREE 1. Interlocuzioni Chi sono gli interlocutori dell’antropologia applicata? Domandiamo ai convenors di sollecitare la riflessione su aspetti e problemi della comunicazione dell’antropologo con la committenza, con gli interlocutori sul campo e con vari tipi di pubblico, destinatari e riceventi della ricerca. Ma chiediamo anche di approfondire la comunicazione tra antropologi (ad esempio nella relazione di peer review scientifica o nei meccanismi di svalutazione di alcuni ambiti e oggetti di ricerca) tra antropologi e istituzioni di appartenenza (ad esempio nella valutazione della produttività, con i suoi possibili effetti sulla motivazione alla ricerca applicata nei giovani ricercatori, o nella costruzione della gerarchia dei saperi interna ed esterna all’accademia), tra antropologi e altri scienziati sociali, tra antropologi e altri studiosi dei fenomeni culturali, nonché tra antropologi e professionisti incontrati sul campo. In che modo questi molteplici, eterogenei discorsi si sovrappongono, alimentano e influenzano le prassi e gli esiti della ricerca applicata? PAROLECHIAVE: Relazioni, Posizionamenti, Negoziazioni, Condizionamenti, Rivalità, Sinergie 2. Forme espressive Quali risorse espressive per l’antropologia applicata? Sollecitiamo proposte di interventi che mettano in luce l’utilità degli strumenti teoricometodologici dell’etnografia nella comunicazione sul campo; le esperienze di campi applicativi che hanno utilizzato e valorizzato la natura simbolica di oggetti, luoghi, eventi; l’efficacia delle nuove forme di comunicazione; i linguaggi innovativi; le forme di restituzione sperimentali e creative. In che modo la conoscenza dei fondamenti dell’antropologia della comunicazione può rendere le analisi sociali più chiare e comprensibili? È possibile trovare modalità comunicative specifiche e innovative per la ricerca applicata che ottengano pieno riconoscimento dalla comunità scientifica? PAROLECHIAVE: Convenzioni, Sperimentazioni, Tradizioni, Innovazioni, Simboli, Etnopragmatiche 3. Rappresentazioni Chi dicono che noi siamo? Esortiamo all’apertura di momenti di discussione sul modo in cui l’antropologia applicata riesce a emergere nello spazio pubblico. A che tipo di visibilità gli antropologi accedono e a quali condizioni; come i media rappresentano e risignificano le riflessioni critiche. Come vengono utilizzate le parole, i concetti, gli scritti, le produzioni antropologiche dai diversi media. Come comunicare con un pubblico vasto senza cadere nelle trappole della società globale dell’informazione? PAROLECHIAVE: Approssimazioni, Travisamenti, Strumentalizzazioni, Costruzioni mitiche, Aperture, Opportunità 4. Risposte Come comunicare in modo efficace? Invitiamo i convenors a presentare proposte che mostrino l’analisi di rapporti virtuosi con le istituzioni e la committenza, esempi di restituzioni dei risultati di ricerca “fortunati”, divulgazioni ben riuscite. Come gli antropologi possono riuscire a comprendere il linguaggio delle istituzioni e come possono rendersi ad esse comprensibili? Come dare risposte pratiche e soddisfacenti ai committenti e al tempo stesso tenere fede alla vocazione critica dell’antropologia? Come tenere unite divulgazione, rigore etico ed epistemologico? PAROLECHIAVE: Divulgazione, Restituzione, Efficacia, Risultati, Buone pratiche, Impatto sociale TIPOLOGIEDAZIONE 1. Workshop Seminari, laboratori, lavori sul territorio Consideriamo il workshop una delle modalità privilegiate per l’organizzazione del convegno. Crediamo che la varietà di articolazioni che la forma del workshop può assumere sia lo strumento più adatto per coprire l’ampio spettro delle forme di COMUNICAZIONE con cui il convegno ambisce confrontarsi. I soci sono quindi invitati a formulare le loro proposte prendendo in considerazione le molteplici possibilità offerte da questi strumenti. 2. Presentazioni e dibattiti pubblici Presentazioni di libri, film, forme alternative di restituzione La riflessione pubblica di tematiche e prodotti della ricerca antropologica in grado di coinvolgere anche un pubblico di non specialisti e di aprirsi alla cittadinanza costituisce un momento di importanza fondamentale per l’antropologia applicata. Ad essa saranno dedicati spazi specifici. Invitiamo pertanto i soci a prendere in considerazione proposte che assumano questa forma COMUNICATIVA: dal confronto su un tema di interesse pubblico alla presentazione di libri, film, progetti, siti web e qualsiasi altra forma mediale e multimediale 3. Panel Sessioni tematiche Costituiscono la forma tradizionale del confronto scientifico in sede congressuale nonché la forma di COMUNICAZIONE adatta all’organizzazione di un dibattito approfondito su tematiche specifiche. Invitiamo i soci a presentare le loro proposte in modo da valorizzare il momento di confronto, prevedendo quindi un numero limitato di interventi e un’adeguata organizzazione dei tempi in modo da non soffocare il dibattito. SEDE DEL CONVEGNO Città di Cremona COORDINANO IL COMITATO SCIENTIFICO Angela Biscaldi e Ivan Severi MEMBRI DEL COMITATO SCIENTIFICO Mara Benadusi, Sabrina Tosi Cambini, Cecilia Gallotti, Bruno Riccio, Massimo Tommasoli, Massimo Bressan, Leonardo Piasere, Giovanni Pizza, Roberta Bonetti, Sebastiano Ceschi, Lia Giancristofaro SEGRETERIA ORGANIZZATIVA (in fase di costruzione) Daniela Bernabè, Fabio Perrone, Giacomo Pozzi, Luca Rimoldi, Laura Volpi TEMPISTICHE Apertura della Call for workshops, presentazioni, panels: 3 aprile 2018 Chiusura della Call for workshops, presentazioni, panels: 15 maggio 2018 Conferma di accettazione delle proposte: 1 giugno 2018 Apertura della Call for papers: 11 giugno 2018 Chiusura della Call for papers: 30 luglio 2018 Conferma di accettazione delle proposte: 30 agosto 2018 Pubblicazione del programma generale: 15 settembre 2018 Apertura della registrazione al convegno e iscrizione a workshops e iniziative a posti limitati: 24 settembre 2018 Chiusura della registrazione al convegno: 31 ottobre 2018 MODALITÀ DI PRESENTAZIONE DELLE PROPOSTE Le candidature possono provenire da singoli, gruppi di lavoro o soggetti collettivi (associazioni, etc.). Devono vedere coinvolti tra i proponenti almeno un socio/a SIAA o un socio/a ANPIA. Ogni proponente può inviare al massimo una proposta per ogni TIPOLOGIADAZIONE. Le candidature devono essere inviate entro il 15 maggio 2018 ai seguenti indirizzi di posta elettronica: [email protected]; [email protected]; [email protected] Per associarsi alla Società Italiana di Antropologia Applicata (SIAA): https://antropologiaapplicata.com/richiesta-adesione-soci/ Per associarsi all’Associazione Nazionale Professionale Italiana di Antropologia (ANPIA): http://anpia.it/chi-siamo/soci-individuali/ Workshop Rivolti a un numero ristretto di partecipanti (max 25), i laboratori SIAA offriranno occasioni di sperimentazione e condivisione di conoscenza e pratiche facendo leva su un ampio spettro di metodologie (visuali, grafiche, acustiche, performative, multimediali). Ogni laboratorio potrà avere una durata di 2 oppure 4 ore (a seconda delle necessità degli organizzatori) e l’adesione avverrà per iscrizione dei partecipanti fino ad esaurimento dei posti e secondo le modalità di selezione decise dagli organizzatori del singolo evento. I proponenti devono preparare un abstract di 400 parole in cui siano chiaramente indicati: 1) il titolo del laboratorio; 2) il nome del/i conducente/i; 3) la sua durata; 4) le finalità pratiche che il laboratorio si propone; 5) le sue modalità di conduzione; 6) i possibili destinatari; 7) eventuali esigenze di tipo tecnico (dotazioni, strumenti, apparati tecnologici); 8) il tipo di spazio necessario per l’organizzazione del workshop. Si richiede ai proponenti di allegare anche una breve BIO (non più di 200 parole). Nell’operare una selezione, il comitato scientifico terrà conto di due criteri: Esperienza: il laboratorio dovrebbe essere un luogo in cui si partecipata ad attività di carattere pratico-applicativo legate alla dimensione del fare; Collaborazione: il laboratorio dovrebbe incoraggiare una dimensione collaborativa sia tra antropologi sia tra antropologi e altre figure interessate (per citare solo alcuni esempi, insegnanti, designers, artisti, ingegneri, attivisti, performers, pianificatori urbani, architetti, operatori sociali, etc.). Presentazioni e dibattiti pubblici Il Convegno prevede momenti aperti alla cittadinanza, di carattere esplicitamente divulgativo: dibattiti, presentazioni di libri, film, progetti, siti web, etc. I proponenti possono anche elaborare proposte che si rivolgono a un particolare tipo di pubblico (es. studenti, operatori in un determinato ambito, etc.). Chi fosse interessato a questa modalità dovrà inviare un abstract di 400 parole in cui siano indicati: 1) titolo dell’intervento e nome del conducente; 2) breve sintesi della tipologia d’intervento, delle modalità di conduzione e delle finalità; 3) il tipo di pubblico a cui si rivolge; 4) eventuali esigenze di tipo tecnico (dotazioni, strumenti, apparati tecnologici); 5) il tipo di spazio necessario per l’organizzazione dell’evento. Le proposte verranno selezionate tenendo conto della loro capacità di avvicinare un pubblico non esperto ai contenuti e alla finalità dell’antropologia applicata. Panel Come negli anni precedenti, il convegno SIAA ospiterà sessioni tematiche in cui saranno presentati singoli contributi scientifici. Ogni sessione avrà la durata di 2 ore e potrà accogliere al massimo 4 interventi. Se necessario, un panel può essere esteso a 4 ore, intramezzate da una pausa, per un numero massimo di 7 contributi. Non sono ammessi panel di durata superiore alle 4 ore. Ai coordinatori dei panel si raccomanda di dare enfasi alla dimensione applicativa della ricerca antropologica sin dalla stesura della proposta e di accogliere unicamente contributi che abbiano una chiara valenza applicativa. Ogni panel deve prevedere almeno 30 minuti di discussione aperta con il pubblico. Ai proponenti si chiede di inviare un abstract di 400 parole, inclusa una bibliografia minima di riferimento (non più di 4 indicazioni bibliografiche). Le proposte saranno valutate e selezionate dal comitato scientifico sulla base dei seguenti criteri: coerenza con il tema del convegno; carattere applicativo della proposta; chiarezza nell’ impostazione del problema; originalità.