La nascita del vinile, il disco a 33 giri

di Capital Web

Il 21 giugno ricorre la nascita di uno degli oggetti più desiderati dagli appassionati di musica e collezionisti: il disco in vinile a 33 giri.

Ascoltare la musica su vinile offre un’esperienza unica. Rientrare a casa dopo una giornata impegnativa, mettersi comodi e aver voglia di sentire un po’ di musica per rilassarsi, è una cosa che conosciamo tutti. Si preme il tasto Play e si comincia. Ma col vinile è diverso, col vinile l’esperienza può essere totalmente immersiva. Indossiamo un paio di cuffie, scegliamo quale album vogliamo ascoltare facendo scorrere le dita sulle copertine e tiriamo fuori il nostro disco. Lo adagiamo sul piatto e lentamente, con molta delicatezza, mettiamo su la puntina. C’è un po’ di fruscio che ci scalda il cuore quando comincia il nostro pezzo preferito e sentiamo un suono autentico. Senza la digitalizzazione presente nei CD e negli MP3, i vinili presentano crepitii e variazioni che rendono il suono più reale, si può quasi toccare, tanto è avvolgente. E l’atmosfera si arricchisce di dettagli.

Anche l’acquisto di un vinile è un’esperienza a sé stante. I negozi di vinili offrono un ambiente confortevole e riescono a connettere persone con interessi simili. Possedere un vinile è quasi come un investimento, si guadagna in qualità di vita.

La storia dei primi passi del vinile

Nel 1878, Thomas Edison creò il fonografo, un dispositivo in grado di registrare suoni in maniera permanente. Inizialmente pensato per l’annotazione di informazioni, il fonografo si rivelò presto utile anche per la musica. L’industria musicale in espansione vide l’opportunità di permettere al pubblico di portarsi a casa ciò che amava: l’esperienza dell’orchestra nel soggiorno di casa. Nasceva così il 78 giri, inizialmente in gommalacca e a grandi solchi.

Tuttavia, la vera rivoluzione avvenne nel 1948, quando la Columbia Records introdusse il 33 giri in vinile. Questo nuovo formato, che suonava a trentatré giri e un terzo al minuto (RPM), divenne uno standard dell’industria musicale. Ha resistito all’avvento dell’era digitale e rimane ancora oggi uno degli oggetti più desiderati dagli appassionati.

Una vera e propria rivoluzione

Il 21 giugno 1948, la Columbia Records presenta al Waldorf-Astoria Hotel di New York un nuovo formato che manda in pensioneil vecchio disco a 78 giri. È una vera e propria rivoluzione. Difatti i dischi a 78 giri erano fatti di gommalacca, un materiale molto fragile che aggiungeva un fastidioso fruscio alle registrazioni e potevano immagazzinare solo pochi minuti di musica. Il nuovo supporto invece, è fatto di PVC, cioè cloruro di polivinile, un materiale plastico molto resistente che permette di rimpicciolire i solchi.

Perché i 33 giri in vinile sono chiamati LP

Grazie al nuovo materiale, il vinile, è stato possibile rimpicciolire i solchi dove viene incisa la musica. Rispetto al 78 giri, che poteva immagazzinare solo pochi minuti dato che era fatto in gommalacca, usando il vinile si è potuta aumentare la durata della registrazione, che raggiunge i 25-30 minuti per lato. Per questo motivo vengono chiamati Long Playing.

Il primo 33 giri commercializzato

La Columbia punta su questo nuovo formato per aprire il mercato delle registrazioni di musica classica. Il primo 33 giri che viene commercializzato, infatti, è il “Concerto per violino in Mi minore” di Mendelssonhn. Ma questa mossa scatena la reazione della RCA, storica rivale della Columbia nel mercato discografico. In fretta e furia, lancia sul mercato un proprio disco a microsolco, il 45 giri, inaugurando quella che è stata definita “la battaglia delle velocità”. Per un po’ di anni il mercato discografico rimane in stallo, perché il pubblico è disorientato dai troppi formati in circolazione, 78, 33 e 45 giri. Poi, alla metà degli anni ’50, il Long Playing si afferma soprattutto fra gli amanti della musica classica mentre il 45 giri, più economico, diventa il formato preferito dall’industria della musica pop.

I dischi in vinile più venduti al mondo

I dischi in vinile più venduti al mondo sono tutti di artisti di musica pop/rock, inimmaginabile quando fu concepito il 33 giri.

Secondo le ultime stime, queste sono le prime 10 posizioni:

  • Michael Jackson – Thriller (1982), fra i 100 e i 120 milioni di copie
  • AC/DC – Back in Black (1980), circa 50 milioni di copie
  • Whitney Houston & AA.VV The Bodyguard (1992), poco meno di  50 milioni di copie
  • Pink Floyd The Dark Side of the Moon (1973), 45 milioni di copie
  • Eagles Their Greatest Hits (1971–1975), 44 milioni di copie
  • Meat Loaf – Bat Out of Hell (1977), 43 milioni di copie
  • Eagles – Hotel California (1976),  42 milioni di copie
  • Shania Twain – Come On Over (1997),  40 milioni di copie
  • Fleetwood Mac – Rumours (1977), poco meno di 40 milioni di copie
  • Bee Gees / AA.VV – Saturday Night Fever (1977) , 39 milioni di copie


I primi dischi in vinile

I primi dischi in vinile a 33 giri avevano un diametro di 12 pollici (circa 30 centimetri) e potevano contenere poco più di 20 minuti di musica su ciascun lato e la qualità del suono era di gran lunga superiore rispetto ai dischi in gommalacca. Grazie al materiale più resistente e alla velocità di rotazione più bassa, i dischi a 33 giri avevano meno rumore di fondo e una gamma dinamica più ampia.

Con l’introduzione dei dischi in vinile, le copertine degli album divennero un’opportunità per l’espressione artistica. Le illustrazioni e le fotografie sulla copertina divennero allora parte integrante dell’esperienza musicale. I dischi a 33 giri permisero agli artisti di creare album concettuali, in cui le canzoni erano collegate da un tema o una storia. Questo formato ha dato vita, nei primi anni ’60, a capolavori come “Pet Sounds” dei Beach Boys e “Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band” dei Beatles, il long playing diventa quindi il formato in cui gli artisti rock cominciano a immaginare la propria musica.


Come è cambiata la produzione di vinili nel corso degli anni

Negli ultimi anni, la produzione di vinili ha subito alcune significative evoluzioni:

  • Processo Produttivo: tradizionalmente, i vinili venivano prodotti con un sistema di pressatura lungo e non sempre ottimale ma, recentemente, sono emerse nuove tecniche che migliorano la qualità e l’efficienza del processo di produzione
  • Materiali Sostenibili: alcune aziende stanno esplorando materiali alternativi al PVC per i vinili
  • Effetti del Cambiamento Climatico: la produzione di vinili sta cercando di adattarsi alle sfide ambientali e tecnologiche, mantenendo al contempo l’appeal nostalgico e sempre affascinante di questo formato musicale

È tornato prepotentemente di moda insomma, il caro vinile, con un aumento costante delle vendite e una cultura di ascolto più consapevole. Il Rock è il genere più amato su questo supporto, seguito da Pop e Alternative. E così, il vecchio giradischi è tornato a far parte delle nostre case, regalandoci quel caldo suono magico e nostalgico.

Ascolta il Doodle a cura di Maurizio Rossato ed Elisa Lancia: