Tratta di esseri umani: la lotta dell'UE contro lo sfruttamento

Scoprite in che modo l'Unione europea sta rafforzando le norme contro la tratta di esseri umani per contrastare le nuove forme di sfruttamento.

Arm with a sale tag on the wrist.
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In cosa consiste la tratta di esseri umani?

  • Consiste nel reclutare, trasportare, trasferire, dare rifugio o accogliere persone attraverso la forza, la frode o l'inganno, con l'obiettivo di sfruttarle a scopo di lucro.

Dati relativi alla tratta di esseri umani

Ogni anno più di 7.000 sono vittime accertate della tratta di esseri umani nell’Unione europea. Il 2022  ha fatto registrare un numero di vittime pari a 10.093 casi accertati. Anche se il numero reale potrebbe essere molto più alto, poiché molti casi non vengono identificati.

La maggior parte delle vittime sono donne e ragazze, ma è in aumento il numero degli uomini, in particolare per svolgere lavori forzati.

Forme di tratta di esseri umani

Tra le varie tipologie di traffico troviamo:

  • lo sfruttamento sessuale: dove le vittime sono prevalentemente donne e bambini.
  • il lavoro forzato: in cui le vittime provenienti principalmente da paesi in via di sviluppo, sono costrette a lavorare in posizioni ad alta intensità di manodopera o tenute in una situazione di schiavitù domestica.
  • le attività criminali forzate: le vittime sono costrette a svolgere una serie di attività illegali, spesso con quote per queste attività e possono affrontare severe punizioni se non le rispettano.
  • le donazioni di organi: per questa fattispecie le vittime generalmente ricevono un risarcimento minimo o quasi nullo e vengono esposte a alti rischi per la salute.

Infografica che mostra l'evoluzione del numero di vittime della tratta di esseri umani nell'Unione europea dal 2013 al 2022. Nel 2022, il 41,4% delle vittime è stato sfruttato sessualmente, il 41,1% è stato costretto al lavoro o ai servizi e il 17,5% ha subito l'espianto di organi e altre forme di abuso.
Infografica sull'evoluzione delle vittime di tratta nell'UE dal 2008 al 2021.

Le cause alla base del traffico di esseri umani

Secondo un rapporto delle Nazioni Unite, tra le cause alla base di questo fenomeno vi sono le disuguaglianze tra i Paesi, le politiche di immigrazione e la crescente domanda di manodopera a basso costo. La povertà e la violenza aumentano la suscettibilità delle persone alla tratta.

Qual'è l'impegno dell'UE?

Le azioni intraprese finora dall’UE

Nel 2011, il Parlamento europeo ha emanato una direttiva contro la tratta per assistere le vittime e reprimere i trafficanti. La direttiva punta a prevenire la tratta di esseri umani e riconosce che, poiché le donne e gli uomini sono spesso vittime della tratta per scopi diversi, anche le misure di assistenza e sostegno devono essere specifiche per genere.

Infografica che mostra la provenienza delle vittime della tratta di esseri umani nell'Unione europea. Il 25,1% delle vittime proviene dallo stesso paese dell'UE in cui è stato segnalato il caso, l'11,8% da altri paesi dell'UE e il 63,1% da paesi extra-UE.
Infografica sulla provenienza delle vittime del traffico di esseri umani nell'Unione Europea.

La strada da seguire per l'UE

Negli ultimi anni le forme di sfruttamento sono mutate e la tratta si è andata spostando sempre più online. Inoltre, più recentemente, il conflitto tra Russia e Ucraina ha portato a un massiccio esodo di donne e bambini, creando nuove opportunità per le organizzazioni criminali.


In ragione di questa situazione, il 19 dicembre 2022, la Commissione ha proposto di rafforzare le norme includendo nel quadro UE esistente i seguenti aspetti:


  • Rendere il matrimonio forzato e l’adozione illegale in reati
  • Inserire un riferimento esplicito ai reati di tratta di esseri umani commessi o agevolati alle tecnologie dell'informazione e della comunicazione, compresi Internet e i social media
  • Imporre sanzioni obbligatorie per i reati di tratta, inclusa l’esclusione dei responsabili dai benefici pubblici o la chiusura temporanea o permanente degli stabilimenti in cui è avvenuto il reato di tratta
  • Creare meccanismi formali di riferimento a livello nazionale per migliorare l’identificazione tempestiva e il rinvio all’assistenza e al sostegno delle vittime
  • Intensificare la riduzione della domanda rendendo l’uso consapevole dei servizi forniti dalle vittime della tratta un reato penale
  • Intensificare gli sforzi per ridurre la domanda, rendendo l'utilizzo consapevole dei servizi forniti da vittime del traffico un reato penale.
  • Effettuare una raccolta dati sulla tratta su base annuale a livello UE


Nell'aprile 2024 il parlamento ha approvato l'accordo siglato con il Consiglio nel gennaio 2024. I deputati del Parlamento europeo puntano a potenziare la protezione delle vittime della tratta di esseri umani. Durante i negoziati, si è convenuto di menzionare esplicitamente lo sfruttamento della maternità surrogata come un ulteriore tipo di sfruttamento, prendendo di mira coloro che costringono o ingannano le donne a diventare madri surrogate. Questo è stato un elemento importante per gli eurodeputati che sostenevano che criminalizzare la maternità surrogata attraverso l'uso della forza, della minaccia o della coercizione avrebbe garantito diritti alle donne come vittime, mentre i responsabili sarebbero stati perseguiti.

Gli eurodeputati hanno inoltre dato priorità a una protezione più efficace delle vittime della tratta di esseri umani, insistendo per:


- Garantire protezione e sostegno adeguato alle vittime e il rispetto del diritto di asilo.
- Evitare di processare penalmente le vittime costrette a commettere atti criminali.
- Fornire un sostegno mirato basato su genere, disabilità e minori.
- Includere misure anti-tratta nei piani di emergenza per disastri naturali, crisi sanitarie e migrazioni.

I deputati propongono inoltre di considerare un reato penale obbligare una donna a diventare madre surrogata, garantendo così i diritti delle vittime e la punizione dei responsabili.

Repressione dei prodotti realizzati mediante lavoro forzato


Su un altro fronte, gli eurodeputati hanno approvato anche su regole volte a impedire l'accesso sul mercato dell'UE i prodotti realizzati attraverso il lavoro forzato. Il regolamento fissa un quadro per indagare sull'uso del lavoro forzato nelle catene di approvvigionamento delle aziende.

In virtù di questo principio, le aziende sorprese a violare tale principio all'interno delle frontiere dell'UE, vedranno interrotto il circuito di importazioni e esportazioni delle merci in questione. La disposizione prevede inoltre la confisca di qualsiasi merce già presente sul mercato dell'UE. Gli eurodeputati ha approvato la nuova misura contro il lavoro forzato nell’aprile 2024.

Prossimi passi


Le nuove norme entreranno in vigore venti giorni dopo la loro pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale dell'UE e i Paesi dell'UE avranno due anni di tempo per incorporarle nelle leggi nazionali.