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Metà laboratorio di sci e metà ciclofficina. Letteralmente. Nel senso che il negozio in zona Cascina Merlata, periferia Nord-Ovest di Milano, ha due stanze: l’ingresso che dà su via Appennini è adibito al reparto bici, la sala a destra alla riparazione e manutenzione degli attrezzi della neve. D’altronde Davide Mazzarrisi, 57 anni, ex direttore commerciale di una multinazionale e ora titolare di Skilifting&Bike, è esperto in entrambi gli sport: sul muro a fianco alla cassa campeggiano i diplomi di maestro di sci, allenatore di sci d’erba, guida di mountain-bike e ultimamente anche di istruttore roller – i pattini in linea – e maestro-accompagnatore del suo sci club Delta Milano.

Non è invece esposta da nessuna parte la sua vocazione al sociale, che pure è il marchio distintivo, e il fiore all’occhiello, del progetto Skilifting. Fin da quando prima della pandemia il laboratorio si trovava ancora a Peschiera Borromeo e per conto della cooperativa Fuoriluoghi impiegava detenuti del carcere di Opera con intento socio-educativo alternativo alla pena in ottica di reinserimento lavorativo.

La sala adibita a laboratorio per la riparazione e la manutenzione degli sci

 

La storia del tunisino Kais è esemplare. Nel 2008, a 28 anni, finisce dietro le sbarre per spaccio di droga. Una condanna dura: 13 anni e due mesi. Grazie al sostegno della cooperativa, dentro il penitenziario di Opera lavora come saldatore, specialità carpenteria metallica. Un mestiere che gli piace: alla fine arriva ad avere la responsabilità di 15 persone.

Nel 2015, cinque anni prima della fine pena, inizia a uscire grazie ai permessi premio ottenuti per buon comportamento. Comincia così la sua esperienza formativa come messa alla prova al laboratorio Skilifting, sotto la guida dei tutor Davide e dell’ex socio Matteo: «L’idea iniziale era di creare una pasticceria per celiaci ma poi l’idea non è mai decollata perché servivano 300 mila euro solo per i forni – racconta oggi Davide Mazzarrisi –. Così abbiamo deciso di fare della nostra passione la nostra professione e abbiamo aperto il laboratorio di sci, che costava molto meno per l’avviamento».

Kais si occupava della rilaminatura a mano degli sci, della riparazione e sciolinatura della soletta fino al bootfitting, ovvero l’adattamento a caldo dello scarpone alla conformazione del piede. Grazie all’affidamento ai servizi sociali poteva dormire a casa con i suoi figli e con sua moglie, che è italiana. «Prima di lavorare al laboratorio non aveva mai visto uno sci in vita sua, men che meno uno snowboard – ammette Davide –. Grazie ai mesi di lavoro al laboratorio ha imparato tantissimo, ha potuto guadagnare qualcosa e soprattuttto ha acquisito una nuova professionalità che gli è poi tornata utile quando ha finito di scontare la pena».

Davide Mazzarrisi, 57 anni: è maestro di sci, allenatore di sci d’erba, guida di mountain-bike e anche istruttore di pattini in linea

 

Oggi Kais ha 43 anni, è un uomo libero e lavora ancora per Fuoriluoghi come responsabile di Olio di Gomito, il progetto della cooperativa che si occupa di ristrutturazioni edilizie. «Il carcere è un non-luogo – spiega Davide –. Lavorare aiuta, è una spinta in più per cambiare e lasciare le cose brutte alle spalle. Certo, non è facile ma con sacrificio e forza di volontà si può fare. Il contatto con le persone libere aiuta i ragazzi a resistere alle tentazioni e a tornare a una vita normale».

Quando nel 2017 Mazzarrisi rileva il ramo d’azienda e trasferisce il laboratorio Skilifting da Peschiera a Molino Dorino, per la ristrutturazione del negozio – che è di proprietà del Comune – si affida tramite la cooperativa a un altro detenuto di Opera: il calabrese Santo, di nome ma non di fatto visto sulla sua testa pendevano 17 capi d’accusa. «Un grandissimo lavoratore – riconosce Davide –. In poche settimane ha fatto tutto da solo. E il bello è che il giudice che l’aveva condannato è nostro cliente!».

Oggi Skilifting collabora con un’altra cooperativa, Età Insieme: ha sede a fianco al laboratorio e si occupa di servizi socio-educativi per giovani e famiglie disagiate. Tutti i mercoledì pomeriggio Davide fa da tutor meccanico per alcuni minori della zona che sono stati segnalati ai servizi sociali. Per lo più ragazzi con brutte storie alle spalle, fatte di violenza e disagio.

L'ingresso del laboratorio milanese Skilifting&Bike in via Appennini, zona Cascina Merlata, vicino alla fermata del metro Molino Dorino

 

Tra questi c’è il 14enne Mario – lo chiameremo così – capelli neri a spazzola e occhio vispo. Adora i film e lo sport, specie calcio e basket. La mattina va a scuola: frequenta il primo anno di Amministrazione, finanza e marketing. Per tre pomeriggi alla settimana è impegnato nei progetti della cooperativa, tra cui quello della ciclofficina di Davide Mazzarrisi: lo aiuta a riparare forature, a revisionare mozzi o a cambiare copertoni delle ruote. «Quello che c’è da fare, fa – dice Mazzarrisi –. E a differenza degli altri, che il mercoledì vengono e non vengono, lui non manca mai». «Imparare a fare i lavori manuali è importante – dice Mario, le mani nere di grasso –. Riparare le biciclette, poi, aiuta a ragionare perché prima di metterci le mani devi ingegnarti a capire come fare». E non è sempre così semplice.

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