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La folla lo tocca, vuole spingerlo, lui si stizzisce e vola via in solitaria. Tadej Pogacar vince la tappa che da Alpago arriva a Bassano del Grappa e il Giro d’Italia, che domenica chiude a Roma. Eccolo, il monarca del ciclismo mondiale che ha traslocato sulle nostre strade per tre settimane. Fatica e talento, un regalo per i tifosi delle due ruote, sei successi nella Corsa Rosa e la voglia di stupire e giocare.
Ha dominato sul Monte Grappa e ora in classifica generale Daniel Martinez è secondo a 9’56"; terzo Geraint Thomas a 10’24". "Grazie a tutta l’Italia. Volevo questo trionfo per me stesso e per il team, finire così è stato un premio". Eccolo, l’ennesimo capolavoro di questo fuoriclasse, 25 anni, sloveno, che aggiunge un’altra perla alla sua collezione: quest’anno vanta nel palmares trenta giornate di gare e tredici vittorie.
Un anno fa metà Slovenia si era trasferita sul Monte Lussari per sostenere Primoz Roglic, bandiera dello sport di Lubiana, impegnato nella cronoscalata del penultimo giorno contro Geraint Thomas. Vinse Roglic nel tripudio delle bandiere slovene. Quest’anno quella stessa folla si è trasferita sul Monte Grappa, sicura di assistere ad una delle imprese di Tadej Pogacar, il numero uno del ciclismo mondiale e idolo dei nostri vicini di casa, ormai padroni delle due ruote. E lui, sul pendio del Monte Grappa, affronta la salita che porta al Sacrario con la solita leggerezza e non tradisce le aspettative. Regala emozioni, spettacolo e confeziona un’altra delle sue imprese.
Il cambio di passo arriva a 36,8 km dal traguardo. Rafal Majka, il fido gregario, alza il ritmo, Geraint Thomas regge e resta incollato. Ma alle sue spalle si crea una frattura con il resto del gruppo. Ecco, la svolta. I giochi sono fatti, Pogacar si alza sui pedali, scatta, si divora i 18 chilometri (all’8% medio con punte elevate fino al 14%) e fa il vuoto. Poi raggiunge Giulio Pellizzari, lo passa e allunga. L’alfiere della Bardiani resta incollato alla ruota del fuoriclasse sloveno per un chilometro. Sforzo da premiare ma nulla si può fare contro questo campione dalla classe cristallina. Pogacar prende il via, resta solo al comando, affronta la discesa e gestisce il vantaggio. Ha talmente il controllo della situazione che, quando uno dei massaggiatori della sua squadra, la Uae, gli passa la borraccia, la regala ad un ragazzino. Scene di un altro mondo. Quello di Tadej, appunto.
Pogacar ha dominato il Giro d'Italia 2024 e ha indossato la Maglia Rosa dalla seconda alla penultima tappa e chiuderà a Roma. Negli ultimi chilometri, in fondo alla discesa, sorride saluta, si gode la sua festa. Sa di avere la sua gente accanto, i suoi tifosi.
Domenica il gran finale a Roma (via alle 15,30, arrivo alle 18,45)
Anche quest'anno la tradizionale passerella finale del Giro d'Italia attraverserà la città di Roma. La 21esima ed ultima tappa della Corsa Rosa si snoderà, per il secondo anno consecutivo, lungo le strade della Capitale, dall'Eur a Ostia, per poi concludersi in pieno centro storico, all’ombra del Colosseo. Via alle 15,30, arrivo alle 18,45 tv Rai/Eurosport.

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