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MONTECARLO. Rivoluzione rossa nel Principato. Eccola, la pole tanto attesa, quella che non voleva saperne di arrivare, la prima della stagione e la numero 250 della gloriosa storia della Ferrari. Sembrava una maledizione per Charles Leclerc, specialista del giro veloce che per qualche gara (Giappone, Cina, Imola) temeva di aver smarrito il tocco magico. A casa sua, il monegasco si è sbloccato: con 24 pole finalmente in rosso può staccare Lauda (23), in sella al Cavallino adesso ne vanta di più solo l’inarrivabile Michael Schumacher (58). «Qui le sensazioni sono sempre speciali – così Leclerc, che ha cambiato di nuovo il motore per precauzione, rimontando quello di Miami -, l’entusiasmo è altissimo ma so bene che le qualifiche non bastano. Dobbiamo mettere tutto insieme e conquistare la vittoria».

Spettacolo fino all’ultimo secondo
È stata una faticaccia, in fondo a una delle qualifiche più belle di sempre. Tiratissima, incerta come raramente se ne sono viste. Oscar Piastri (McLaren) si è arreso solo nell’ultimo tentativo, chiudendo a un decimo e mezzo da Charles e davanti a Carlos Sainz, bravissimo a piazzare l’altra Ferrari in prima fila nonostante non avesse mai trovato il ritmo giusto nelle tre sessioni di prove libere. «Per me si tratta di un buon miglioramento – commenta lo spagnolo -, complimenti a Charles che ha saputo estrarre il massimo dalla macchina. Domani la priorità sarà vincere con lui». E Max Verstappen? Soltanto sesto sulla Red Bull, anche a causa di un errore (ha toccato il muro uscendo dalla prima curva), mentre l’altra RB20, quella di Sergio Perez, è dispersa in 18ª posizione.

Nella storia del Cavallino
È giusto che il nome di Leclerc sia destinato a restare scritto accanto a questa cifra tonda, che sia toccato a lui aggiungere un nuovo capitolo all’ineguagliabile romanzo della Rossa. La prima volta, a Silverstone nel 1951, fu firmata da dall’argentino José Froilan Gonzalez, che lì ebbe l’onore di conquistare anche la prima delle 244 vittorie della Ferrari. Poi è toccato a Jacky Ickx (50ª pole a Hockenheim nel 1970), a Patrick Tambay (100ª in Austria nel 1983), al grande Schumacher (150ª a Sepang nel 2002) e infine a Kimi Raikkonen, l’ultimo campione del mondo in Ferrari, che l’anno dopo il titolo, nel 2008, a Magny-Cours conquistò la 200ª pole della collezione.

Maledizione da sfatare
Per arrivare a 250 ci sono voluti 16 anni, il numero di Charles. Nella speranza di mettercene molto meno per arrampicarsi a quota 300, ad esempio i sei trascorsi tra la 150ª e la 200ª, ai tifosi che colorano il Principato di rosso viene l’acquolina in bocca pensando al Gp di domani. Leclerc ha interrotto le due serie da record di Max Verstappen: otto pole consecutive come Ayrton Senna tra 1988 e 1989, sette di fila in avvio di stagione come Alain Prost nel 1993. E allo spegnimento dei semafori sarà il logico favorito, qui – dove è impossibile superare con le monoposto che ingrassano ogni anno di più – lo è sempre chi parte davanti. C’è una maledizione da cancellare, un desiderio che dopo due pole sprecate s’è fatto ossessione. Nel 2021 nemmeno riuscì a partire, bloccato da un danno al semiasse sinistro scoperto nel giro di formazione dopo il botto a fine qualifiche. Dodici mesi più tardi, riuscì a involarsi sulla pista bagnata fino all’incomprensibile doppio pit-stop in tre giri, di cui il secondo in coda a Carlos Sainz che aveva rifiutato le intermedie. «Non possiamo fare cose così». Fine del sogno. Fino a quello di domani: «Ora siamo un team più forte – conclude -, qualunque cosa accada dobbiamo portare a casa il successo».

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