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«Non sono preoccupato per l’anca. Gli ultimi esami che abbiamo fatto sono molto positivi. Per questo sono qui». Jannik Sinner tranquillizza tutti nella conferenza stampa della vigilia a Parigi. Il torneo parte domenica, Jannik al primo turno incontrerà l’americano Eubanks, in via teorica il tabellone non gli propone tranelli prima dei quarti di finale con Hurkacz e della semifinale con Alcaraz. Il vero avversario, con Nadal ormai al traguardo e Djokovic battuto anche da Machac a Ginevra (e che dunque per evitare il sorpasso di Jan a Parigi dovrebbe arrivare almeno in finale) il vero avversario sembra proprio il fisico.

«Sicuramente la forma in generale non è quella che vorrei - ammette Jannik - ma, sapete, non potevamo fare miracoli a meno di 10 giorni dal primo turno. Sono felice di essere qui, quest’anno sulla terra si giocheranno anche le Olimpiadi, quindi sarà importante. È stato un periodo non facile per me, non ho giocato a Roma, che è un torneo molto speciale. Le giornate di allenamento sono state molto lunghe. Qui il primo turno sarà duro, Eubanks serve molto bene, la cosa più importante saranno i prossimi due giorni di allenamento in cui dovrò trovare un buon ritmo». L’ultima partita di Jannik risale agli ottavi di Madrid, la vittoria contro Khachanov, poi il ritiro prima dei quarti con Aliassime. «Non ho giocato a tennis per quasi tre settimane, prima di un Grande Slam è tanto. Cerco solo di giocare giorno per giorno, spero che superare il primo turno mi aiuti un po' a trovare il mio ritmo.

La cosa più importante sarà l'aspetto mentale, accettare ciò che potrebbe accadere in campo, e poi...vedremo cosa riuscirò a fare. Non sento una pressione particolare perché io non penso si sia costretti a vincere, ad arrivare alla seconda settimana. Tutte le partite partono in parità, poi vince il migliore. E’ uno sport semplice. Tutte le altre domande troveranno risposta fra due settimane».

Poi una battuta su Nadal, che lunedì contro Zverev potrebbe giocare la sua ultima partita al Roland Garros, lo slam che ha vinto 14 volte. Il miglior risultato di Jannik al Roland Garros risale proprio al quarto di finale perso con Rafa nel 2021.

«Ma per me è stato molto bello. Quel tipo di partite, quando si gioca contro i migliori giocatori del mondo, ti regalano una sensazione speciale. E’ ciò che cerco ogni settimana: voglio misurarmi con i più forti, per capire cosa ti rende un giocatore migliore, non solo dal punto di vista tennistico, ma anche fisico e mentale. Rafa è sicuramente la più grande fonte di ispirazione che abbiamo non solo nel nostro sport, ma nello sport in generale. Mi ritengo fortunato di essere qui, di poterlo ancora incontrare, nello spogliatoio o nel ristorante dei giocatori, e di vederlo allenarsi: la passione che ha per il tennis è incredibile.

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