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Ora solare o legale? Un’ora che per gli animali può fare la differenza fra la vita e la morte

Ora solare o legale? Un’ora che per gli animali può fare la differenza fra la vita e la morte
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Stanotte è cambiata l’ora. Siamo passati dall’ora solare all’ora legale per recuperare un’ora di luce in più e questo piccolo cambiamento nel nostro bioritmo ci lascerà sfasati per qualche giorno. E’ normale. Ma come mai? Il Sole è un elemento essenziale per la vita sulla Terra e influisce su (quasi) tutti gli animali, umani compresi. Ma troppo spesso sottovalutiamo che l’alternanza degli orari innesca un vero e proprio Butterfly Effect, teoria secondo cui il minimo battito d’ali di una farfalla sia in grado di provocare un uragano dall’altra parte del mondo. Abbiamo quindi chiesto al professor Cristiano Bertolucci, cronobiologo dell’Università di Ferrara, i segreti dell’orologio biologico del mondo animale.

 

Professore, che differenza c’è fra il ritmo circadiano degli animali e quello umano?
Tranne coloro che vivono in condizioni estreme, gli animali hanno un orologio biologico sincronizzato con il Sole. L’alternanza luce-buio influisce sull’organismo e su tutti i bisogni fisiologici. E anche se il nostro vivere in società ci ha portato a snaturarlo in base ai nostri impegni e stile di vita, anche noi umani abbiamo un orologio biologico che comanda il nostro metabolismo e che si è evoluto insieme a noi seguendo l’ora solare. Il più potente agente sincronizzante al mondo per gli animali diurni è l’alba: quando le cellule fotosensibili percepiscono un briciolo di luce trasmettono l’informazione ai centri ipotalamici che avviano una serie di impulsi e attività a cascata che regoleranno l’intera giornata dell’essere vivente in questione. Questo vuol dire che gli animali che vivono in natura, ma anche negli allevamenti, ogni giorno shiftano leggermente il loro orologio biologico, che si autoregola con l’arrivo della luce al variare delle stagioni. Insomma, siamo solo noi a cambiare abitudini, cambiando da un giorno all’altro il nostro orario di riferimento. Per tutti gli altri animali oggi non cambia molto.

 

Ma è vero che anche solo un’ora può fare la differenza fra la vita e la morte?
In un certo senso possiamo dire di sì. Ma è bene precisare che la colpa è dell’uomo e di come vive il cambio dell’ora. Questo è anche uno dei motivi per cui molti scienziati, soprattutto americani, stanno combattendo per l’abolizione del cambio. Con un minimo di accortezza (leggi qui cosa puoi fare), gli animali domestici si adattano alle nuove abitudini. Nelle prossime mattine ci sarà qualche cane più assonnato, mentre chi vive con un gatto potrebbe evitare di essere svegliato prima della sveglia. A vivere maggiori problemi sono tutti gli animali che frequentano le strade o che hanno un habitat antropizzato. E questo è dovuto esclusivamente al problema degli incidenti stradali. Ogni anno in questi giorni si registra un aumento del 40% dei tamponamenti e sinistri di ogni tipo, dovuti ai nostri riflessi meno pronti del solito. Logicamente questo include anche il coinvolgimento degli animali. Il passaggio verso l’ora solare crea invece seri problemi ai cervi, così come ai koala, e questo è sempre dovuto alle collisioni con automobili. Più di 350 milioni di vertebrati vengono uccisi ogni anno solo sulle strade degli Stati Uniti, causando danni per circa un miliardo di dollari e la situazione peggiora con l’estensione delle zone residenziali, commerciali e agricole. Ecco perché si pensa che l’ora legale possa avere importanti vantaggi per la conservazione della fauna selvatica.

 

Come funziona l’orologio biologico delle specie che vivono in condizioni estreme?
L’ora legale è un piccolo jet leg. Ed esattamente come ci sono persone che vivono completamente sfasate rispetto al classico orario sogno-veglia, come ad esempio i turnisti in fabbrica o il personale di volo, ci sono animali che devono adattarsi ad ambienti in cui il Sole c’è 12 ore al giorno, come all’equatore, altri al Sole di Mezzanotte o alle notti polari dove la luce non supera le due ore, o ancora nelle profondità oceaniche in totale assenza di luce. Nello specifico, con il mio gruppo di ricerca studiamo il pesce Phreatichthys andruzzii, una specie ipogea endemica della falda freatica del deserto della Somalia che vive nell’oscurità costante e quindi ha un orologio biologico basato su altri fattori comunque ciclici, come la disponibilità di cibo.

 

E come vivono il cambio dell’ora gli animali degli allevamenti?
Questo dipende sempre da come si comporta l’uomo. Il loro orologio biologico rimane settato con il sorgere del Sole quindi si aspetteranno di mangiare al solito orario, di essere munti allo stesso momento, e così via. La produzione del latte, ad esempio, ha una ciclicità ormonale scandita dall’orologio circadiano. E i bovini sono animali molto abitudinari e quindi anche piccoli cambiamenti potrebbero causargli stress. Sicuramente gli allevatori più attenti hanno iniziato nei giorni scorsi ad anticipare gli orari, in modo da farli adattare ai nuovi orari di lavoro. Quelli che invece non sono stati attenti, o non hanno protocolli aziendali che tengono conto del cambio dell’ora, in questi giorni ne potrebbero pagare le conseguenze in termini di produttività.

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