Marina Caffiero
Sapienza University of Roma, Storia, culture, religioni, Faculty Member
- CV Marina Caffiero Since the year 2000 Full Professor of Early Modern History (MSTO-02) at the University of Rome "L... moreCV Marina Caffiero
Since the year 2000 Full Professor of Early Modern History (MSTO-02) at the University of Rome "La Sapienza", Department of History, Cultures and Religions. The main part of my scientific activity concerns: 1) religious and cultural history in Italy and Europe, 16th to 19th centuries; 2) social history of Jewish and Islamic minorities; 3) gender history and women's writings in Early Modern Europe. Publications: 11 monographs; about 200 essays and articles in Italian and in international reviews, in Italian and foreign languages;10 volumes miscellanies edited. One of my books, La politica della santità. Nascita di un culto nell’età dei Lumi, Roma-Bari, Laterza, 1996, was translated and published in France (La construction d’un saint à l’age des Lumières, Editions de l'EHESS, 2006); another one Battesimi forzati. Storie di ebrei, cristiani e convertiti nella Roma dei papi, Roma, Viella, 2004 and 2009 in the USA: Forced Baptism. Histories of Jews, Christians and Converts in Papal Rome, California University Press, 2011, and in France, Honoré Champion, 2017. The book Storia degli ebrei nell’Italia moderna. Dal Rinascimento alla Restaurazione, Roma , Carocci 2014 e 2015 won the national Prize of Culture Benedetto Croce 2015.
I was for a long time the coordinator of PHD in “History, Anthropology and Religions” of the Dipartimento di storia culture e religioni at the “Sapienza”. I'm the founder and the editor of the series “Sources for Women's History” (Viella, Rome) which published 14 volumes. I attended and organized several national and international conferences. I have been “professeur invité” at the École des Hautes Études en Sciences Sociales of Marseille and Paris. I am director or member of editorial board of several scientific journals ("Rivista di storia del cristianesimo", “Humanitas”, “Dimensioni e problemi della ricerca storica”, "Roma moderna e contemporanea", "Storia delle donne"). I'm the founder and director of the scientific online journal "Giornale di Storia moderna e contemporanea" (www.giornaledistoria.net)
I am member of "Institut de recherche pour l'étude des religions" (IRER) in Paris and of the scientific committee of "Institut européen J. Séguier" in Nimes.
Three of my books have received a prize for historical writing from scientific institutions.
At present I am member of several Italian and international research teams, both as national coordinator and as director of the local unit (CNR, MIUR, FIRB, FARI, European projects). I was the national coordinator (PI) of the PRIN/2006 project: "The Mediterranean of the three religions". University. I am local coordinator of the PRIN/2016 project: “The Long History of Anti-Semitism. Jews in Europe and the Mediterranean (X-XXI centuries): Socio-Economic Practices and Cultural Processes of Coexistence between Discrimination and Integration, Persecution and Conversion”edit
«I nemici nelle nostre case», costruzioni e stereotipi dello «straniero» HE Il Moretto, ritratto realizzato da Alessandro Longhi nel Settecento, campeggia sulla copertina del nuovo libro di Marina Caffiero: Gli schiavidel papa. Conversimi... more
«I nemici nelle nostre case», costruzioni e stereotipi dello «straniero» HE Il Moretto, ritratto realizzato da Alessandro Longhi nel Settecento, campeggia sulla copertina del nuovo libro di Marina Caffiero: Gli schiavidel papa. Conversimi e libertà deimusulmani a Roma in età moderna (Morcelliana, pp 326, euro 30). Non sappiamo chi fosse questo ragazzo sul quale il nero della carnagione contrasta l'abito bianco elegantissimo, di foggia europea, dai bottoni di perle come gli orecchini, e al collo una croce aurea incastonata di pietre preziose. Esotismo e simboli di appartenenza alla cultura che si vuole «nostra» (occidentale, cristiana, bianca) si intrecciano nel ritratto e nel libro, che delinea magistralmente un quadro della schiavitù nella Roma papalina di età moderna, forte del ritrovamento di un Libro dei Turchi dell'Archivio della Pia Casa dei catecumeni e dei neofiti (la cui edizione critica, a cura di Micol Ferrara, chiude la pubblicazione) nel quale sono rapidamente tracciate le storie di un centinaio di schiavi musulmani, uomini e donne, di diversa provenienza.
Research Interests:
A Roma la schiavitù fu non solo tollerata ma ebbe una lunga vita, anche più che in altri Stati, almeno fino alla metà dell’Ottocento. Questo volume esplora la vicenda dei musulmani nell’Urbe, poco analizzata a livello storiografico,... more
A Roma la schiavitù fu non solo tollerata ma ebbe una lunga vita, anche più che in altri Stati, almeno fino alla metà dell’Ottocento. Questo
volume esplora la vicenda dei musulmani nell’Urbe, poco analizzata a
livello storiografico, delineando un nuovo approccio alla storia delle relazioni tra cristiani e islamici nella città alla luce della sua fisionomia
plurietnica e multiculturale, che ne fa un autentico laboratorio europeo
di gestione della diversità culturale e religiosa. Fondamentale in questa
operazione è una fonte inedita: un piccolo quadernetto, il Libro dei turchi (il testo è riportato integralmente in appendice con il commento di
Micol Ferrara), che annota gli arrivi presso la Casa dei catecumeni degli schiavi che intendevano convertirsi proprio a Roma, probabilmente
con la speranza, vana, di essere liberati. Emergono soprattutto persone
reali, con nomi e soprannomi, vite che sarebbero restate ignote, voci
che raccontano di sé: le peregrinazioni per tutta Europa, e perfino nel
Nuovo Mondo o in Oriente, la fatica quotidiana (al remo nelle galere di
Civitavecchia, la milizia a Castel S. Angelo o il servizio nelle case private), la costruzione di nuove identità dopo il battesimo. Restituire alla
contemporaneità le loro storie rimosse e sepolte nel passato più lontano
offre anche l’occasione per mettere in discussione l’idea che gli italiani
siano, e siano stati sempre, europei, cattolici e bianchi: la popolazione è
il risultato dei costanti mescolamenti etnici avvenuti nel corso dei secoli
volume esplora la vicenda dei musulmani nell’Urbe, poco analizzata a
livello storiografico, delineando un nuovo approccio alla storia delle relazioni tra cristiani e islamici nella città alla luce della sua fisionomia
plurietnica e multiculturale, che ne fa un autentico laboratorio europeo
di gestione della diversità culturale e religiosa. Fondamentale in questa
operazione è una fonte inedita: un piccolo quadernetto, il Libro dei turchi (il testo è riportato integralmente in appendice con il commento di
Micol Ferrara), che annota gli arrivi presso la Casa dei catecumeni degli schiavi che intendevano convertirsi proprio a Roma, probabilmente
con la speranza, vana, di essere liberati. Emergono soprattutto persone
reali, con nomi e soprannomi, vite che sarebbero restate ignote, voci
che raccontano di sé: le peregrinazioni per tutta Europa, e perfino nel
Nuovo Mondo o in Oriente, la fatica quotidiana (al remo nelle galere di
Civitavecchia, la milizia a Castel S. Angelo o il servizio nelle case private), la costruzione di nuove identità dopo il battesimo. Restituire alla
contemporaneità le loro storie rimosse e sepolte nel passato più lontano
offre anche l’occasione per mettere in discussione l’idea che gli italiani
siano, e siano stati sempre, europei, cattolici e bianchi: la popolazione è
il risultato dei costanti mescolamenti etnici avvenuti nel corso dei secoli
Research Interests:
Con il testo integrale del Libro dei turchi a cura di Micol Ferrara Abstract: A Roma la schiavitù fu non solo tollerata ma ebbe una lunga vita, anche più che in altri Stati, almeno fino alla metà dell’Ottocento. Questo volume esplora la... more
Con il testo integrale del Libro dei turchi
a cura di Micol Ferrara
Abstract: A Roma la schiavitù fu non solo tollerata ma ebbe una lunga vita, anche più che in altri Stati, almeno fino alla metà dell’Ottocento. Questo
volume esplora la vicenda dei musulmani nell’Urbe, poco analizzata a
livello storiografico, delineando un nuovo approccio alla storia delle relazioni tra cristiani e islamici nella città alla luce della sua fisionomia
plurietnica e multiculturale, che ne fa un autentico laboratorio europeo
di gestione della diversità culturale e religiosa. Fondamentale in questa
operazione è una fonte inedita: un piccolo quadernetto, il Libro dei turchi (il testo è riportato integralmente in appendice con il commento di
Micol Ferrara), che annota gli arrivi presso la Casa dei catecumeni degli schiavi che intendevano convertirsi proprio a Roma, probabilmente
con la speranza, vana, di essere liberati. Emergono soprattutto persone
reali, con nomi e soprannomi, vite che sarebbero restate ignote, voci
che raccontano di sé: le peregrinazioni per tutta Europa, e perfino nel
Nuovo Mondo o in Oriente, la fatica quotidiana (al remo nelle galere di
Civitavecchia, la milizia a Castel S. Angelo o il servizio nelle case private), la costruzione di nuove identità dopo il battesimo. Restituire alla
contemporaneità le loro storie rimosse e sepolte nel passato più lontano
offre anche l’occasione per mettere in discussione l’idea che gli italiani
siano, e siano stati sempre, europei, cattolici e bianchi: la popolazione è
il risultato dei costanti mescolamenti etnici avvenuti nel corso dei secoli
a cura di Micol Ferrara
Abstract: A Roma la schiavitù fu non solo tollerata ma ebbe una lunga vita, anche più che in altri Stati, almeno fino alla metà dell’Ottocento. Questo
volume esplora la vicenda dei musulmani nell’Urbe, poco analizzata a
livello storiografico, delineando un nuovo approccio alla storia delle relazioni tra cristiani e islamici nella città alla luce della sua fisionomia
plurietnica e multiculturale, che ne fa un autentico laboratorio europeo
di gestione della diversità culturale e religiosa. Fondamentale in questa
operazione è una fonte inedita: un piccolo quadernetto, il Libro dei turchi (il testo è riportato integralmente in appendice con il commento di
Micol Ferrara), che annota gli arrivi presso la Casa dei catecumeni degli schiavi che intendevano convertirsi proprio a Roma, probabilmente
con la speranza, vana, di essere liberati. Emergono soprattutto persone
reali, con nomi e soprannomi, vite che sarebbero restate ignote, voci
che raccontano di sé: le peregrinazioni per tutta Europa, e perfino nel
Nuovo Mondo o in Oriente, la fatica quotidiana (al remo nelle galere di
Civitavecchia, la milizia a Castel S. Angelo o il servizio nelle case private), la costruzione di nuove identità dopo il battesimo. Restituire alla
contemporaneità le loro storie rimosse e sepolte nel passato più lontano
offre anche l’occasione per mettere in discussione l’idea che gli italiani
siano, e siano stati sempre, europei, cattolici e bianchi: la popolazione è
il risultato dei costanti mescolamenti etnici avvenuti nel corso dei secoli
Research Interests:
Conversazione sui volumi "Donne e Inquisizione" (2020), a cura di M. Caffiero e A. Lirosi e "Profetesse a giudizio" (2020) di Marina Caffiero
Research Interests:
Marina Caffiero, Conclusioni, pp. 175-85
Research Interests:
Book Description Challenging traditional historiographical approaches, this book offers a new history of Italian Jews in the early modern age. The fortunes of the Jewish communities of Italy in their various aspects – demographic, social,... more
Book Description
Challenging traditional historiographical approaches, this book offers a new history of Italian Jews in the early modern age. The fortunes of the Jewish communities of Italy in their various aspects – demographic, social, economic, cultural, and religious – can only be understood if these communities are integrated into the picture of a broader European, or better still, global system of Jewish communities and populations; and, that this history should be analyzed from within the dense web of relationships with the non-Jewish surroundings that enveloped the Italian communities. The book presents new approaches on such essential issues as ghettoization, antisemitism, the Inquisition, the history of conversion, and Jewish-Christian relations. It sheds light on the autonomous culture of the Jews in Italy, focusing on case studies of intellectual and cultural life using a micro-historical perspective. This book was first published in Italy in 2014 by one of the leading scholars on Italian Jewish history.
This book will appeal to students and scholars alike studying and researching Jewish history, early modern Italy, early modern Jewish and Italian culture, and early modern society.
Table of Contents
Introduction: Global Contexts and Transcultural Networks
Part One: The Geopolitics of Italian Jewry between the 15th and 16th centuries. The Structures
Chapter 1: Demography and Geographic Distribution
Chapter 2: Settlements and Networks. The Topography and Characteristics of Italy’s Judaisms
Chapter 3: Women in the History of Italian Jews
Chapter 4: The First Trauma. The New Arrivals in Italy After 1492
Part Two: The Invention of the Ghettos
Chapter 5: The Second Trauma. The Birth of the Ghettos: Geography and Chronology
Chapter 6: Jewish Culture and Christian Culture
Part Three: The Age of Emancipation
Chapter 7: The Turning Point of the 18th Century
Chapter 8: The Contradictions of the "Happy Regeneration" of the Jews
Conclusions
...
Author
Biography
Marina Caffiero is honorary professor of History at the University of Rome La Sapienza. A scholar of the social and cultural history of early modern and modern Europe, her research focuses on religious history and the relationship between politics and religion in Italy and Europe between the 16th and 19th centuries, the history of minorities, particularly Jewish minorities, gender history, and women's writings. She has published numerous monographs and edited collections as well as articles in Italian and other languages.
Book Series
This book is included in the following series:
Routledge Studies in Early Modern Religious Dissents and Radicalism
Related Subjects
Early Modern History 1500-1750
Early Modern Europe
Renaissance
Religious History
Social & Cultural History
Jewish Studies
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© 2022 Informa UK Limited, an Informa Plc company
Challenging traditional historiographical approaches, this book offers a new history of Italian Jews in the early modern age. The fortunes of the Jewish communities of Italy in their various aspects – demographic, social, economic, cultural, and religious – can only be understood if these communities are integrated into the picture of a broader European, or better still, global system of Jewish communities and populations; and, that this history should be analyzed from within the dense web of relationships with the non-Jewish surroundings that enveloped the Italian communities. The book presents new approaches on such essential issues as ghettoization, antisemitism, the Inquisition, the history of conversion, and Jewish-Christian relations. It sheds light on the autonomous culture of the Jews in Italy, focusing on case studies of intellectual and cultural life using a micro-historical perspective. This book was first published in Italy in 2014 by one of the leading scholars on Italian Jewish history.
This book will appeal to students and scholars alike studying and researching Jewish history, early modern Italy, early modern Jewish and Italian culture, and early modern society.
Table of Contents
Introduction: Global Contexts and Transcultural Networks
Part One: The Geopolitics of Italian Jewry between the 15th and 16th centuries. The Structures
Chapter 1: Demography and Geographic Distribution
Chapter 2: Settlements and Networks. The Topography and Characteristics of Italy’s Judaisms
Chapter 3: Women in the History of Italian Jews
Chapter 4: The First Trauma. The New Arrivals in Italy After 1492
Part Two: The Invention of the Ghettos
Chapter 5: The Second Trauma. The Birth of the Ghettos: Geography and Chronology
Chapter 6: Jewish Culture and Christian Culture
Part Three: The Age of Emancipation
Chapter 7: The Turning Point of the 18th Century
Chapter 8: The Contradictions of the "Happy Regeneration" of the Jews
Conclusions
...
Author
Biography
Marina Caffiero is honorary professor of History at the University of Rome La Sapienza. A scholar of the social and cultural history of early modern and modern Europe, her research focuses on religious history and the relationship between politics and religion in Italy and Europe between the 16th and 19th centuries, the history of minorities, particularly Jewish minorities, gender history, and women's writings. She has published numerous monographs and edited collections as well as articles in Italian and other languages.
Book Series
This book is included in the following series:
Routledge Studies in Early Modern Religious Dissents and Radicalism
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Research Interests:
Slavery and the presence of Muslim slaves in Catholic countries is presently regai-ning interest, particularly as regards the role conversions and christening covered in freeing from slavery. It did not, as a rule, albeit the debate is... more
Slavery and the presence of Muslim slaves in Catholic countries is presently regai-ning interest, particularly as regards the role conversions and christening covered in freeing from slavery. It did not, as a rule, albeit the debate is still under way. Those who pretended to be already christened to obtain freedom roused suspicion.
The Roman Inquisition dealt with such aspects, including their doctrinal outcomes and the rise of connected offences. The Inquisition was often assisted by the House of Catechumens, as shown by the 18 th century case studied here. Such study brings the social behaviour of the protagonists to light, as well as the fact that in the Church of Rome, rather than precepts and even the suspicion of apostasy, the idea of gaining a soul was preferred
The Roman Inquisition dealt with such aspects, including their doctrinal outcomes and the rise of connected offences. The Inquisition was often assisted by the House of Catechumens, as shown by the 18 th century case studied here. Such study brings the social behaviour of the protagonists to light, as well as the fact that in the Church of Rome, rather than precepts and even the suspicion of apostasy, the idea of gaining a soul was preferred
Research Interests:
Quella che qui si presenta è una raccolta di saggi che si occupa del tema dei rapporti tra ebrei e Inquisizione e che hanno usufruito in primo luogo dei fondi documentari resi accessibili dopo l’apertura dell’Archivio. Si tratta... more
Quella che qui si presenta è una raccolta di saggi che si occupa del tema dei rapporti tra ebrei e Inquisizione e che hanno usufruito in primo luogo dei fondi documentari resi accessibili dopo l’apertura dell’Archivio. Si tratta per lo più di ricerche in corso o comunque nuove – come recita il nostro sottotitolo - che per la maggior parte dei casi riguardano l’età tardo medievale e l’età moderna, allungandosi fino all’Ottocento, ma che presentano problematiche di rilevante ricaduta sull’epoca contemporanea e perfino sul presente: oggi stiamo infatti assistendo a una ripresa violenta dell’antisemitismo, delle sue pratiche e del suo lessico. Una riflessione di lungo periodo sui rapporti tra ebrei e cristiani, mediati dal tribunale dell’Inquisizione, potrebbe indurre una lettura dell’antisemitismo meno schiacciata sul presente e più consapevole delle sue radici.
Research Interests:
M. Caffiero, Profetisas a juicio. Mujeres, Religión y poder en la Edad Moderna. El caso de Valentano: un escándalo de finales del siglo XVIII.
Research Interests:
The history of rapports between Jews and Christians is but a single chapter in the large-scale and cumbersome story of coexistence between different cultures and religions. In the Italian historiography a poor and rare confrontation and... more
The history of rapports between Jews and Christians is but a single chapter in the large-scale and cumbersome story of coexistence between different cultures and religions. In the Italian historiography a poor and rare confrontation and exchange between the history of Jews and the general history of Italy swept away the subject from the historical literature: Jewish people became <<invisible>>. This approach has largely neglected the insights stemming from a thorough analysis of the institutions and norms that presided over Jewish life, as well as the behaviors of Christians and Jews. These factors are essential to write a more comprehensive and accurate European history. This book tackles the changing interactions between Jews and Christians during the Modern Age to place conflicts and quarrels against the backdrop of such tangle of uninterrupted mutual relations between the two parties. Along this lines, this study calls into question a wellestablished and misleading interpretative path making a case for a history of separation and lack of communication between the two worlds. This books critically examines a wide range of topics: the definition of heresy and heretics, the banned books hunt, the all-out conviction of witchcraft and the total banning of relationships and sexual intercourses between Jewish people and Christians, the very lexicon of prejudice and segregation, the stake of rights and citizenship: through an all-inclusive examination of these problems, this study offers a new interpretative path useful to rewrite the history of each of these issues. What comes to light is a history of uninterrupted interactions and mutual exchanges among groupings and individuals frequently working together.
Research Interests:
Research Interests:
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da M. Caffiero, Legami pericolosi. Ebrei e cristiani tra eresia, libri proibiti e stregoneria, Torino, Einaudi, 2012, pp. 44-73 Censurare, correggere, espurgare. Chi e come si occupava dei libri degli ebrei? In conseguenza della... more
da M. Caffiero, Legami pericolosi. Ebrei e cristiani tra eresia, libri proibiti e stregoneria, Torino, Einaudi, 2012, pp. 44-73
Censurare, correggere, espurgare. Chi e come si occupava dei libri degli ebrei? In conseguenza della normativa censoria replicata nel tempo, le requisizioni di libri all'interno dei vari ghetti e, in particolare, in quello romano furono sempre piú frequenti e diedero vita a una serie di regole per la revisione e la censura dei libri ebraici. L'Indice redatto a metà Settecento dal neofita Costanzi ci consente di conoscere non solo tali regole ma anche quali fossero i libri degli ebrei confiscati e la circolazione libraria all'interno dei ghetti.
Censurare, correggere, espurgare. Chi e come si occupava dei libri degli ebrei? In conseguenza della normativa censoria replicata nel tempo, le requisizioni di libri all'interno dei vari ghetti e, in particolare, in quello romano furono sempre piú frequenti e diedero vita a una serie di regole per la revisione e la censura dei libri ebraici. L'Indice redatto a metà Settecento dal neofita Costanzi ci consente di conoscere non solo tali regole ma anche quali fossero i libri degli ebrei confiscati e la circolazione libraria all'interno dei ghetti.
Research Interests:
Moving from the concept of "minority" as it surfaced among the definitions and self-definitions of Jews in Italy (Infideles, heretics, foreigns, others, Nation, citizens), I will focus on the social exchange of ideas, knowledges and... more
Moving from the concept of "minority" as it surfaced among the definitions and self-definitions of Jews in Italy (Infideles, heretics, foreigns, others, Nation, citizens), I will focus on the social exchange of ideas, knowledges and practices between the two groups by stressing their arguments about and with the others. In the Early Modern, the "intercultural exchange" involves not only personalities, but also ordinary people belonging to the lower classes of the two social groups. On the bases of the Roman Inquisition’s trials against Jews, I will investigate a corpus of case studies of XVIIth century devoted to the Christian perception of Judaism and its basic general culture: demons and their influence on men, transmigration of souls, Kabbalistic beliefs, rituals through a series of magic practices that involved together Christians and Jews – and that were strictly forbidden. As for the history of mutual representations and relationship, those kinds of sources offer a unique perspective.
Research Interests:
" Storie viste dal banco degli imputati" La ricostruzione degli eventi del passato è fatta di grandi avvenimenti, ma anche di persone che vivono la loro quotidianità e che spesso si trovano sommerse dagli eventi e dimenticate dalla... more
" Storie viste dal banco degli imputati"
La ricostruzione degli eventi del passato è fatta di grandi avvenimenti, ma anche di persone che vivono la loro quotidianità e che spesso si trovano sommerse dagli eventi e dimenticate dalla grande storia che scorre loro intorno. Gli studi di genere sono una branca della storiografia che si pone l'obiettivo di far uscire la descrizione fattuale dalla stereotipata narrazione di imperatori, Papi e battaglie condotte da uomini, dalla quale emergono poche figure di rilievo, per la stragrande maggioranza maschili. In questo genere di ricostruzioni, le donne hanno un ruolo estremamente marginale e compaiono solamente in qualità di reggenti di uomini troppo giovani per essere re, consorti o concubine ammalianti e conturbanti. La raccolta di saggi Donne e Inquisizione pubblicato da Edizioni di Storia e Letteratura e curato da Marina Caffiero e Alessia Lirosi (Roma, 2020, pagine XXIV-232, euro 28), che da molti anni si occupano in modo diverso e complementare di storia di genere, offre un'analisi variegata dei
La ricostruzione degli eventi del passato è fatta di grandi avvenimenti, ma anche di persone che vivono la loro quotidianità e che spesso si trovano sommerse dagli eventi e dimenticate dalla grande storia che scorre loro intorno. Gli studi di genere sono una branca della storiografia che si pone l'obiettivo di far uscire la descrizione fattuale dalla stereotipata narrazione di imperatori, Papi e battaglie condotte da uomini, dalla quale emergono poche figure di rilievo, per la stragrande maggioranza maschili. In questo genere di ricostruzioni, le donne hanno un ruolo estremamente marginale e compaiono solamente in qualità di reggenti di uomini troppo giovani per essere re, consorti o concubine ammalianti e conturbanti. La raccolta di saggi Donne e Inquisizione pubblicato da Edizioni di Storia e Letteratura e curato da Marina Caffiero e Alessia Lirosi (Roma, 2020, pagine XXIV-232, euro 28), che da molti anni si occupano in modo diverso e complementare di storia di genere, offre un'analisi variegata dei
Research Interests:
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Marina Caffiero, Il grande mediatore. Tranquillo Vita Corcos, un rabbino nella Roma dei papi , Roma, Carocci 2019, pp. 150. Euro 16 (Asher Salah) In un libro di agevole lettura e ricco di spunti, Marina Caffiero mette a disposizione del... more
Marina Caffiero, Il grande mediatore. Tranquillo Vita Corcos, un rabbino nella Roma dei papi , Roma, Carocci 2019, pp. 150. Euro 16 (Asher Salah) In un libro di agevole lettura e ricco di spunti, Marina Caffiero mette a disposizione del pubblico i risultati di una più che ventennale ricerca dedicata ai rapporti tra ebrei e cristiani a Roma nella prima età moderna, concentrandosi sul rabbino romano Tranquillo Vita Corcos (1660-1730) il cui ruolo fu di primissimo piano nei delicati equilibri tra le autorità dello Stato della Chiesa e la Comunità ebraica dell'Urbe.
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La parabola del profetismo al femminile a partire dalla fine del Quattro-cento fino al diciannovesimo secolo: rivelazioni, visioni, doni spirituali e taumaturgici sono per secoli strumenti finalizzati al raggiungimento dell'autonomia delle donne. Una storia che subisce una battuta d'arresto durante il secolo dei Lumi, quando l'esperienza mistica viene confinata tra le mura dei conventi o processata e condannata, per poi rifiorire in quel fenomeno che fu definito "la femminilizzazione del cattolicesimo". Si ricostruisce in queste pagine il controverso rapporto tra genere, reli-gione e potere restituendo al lettore un modello di santità che abbando-na la veste libera e trasgressiva delle origini e assume il senso di missione al femminile istituzionalizzata dall'autorità della Chiesa nella società. MARINA CAFFIERO, già docente ordinaria di Storia Moderna all'Università di Roma "La Sapienza", fa parte della direzione della «Rivista di Storia del Cristia-nesimo». Tra le sue più recenti pubblicazioni: Legami pericolosi. Ebrei e cristiani tra eresia, libri proibiti e stregoneria (Einaudi, 2012); Storia degli ebrei nell'Italia moderna. Dal Rinascimento alla Restaurazione (Carocci, 2017 3) e Il grande mediatore. Tranquil-lo Vita Corcos, un rabbino nella Roma dei papi (Carocci, 2019).
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Il periodo che corre fra la fine del Quattrocento e i primi decenni del
Cinquecento costituisce una fase cruciale e di svolta, una cesura
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Cinquecento costituisce una fase cruciale e di svolta, una cesura
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Il tema del rapporto tra Donne e Inquisizione romana non era mai stato prima di questo volume oggetto specifico di trattazione né di convegni né di studi, libri o articoli. Questo studio tenta di affrontare la questione in un’ottica di genere e di cogliere le differenze tra i sessi anche sul piano della repressione o comunque del controllo: e in ogni caso di riflettere su come la qualità femminile influenzasse dottrine e comportamenti.
Research Interests:
Marina Caffiero, "Il grande mediatore. Tranquillo Vita Corcos, un rabbino nella Roma dei papi", Roma, Carocci editore, 2019, 155 pp. Quest'ultima e recentissima monografia di Marina Caffiero sceglie di presentare la vicenda biografica e... more
Marina Caffiero, "Il grande mediatore. Tranquillo Vita Corcos, un rabbino nella Roma dei papi", Roma, Carocci editore, 2019, 155 pp.
Quest'ultima e recentissima monografia di Marina Caffiero sceglie di presentare la vicenda biografica e culturale del rabbino Tranquillo Vita Corcos (1660-1730) inserita in una riflessione di più ampio respiro sul ruolo della storiografia relativa agli ebrei romani e italiani in genere. La studiosa afferma infatti nell'introduzione al testo come gli ultimi vent'anni abbiano visto un cambiamento in tal senso, con il graduale riconoscimento del processo di rimozione dalla storia generale subito dalla storia ebraica, e l'attuale volontà di porre quest'ultima «in relazione con i meccanismi più generali della società, con l'apparato delle leggi e con le istituzioni, civili ed ecclesiastiche [...]» (p. 10). In particolare la Caffiero va a sottolineare alcuni punti nodali della storia italiana sei e settecentesca, individuando nei rapporti ebraico-cristiani un carattere di tipo negoziale e affermando un progressivo peggioramento della condizione della Natione Hebraea. Partendo con una dettagliata e interessante descrizione delle traversie conversionistiche che avevano colpito profondamente anche la famiglia Corcos-poi Boncompagni-la studiosa incentra la sua analisi sul vissuto e gli scritti del rabbino romano. Tranquillo Vita Corcos (1660-1730) faceva parte dell'élite culturale ed economica della comunità romana e aveva rapporti sia con esponenti di spicco della politica italiana e dell'apparato ecclesiastico, sia con le altre comunità ebraiche europee, che lo consideravano un punto di riferimento particolarmente valido nelle operazioni di contrattazione con il potere papale. L'analisi puntuale di questa figura a lungo sottovalutata nella sua complessità ci aiuta, come sottolinea l'autrice, a rovesciare alcune tesi storiografiche che seppur consolidate si rivelano errate o quantomeno parziali, come quelle relative alla miseria economica e culturale e alla marginalità della comunità ebraica romana. In questo senso la Caffiero si spinge fino a domandarsi se possa essere accettabile una lettura di Corcos che lo dipinge come «un esponente di una classe dirigente ebraica locale aperta e avviata sulla strada della modernizzazione e perfino dei processi d'imborghesimento, come avveniva in altre comunità italiane, ad esempio in quelle di Livorno e Venezia» (p. 130). A tale riguardo è molto interessante la descrizione che ci viene fornita dello stemma di cui si era avvalsa la famiglia, elemento che va ad arricchire e completare «uno stile di vita che si potrebbe definire "integrato" almeno all'apparenza» (p. 130), come si vede attraverso il ritratto di Corcos nei panni di un gentiluomo borghese fatto dal pittore Pier Leone Ghezzi (1674-1755). Per quanto riguarda la produzione testuale, gli scritti del rabbino romano analizzati e utilizzati ampiamente lungo tutto lo scorrere del testo, testimoniano una precisa volontà di collaborazione con l'autorità ecclesiastica, supportata da una certa tenacia nell'affermare una vicinanza teologica tra le.....
Quest'ultima e recentissima monografia di Marina Caffiero sceglie di presentare la vicenda biografica e culturale del rabbino Tranquillo Vita Corcos (1660-1730) inserita in una riflessione di più ampio respiro sul ruolo della storiografia relativa agli ebrei romani e italiani in genere. La studiosa afferma infatti nell'introduzione al testo come gli ultimi vent'anni abbiano visto un cambiamento in tal senso, con il graduale riconoscimento del processo di rimozione dalla storia generale subito dalla storia ebraica, e l'attuale volontà di porre quest'ultima «in relazione con i meccanismi più generali della società, con l'apparato delle leggi e con le istituzioni, civili ed ecclesiastiche [...]» (p. 10). In particolare la Caffiero va a sottolineare alcuni punti nodali della storia italiana sei e settecentesca, individuando nei rapporti ebraico-cristiani un carattere di tipo negoziale e affermando un progressivo peggioramento della condizione della Natione Hebraea. Partendo con una dettagliata e interessante descrizione delle traversie conversionistiche che avevano colpito profondamente anche la famiglia Corcos-poi Boncompagni-la studiosa incentra la sua analisi sul vissuto e gli scritti del rabbino romano. Tranquillo Vita Corcos (1660-1730) faceva parte dell'élite culturale ed economica della comunità romana e aveva rapporti sia con esponenti di spicco della politica italiana e dell'apparato ecclesiastico, sia con le altre comunità ebraiche europee, che lo consideravano un punto di riferimento particolarmente valido nelle operazioni di contrattazione con il potere papale. L'analisi puntuale di questa figura a lungo sottovalutata nella sua complessità ci aiuta, come sottolinea l'autrice, a rovesciare alcune tesi storiografiche che seppur consolidate si rivelano errate o quantomeno parziali, come quelle relative alla miseria economica e culturale e alla marginalità della comunità ebraica romana. In questo senso la Caffiero si spinge fino a domandarsi se possa essere accettabile una lettura di Corcos che lo dipinge come «un esponente di una classe dirigente ebraica locale aperta e avviata sulla strada della modernizzazione e perfino dei processi d'imborghesimento, come avveniva in altre comunità italiane, ad esempio in quelle di Livorno e Venezia» (p. 130). A tale riguardo è molto interessante la descrizione che ci viene fornita dello stemma di cui si era avvalsa la famiglia, elemento che va ad arricchire e completare «uno stile di vita che si potrebbe definire "integrato" almeno all'apparenza» (p. 130), come si vede attraverso il ritratto di Corcos nei panni di un gentiluomo borghese fatto dal pittore Pier Leone Ghezzi (1674-1755). Per quanto riguarda la produzione testuale, gli scritti del rabbino romano analizzati e utilizzati ampiamente lungo tutto lo scorrere del testo, testimoniano una precisa volontà di collaborazione con l'autorità ecclesiastica, supportata da una certa tenacia nell'affermare una vicinanza teologica tra le.....
Research Interests:
La piega storica di una comunità. «Il grande mediatore. Tranquillo Vita Corcos, un rabbino nella Roma nei papi», di Marina Caffiero (Carocci) di Marina Montesano Tranquillo Vita Corcos è stato una figura di enorme importanza... more
La piega storica di una comunità.
«Il grande mediatore. Tranquillo Vita Corcos, un rabbino nella Roma nei papi», di Marina Caffiero (Carocci) di Marina Montesano Tranquillo Vita Corcos è stato una figura di enorme importanza nell'ebraismo italiano, vissuto tra fine Seicento e primi decenni del Settecento, ossia in un periodo di recrudescenza delle politiche proselitistiche nei confronti degli ebrei, nonché di frequenti conversioni: fra gli stessi avi di Tranquillo Vita Corcos ve n'erano state parecchie. La famiglia sefardita dei Corcos si era stabilita a Roma dopo l'espulsione degli ebrei dalla Spagna fra 1492 e 1497: David Corcos fu il primo a trasferirsi dalla Castiglia a Roma, e suo figlio Solomon divenne rabbino; da allora in poi diversi membri della famiglia si erano distinti per la dottrina rabbinica, nonché per l'acume finanziario. NEL 1537 due fratelli Corcos avevano aperto un banco in città che divenne subito fiorente; nel tempo la famiglia si sarebbe così affermata in tutti i settori della vita civile: sul piano spirituale come su quello economico, amministrativo, culturale. Proprio per questo, le conversioni dei Corcos al cristianesimo rappresentavano per il papato e il mondo cattolico in generale un fatto importante; non si trattava di convertiti qualsiasi. A Roma queste conversioni portarono a una scissione nella famiglia, che finì per presentare due rami: quello dei Corcos ebrei e quello dei Boncompagni Corcos cristiani. È per questo che l'apice della vicenda umana di Tranquillo Vita Corcos può essere configurato dal momento in cui, nel 1697 si presentò alla Congregazione del Sant'Uffizio per confutare le calunnie antiebraiche diffuse da Paolo Sebastiano Medici. Il Medici a sua volta non era un personaggio qualunque: era nato a Livorno nel 1671 da Elisad Leone e da Rosa e alla nascita aveva ricevuto il nome di Moisè. Nel 1688 aveva chiesto di ricevere il battesimo e suo padrino era stato il granduca Cosimo III de' Medici, rappresentato da un ufficiale di Livorno. Il favore granducale si era spinto fino a dargli il nome del suo casato e una rendita annua di cinquanta ducati, al fine di garantirgli una vita dignitosa all'interno degli ordini religiosi. Nel 1695 Paolo Sebastiano Medici era divenuto sacerdote, ma già nel frattempo, all'interno dello Studio fiorentino, insegnava lingua ebraica e scriveva una grammatica ebraica in italiano, a quanto pare la prima. Fine ultimo dell'encomiabile lavoro culturale, però, era la predicazione agli ebrei, svolta nel Granducato di Toscana e nelle aree sottoposte alla giurisdizione della Chiesa, testimoniate da un paio di opuscoli nei quali, con toni trionfalistici, si descrivevano i risultati conseguiti in termini di conversioni. Come molti fra i convertiti, anche Paolo Sebastiano Medici non si sottraeva dinanzi alle accuse più diffamatorie, facendo proprio un bagaglio di stereotipi tipici della polemistica antigiudaica. Contro queste accuse nel 1697 Tranquillo Vita Corcos, in qualità di rabbino della comunità romana, presentò un memoriale stampato lo stesso anno dalla tipografia della Camera apostolica nel quale si contrastava con pacatezza e fermezza il Medici, smentendo soprattutto le accuse di superstizione rivolte contro la ritualità ebraica e chiedendo che non fosse consentita la pubblicazione del libello redatto dal neofita; sebbene il suo successo non sia stato completo, riuscì se non altro a bloccarne l'uscita per un trentennio.
«Il grande mediatore. Tranquillo Vita Corcos, un rabbino nella Roma nei papi», di Marina Caffiero (Carocci) di Marina Montesano Tranquillo Vita Corcos è stato una figura di enorme importanza nell'ebraismo italiano, vissuto tra fine Seicento e primi decenni del Settecento, ossia in un periodo di recrudescenza delle politiche proselitistiche nei confronti degli ebrei, nonché di frequenti conversioni: fra gli stessi avi di Tranquillo Vita Corcos ve n'erano state parecchie. La famiglia sefardita dei Corcos si era stabilita a Roma dopo l'espulsione degli ebrei dalla Spagna fra 1492 e 1497: David Corcos fu il primo a trasferirsi dalla Castiglia a Roma, e suo figlio Solomon divenne rabbino; da allora in poi diversi membri della famiglia si erano distinti per la dottrina rabbinica, nonché per l'acume finanziario. NEL 1537 due fratelli Corcos avevano aperto un banco in città che divenne subito fiorente; nel tempo la famiglia si sarebbe così affermata in tutti i settori della vita civile: sul piano spirituale come su quello economico, amministrativo, culturale. Proprio per questo, le conversioni dei Corcos al cristianesimo rappresentavano per il papato e il mondo cattolico in generale un fatto importante; non si trattava di convertiti qualsiasi. A Roma queste conversioni portarono a una scissione nella famiglia, che finì per presentare due rami: quello dei Corcos ebrei e quello dei Boncompagni Corcos cristiani. È per questo che l'apice della vicenda umana di Tranquillo Vita Corcos può essere configurato dal momento in cui, nel 1697 si presentò alla Congregazione del Sant'Uffizio per confutare le calunnie antiebraiche diffuse da Paolo Sebastiano Medici. Il Medici a sua volta non era un personaggio qualunque: era nato a Livorno nel 1671 da Elisad Leone e da Rosa e alla nascita aveva ricevuto il nome di Moisè. Nel 1688 aveva chiesto di ricevere il battesimo e suo padrino era stato il granduca Cosimo III de' Medici, rappresentato da un ufficiale di Livorno. Il favore granducale si era spinto fino a dargli il nome del suo casato e una rendita annua di cinquanta ducati, al fine di garantirgli una vita dignitosa all'interno degli ordini religiosi. Nel 1695 Paolo Sebastiano Medici era divenuto sacerdote, ma già nel frattempo, all'interno dello Studio fiorentino, insegnava lingua ebraica e scriveva una grammatica ebraica in italiano, a quanto pare la prima. Fine ultimo dell'encomiabile lavoro culturale, però, era la predicazione agli ebrei, svolta nel Granducato di Toscana e nelle aree sottoposte alla giurisdizione della Chiesa, testimoniate da un paio di opuscoli nei quali, con toni trionfalistici, si descrivevano i risultati conseguiti in termini di conversioni. Come molti fra i convertiti, anche Paolo Sebastiano Medici non si sottraeva dinanzi alle accuse più diffamatorie, facendo proprio un bagaglio di stereotipi tipici della polemistica antigiudaica. Contro queste accuse nel 1697 Tranquillo Vita Corcos, in qualità di rabbino della comunità romana, presentò un memoriale stampato lo stesso anno dalla tipografia della Camera apostolica nel quale si contrastava con pacatezza e fermezza il Medici, smentendo soprattutto le accuse di superstizione rivolte contro la ritualità ebraica e chiedendo che non fosse consentita la pubblicazione del libello redatto dal neofita; sebbene il suo successo non sia stato completo, riuscì se non altro a bloccarne l'uscita per un trentennio.
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Nella primavera del 1998 l'università inglese di Reading organizzava un convegno intitolato Donne delle minoranze: ebraismo e Riforma/Women from the Minorities: the Jewesses and Protestant of Italy, curato da Claire Honess e Verina Jones,... more
Nella primavera del 1998 l'università inglese di Reading organizzava un convegno intitolato Donne delle minoranze: ebraismo e Riforma/Women from the Minorities: the Jewesses and Protestant of Italy, curato da Claire Honess e Verina Jones, docenti del dipartimento di italianistica e del Center for Italian Women's Studies della medesima università 1. Il convegno intendeva porre a confronto le donne delle due comunità minoritarie italiane, l'ebraica e la pro-testante valdese, allo scopo sia «di incrinare l'immagine di un'Italia monoli-ticamente cattolica», sia di indagare sulla doppia identità-di genere e reli-giosa-delle appartenenti alle due comunità. Una delle finalità primarie era quella di interrogare le ambiguità e le contraddizioni di svolgimento di pro-cessi, quali l'emancipazione e l'assimilazione, che le riguardarono e in quan-to donne e in quanto membri di gruppi minoritari. Questa sezione monografica della rivista, nonostante l'analogia del tema, non intende ripercorre quella pur produttiva e suggestiva strada. L'inter-rogativo che ha sollecitato i saggi qui proposti è stato suggerito dal desiderio di verificare quale sia stato il ruolo religioso, pubblico e privato, svolto dalle donne all'interno dei gruppi minoritari o dissidenti, guardando anche fuori d'Italia. Tali gruppi, soprattutto, sono intesi in senso largo: dunque, non solo le donne delle minoranze religiose, come gli ebrei, ma anche le minoranze più o meno settarie incapsulate all'interno delle religioni maggioritarie, cattolica e protestante. E, naturalmente, il termine "setta" non va letto alla luce del significato negativo che spesso gli è stato attribuito, nel passato come oggi. La domanda cui si vorrebbe cercare di rispondere è se (e come) all'interno dei movimenti religiosi di minoranza, rappresentati e autorappresentati come dis-sidenti e come soggetti di contestazione delle chiese ufficiali e delle maggio-ranze religiose, le donne assumano una inedita funzione protagonista e tal-volta di "guida" spirituale, sia attraverso la presa di parola pubblica, sia "usur-pando" funzioni maschili di apostolato, di predicazione e di evangelizzazio-ne, con pratiche che andavano ben oltre il ruolo dell'istruzione rivolta dalle donne ad altre donne o le attività tradizionali di assistenza e di cura....
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Il volume tratta di una figura tra le più importanti del mondo ebraico italiano ed europeo, Tranquillo Vita Corcos, rabbino e medico attivo a Roma tra fine Seicento e primi decenni del Settecento. Stranamente trascurato dalla storiografia... more
Il volume tratta di una figura tra le più importanti del mondo ebraico italiano ed europeo, Tranquillo
Vita Corcos, rabbino e medico attivo a Roma tra fine Seicento e primi decenni del Settecento.
Stranamente trascurato dalla storiografia sull’ebraismo, Corcos si muoveva abilmente tra le
relazioni intrecciate con membri illustri della politica e della cultura romana e italiana – papi
compresi –, e quelle con le comunità ebraiche europee, che si rivolgevano a lui come a una indiscutibile autorità.
Il personaggio, la vita e le opere di Corcos rinviano a una serie di tematiche storiografiche che illumina il contesto storico-culturale, non solo ebraico, dell’Italia e dell’Europa tra XVII e XVIII secolo e chiarisce quale fu la natura, essenzialmente negoziale, dei rapporti tra ebrei e cristiani ma anche la loro trasformazione nel tempo. Quella esercitata indefessamente da Corcos, politico avveduto, intellettuale complesso, attratto dalla Kabbalah e dal sabbatianesimo, fu davvero un’“arte della mediazione” pur all’interno di una strenua difesa dell’identità ebraica. Siamo di fronte a un personaggio razionale e aperto e a uno sforzo di dialogo e di conciliazione che non impediva però il ricorso a più dure proteste e denunce rivolte agli stessi pontefici per difendere gli ebrei da preconcetti e accuse, come quella, temibilissima, di omicidio rituale.
INDICE
Introduzione. Gli ebrei a Roma fra Seicento e Settecento: una storia da rivedere
1. Tra rabbini e convertiti. I Corcos, un dramma famigliare
Conversioni clamorose /Costruirsi una legittimità. I Boncompagni Corcos tra committenze artistiche e residenze nobiliari
2. Tranquillo Vita Corcos, leader dell’ebraismo romano
Una sottovalutazione storiografica
Il Talmud “sabbatiano” e “cattolico” di Praga: gli ebrei chiedono al papa il rogo/Corcos accademico e letterato/Il difensore degli ebrei
3. Il rabbino e l’odio del convertito
Il predicatore Paolo Sebastiano Medici/Il Memoriale del 1697 e la denuncia al Sant’Ufficio/Riti diabolici: una polemica a distanza
4. La ripresa dell’accusa di omicidio rituale nel Settecento e l’autodifesa degli ebrei
Ricompare l’accusa del sangue. I Memoriali del 1705 e del 1706/Il Memoriale del 1705/Il processo di Viterbo e il suo annullamento/Le accuse del predicatore Virgulti: verso una fase nuova dei rapporti tra ebrei e cristiani
5. Mantenere l’ordine in ghetto con il sostegno del papa
Scandalo in ghetto. Un caso di adulterio/L’intervento di Corcos/Il matrimonio per strada/Morale e buon governo/La risposta del tribunale del vicario
6. La pergamena misteriosa e la dissimulazione della Kabbalah
Una consulenza per il Sant’Ufficio/Angelologia e Kabbalah. Le inquietudini del rabbino/Menorah e magen David: due simboli dell’ebraismo e il loro uso magico/Amuleti proibiti e criptosabbatianesimo
Conclusioni. Una doppia personalità? Mistica e modernità
English:
The volume deals with one of the most important figures in the Italian and European Jewish world, Tranquillo Vita Corcos, rabbi and physician active in Rome between the late seventeenth and early decades of the eighteenth century.
Strangely neglected by historiography on Judaism, Corcos moved ably between them
relationships intertwined with illustrious members of Roman and Italian politics and culture – popes including - and those with the European Jewish communities, who addressed him as one indisputable authority
Vita Corcos, rabbino e medico attivo a Roma tra fine Seicento e primi decenni del Settecento.
Stranamente trascurato dalla storiografia sull’ebraismo, Corcos si muoveva abilmente tra le
relazioni intrecciate con membri illustri della politica e della cultura romana e italiana – papi
compresi –, e quelle con le comunità ebraiche europee, che si rivolgevano a lui come a una indiscutibile autorità.
Il personaggio, la vita e le opere di Corcos rinviano a una serie di tematiche storiografiche che illumina il contesto storico-culturale, non solo ebraico, dell’Italia e dell’Europa tra XVII e XVIII secolo e chiarisce quale fu la natura, essenzialmente negoziale, dei rapporti tra ebrei e cristiani ma anche la loro trasformazione nel tempo. Quella esercitata indefessamente da Corcos, politico avveduto, intellettuale complesso, attratto dalla Kabbalah e dal sabbatianesimo, fu davvero un’“arte della mediazione” pur all’interno di una strenua difesa dell’identità ebraica. Siamo di fronte a un personaggio razionale e aperto e a uno sforzo di dialogo e di conciliazione che non impediva però il ricorso a più dure proteste e denunce rivolte agli stessi pontefici per difendere gli ebrei da preconcetti e accuse, come quella, temibilissima, di omicidio rituale.
INDICE
Introduzione. Gli ebrei a Roma fra Seicento e Settecento: una storia da rivedere
1. Tra rabbini e convertiti. I Corcos, un dramma famigliare
Conversioni clamorose /Costruirsi una legittimità. I Boncompagni Corcos tra committenze artistiche e residenze nobiliari
2. Tranquillo Vita Corcos, leader dell’ebraismo romano
Una sottovalutazione storiografica
Il Talmud “sabbatiano” e “cattolico” di Praga: gli ebrei chiedono al papa il rogo/Corcos accademico e letterato/Il difensore degli ebrei
3. Il rabbino e l’odio del convertito
Il predicatore Paolo Sebastiano Medici/Il Memoriale del 1697 e la denuncia al Sant’Ufficio/Riti diabolici: una polemica a distanza
4. La ripresa dell’accusa di omicidio rituale nel Settecento e l’autodifesa degli ebrei
Ricompare l’accusa del sangue. I Memoriali del 1705 e del 1706/Il Memoriale del 1705/Il processo di Viterbo e il suo annullamento/Le accuse del predicatore Virgulti: verso una fase nuova dei rapporti tra ebrei e cristiani
5. Mantenere l’ordine in ghetto con il sostegno del papa
Scandalo in ghetto. Un caso di adulterio/L’intervento di Corcos/Il matrimonio per strada/Morale e buon governo/La risposta del tribunale del vicario
6. La pergamena misteriosa e la dissimulazione della Kabbalah
Una consulenza per il Sant’Ufficio/Angelologia e Kabbalah. Le inquietudini del rabbino/Menorah e magen David: due simboli dell’ebraismo e il loro uso magico/Amuleti proibiti e criptosabbatianesimo
Conclusioni. Una doppia personalità? Mistica e modernità
English:
The volume deals with one of the most important figures in the Italian and European Jewish world, Tranquillo Vita Corcos, rabbi and physician active in Rome between the late seventeenth and early decades of the eighteenth century.
Strangely neglected by historiography on Judaism, Corcos moved ably between them
relationships intertwined with illustrious members of Roman and Italian politics and culture – popes including - and those with the European Jewish communities, who addressed him as one indisputable authority
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Invito alla proiezione del film "Menocchio" di Alberto Fasulo, sul processo inquisitorale di fine Cinquecento contro Domnenico Scandella, detto Menocchio, mugnaio friulano . L'anteprima si terrà giorno 6 novembre al Cinema Farnese alle... more
Invito alla proiezione del film "Menocchio" di Alberto Fasulo, sul processo inquisitorale di fine Cinquecento contro Domnenico Scandella, detto Menocchio, mugnaio friulano . L'anteprima si terrà giorno 6 novembre al Cinema Farnese alle ore 20 e le proiezioni dei giorni seguenti, fino al 14 novembre, alle ore 18. L'anteprima è parte ad inviti e parte ad acquisto del biglietto alla cassa del cinema.
L'8 novembre alle ore 18, sempre al Farnese, la proiezione sarà presentata da Marina Caffiero
Si allega la locandina del film
Altre notizie alla pagina fb di Nefertiti www.facebook.com/nefertitifilm/ e al sito www.nefertitifilm.
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L'8 novembre alle ore 18, sempre al Farnese, la proiezione sarà presentata da Marina Caffiero
Si allega la locandina del film
Altre notizie alla pagina fb di Nefertiti www.facebook.com/nefertitifilm/ e al sito www.nefertitifilm.
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Si può sostenere come fa Donatella Di Cesare nel suo libro sui marrani che la vicenda del marranesimo non sia tanto un fenomeno storico del passato quanto invece costituisca una dimensione attuale e contemporanea, passibile di diventare... more
Si può sostenere come fa Donatella Di Cesare nel suo libro sui marrani che la vicenda del marranesimo non sia tanto un fenomeno storico del passato quanto invece costituisca una dimensione attuale e contemporanea, passibile di diventare metafora di molte alterità e identità duali e scisse, nonché capace di una concreta riemersione che manifesterebbe “un’innegabile persistenza” del fenomeno, peraltro non ben precisata? “E chi può dire di non essere marrano?” scrive l’autrice. Si giunge così all’affermazione della universalità della condizione di marrano e alla sua destoricizzazione. Ma allora, come si è spesso parlato di un ebreo “eterno”, così pure si può fare dei marrani?
La storia dei marrani e del marranesimo è molto più complessa, piena di distinzioni, sfumature e ambivalenze e soprattutto non è una storia passiva, schiava di una definizione identitaria imposta dall’esterno, ma è un storia fatta di uomini e donne capaci di scelte e anche di rotture profonde e di cambiamenti voluti.
La storia dei marrani e del marranesimo è molto più complessa, piena di distinzioni, sfumature e ambivalenze e soprattutto non è una storia passiva, schiava di una definizione identitaria imposta dall’esterno, ma è un storia fatta di uomini e donne capaci di scelte e anche di rotture profonde e di cambiamenti voluti.
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Dans cet ouvrage, sortent de l'oubli, des juifs baptisés clandestinement dans leur enfance et enlevés à leur famille, des juifs dénoncés sous prétexte qu'ils auraient exprimé la volonté de se convertir, des juifs « offerts » à la religion... more
Dans cet ouvrage, sortent de l'oubli, des juifs baptisés clandestinement dans leur enfance et enlevés à leur famille, des juifs dénoncés sous prétexte qu'ils auraient exprimé la volonté de se convertir, des juifs « offerts » à la religion chrétienne. Entre le XVIe et le XIXe siècle, en Italie comme dans toute l'Europe, les baptêmes forcés représentaient un phénomène social et culturel de grande importance se situant à l'origine des nombreux préjugés antisémites. L'analyse de ce phénomène permet de comprendre les racines historiques de l'antisémitisme politique des XIXe et XXe siècles et soulève des questions cruciales concernant l'histoire de la société européenne, notamment les problèmes politiques et idéologiques dus à la cohabitation de différentes religions et au rôle joué par les autorités ecclésiastiques. L'ouvrage qui porte une attention particulière à la ville de Rome, s'appuie sur une documentation très riche, entièrement inédite, provenant principalement des archives du Saint-Office.
Intervista sul sito Librairie Mollat-Bordeaux (https://www.mollat.com) su Face Book e su You Tube
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La storia degli ebrei e dei loro rapporti storici con i cristiani costituisce un capitolo centrale della storia più ampia, e oggi attualissima, della convivenza difficile di religioni e culture diverse e antagoniste e dei problemi legati... more
La storia degli ebrei e dei loro rapporti storici con i cristiani costituisce un capitolo centrale della storia più
ampia, e oggi attualissima, della convivenza difficile di religioni e culture diverse e antagoniste e dei problemi legati al rapporto con le minoranze.
La separatezza quasi istituzionalizzata esistente in Italia tra la storia degli ebrei e la storia generale della penisola – due storie che dialogano a stento – ha fatto sí che gli ebrei, come peraltro le altre minoranze,
siano diventati invisibili, sul piano storico, «ombre» o «specchi» dei cristiani, alla cui vicenda, sacra e profana, sono funzionali. E se sono invisibili non esistono. Di conseguenza, essi non sono presi in considerazione nella ricostruzione complessiva di un fenomeno, Si trascurano così le implicazioni e i suggerimenti preziosi che l’analisi degli istituzioni e dei comportamenti rivolti agli ebrei, offre per la ricostruzione storica complessiva, in particolare, mettendo in luce i limiti della percezione che noi abbiamo del nostro passato, e dunque di noi stessi, e ricordandoci, ad esempio, quanto la storia dell’antisemitismo faccia parte integrante anche della storia italiana, come avviene per gli altri paesi.
Questo volume cerca di collegare le due storie separate , e lo fa a partire dai libri, dalle persone e dalle parole per ricostruire un fenomeno generale di interazioni e legami, visto nei suoi diversi aspetti, anche quelli fatti di conflitti, paure e minacce. Le accuse di eresia, la caccia ai libri proibiti, le condanne della stregoneria e anche dei vietatissimi rapporti affettivi e sessuali tra ebrei e cristiani, il lessico del pregiudizio e della discriminazione delineano un quadro nuovo che incide sulle interpretazioni consuete dei singoli fenomeni. Ne nasce una storia sola, non più divisa, che è una storia fatta di gruppi e di individui che parlano tra di loro e operano spesso insieme. Di conseguenza, questa è anche una storia di individui nel loro rapporto con la società e nel coinvolgimento, in bene e in male , nella modernità.
Di individui e di gruppi rappresentativi - i neofiti censori dei libri, gli inquisitori, i predicatori, gli stregoni ebrei e cristiani, le coppie miste di amanti, i mercanti ebrei accusati di avvelenare i cristiani – il volume ricostruisce le storie. Ne emergono , alla fine, comportamenti caratterizzati da grande libertà rispetto ai divieti e alle norme e da notevole flessibilità e elasticità sul piano della mentalità: esso ci invitano a ripensare il passato per riprogettare, su un oggi spesso fondamentalista e irrigidito in verità e ideologie date, l’elasticità e lo scambio che abbiamo riscontrato.
ampia, e oggi attualissima, della convivenza difficile di religioni e culture diverse e antagoniste e dei problemi legati al rapporto con le minoranze.
La separatezza quasi istituzionalizzata esistente in Italia tra la storia degli ebrei e la storia generale della penisola – due storie che dialogano a stento – ha fatto sí che gli ebrei, come peraltro le altre minoranze,
siano diventati invisibili, sul piano storico, «ombre» o «specchi» dei cristiani, alla cui vicenda, sacra e profana, sono funzionali. E se sono invisibili non esistono. Di conseguenza, essi non sono presi in considerazione nella ricostruzione complessiva di un fenomeno, Si trascurano così le implicazioni e i suggerimenti preziosi che l’analisi degli istituzioni e dei comportamenti rivolti agli ebrei, offre per la ricostruzione storica complessiva, in particolare, mettendo in luce i limiti della percezione che noi abbiamo del nostro passato, e dunque di noi stessi, e ricordandoci, ad esempio, quanto la storia dell’antisemitismo faccia parte integrante anche della storia italiana, come avviene per gli altri paesi.
Questo volume cerca di collegare le due storie separate , e lo fa a partire dai libri, dalle persone e dalle parole per ricostruire un fenomeno generale di interazioni e legami, visto nei suoi diversi aspetti, anche quelli fatti di conflitti, paure e minacce. Le accuse di eresia, la caccia ai libri proibiti, le condanne della stregoneria e anche dei vietatissimi rapporti affettivi e sessuali tra ebrei e cristiani, il lessico del pregiudizio e della discriminazione delineano un quadro nuovo che incide sulle interpretazioni consuete dei singoli fenomeni. Ne nasce una storia sola, non più divisa, che è una storia fatta di gruppi e di individui che parlano tra di loro e operano spesso insieme. Di conseguenza, questa è anche una storia di individui nel loro rapporto con la società e nel coinvolgimento, in bene e in male , nella modernità.
Di individui e di gruppi rappresentativi - i neofiti censori dei libri, gli inquisitori, i predicatori, gli stregoni ebrei e cristiani, le coppie miste di amanti, i mercanti ebrei accusati di avvelenare i cristiani – il volume ricostruisce le storie. Ne emergono , alla fine, comportamenti caratterizzati da grande libertà rispetto ai divieti e alle norme e da notevole flessibilità e elasticità sul piano della mentalità: esso ci invitano a ripensare il passato per riprogettare, su un oggi spesso fondamentalista e irrigidito in verità e ideologie date, l’elasticità e lo scambio che abbiamo riscontrato.
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Una straordinaria e rara tesrimoninaza della resistenza di una giovane ebrea ai tentativi di conversione e di battesimo nella Casa dei catecumeni di Roma nel Settecento. Il diario testimonia la lunga e difficile storia dei rapporti tra... more
Una straordinaria e rara tesrimoninaza della resistenza di una giovane ebrea ai tentativi di conversione e di battesimo nella Casa dei catecumeni di Roma nel Settecento. Il diario testimonia la lunga e difficile storia dei rapporti tra ebrei e cristiani ed è di grande attualità nel richiamare alla riflessione i temi della libertà religiosa e di espressione e del rispetto dei diritti umani.
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Questo libro scritto a quattro mani tratta un argomento fino ad oggi poco conosciuto: quello delle accademie e degli intellettuali di origine ebraica. Si cerchera di fare luce su un fatto intrinseco alla comunita ebraica in quello spazio... more
Questo libro scritto a quattro mani tratta un argomento fino ad oggi poco conosciuto: quello delle accademie e degli intellettuali di origine ebraica. Si cerchera di fare luce su un fatto intrinseco alla comunita ebraica in quello spazio ristretto che era il Ghetto di Venezia, evidenziando che non si trattava di uno spazio chiuso, come lo era, per esempio, quello di Francoforte, ma aveva una, forse ridotta ma di certo presente, attivita di commercio culturale, incentivata da sapienti rabbini e uomini di potere, di cultura e di scienza, in particolare nella Venezia del Seicento. Questo scambio, tra ebraismo e mondo intellettuale cristiano della Laguna e avvenuto soprattutto tramite le accademie, istituzioni che animavano la vita culturale della Penisola e specialmente del Veneto in quel preciso momento storico. Giuseppe Veltri ha curato la parte dedicata alla storia comune delle accademie italiane e degli intellettuali ebrei e il rapporto tra Gian Francesco Loredan, fondatore e patro...
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12-15 January 2020, The National Library of Israel, Jerusalem For the complete program please click here. Please notice there is an obligatory registration due to a limited number of seats in the conference hall – the webpage where one... more
12-15 January 2020, The National Library of Israel, Jerusalem For the complete program please click here. Please notice there is an obligatory registration due to a limited number of seats in the conference hall – the webpage where one may register is her
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Donne potere religione: il titolo individua gli ambiti di ricerca a cui Sara Cabibbo si è dedicata, indagando soprattutto i collega- menti che connettono le tre tematiche. Da studiosa laica ha af- frontato con sensibilità e intelligenza i... more
Donne potere religione: il titolo individua gli ambiti di ricerca a cui Sara Cabibbo si è dedicata, indagando soprattutto i collega- menti che connettono le tre tematiche. Da studiosa laica ha af- frontato con sensibilità e intelligenza i temi della storia religiosa, incrociando una pluralità di approcci: da quello propriamente reli- gioso a quello politico-sociale, a quello ecclesiastico, a quello cul- turale, coniugando sempre l’attività di storica con quella di studio- sa aperta alle scienze sociali, di osservatrice del presente. In que- st&#39;ottica, i contributi di amiche e amici che hanno collaborato al volume sono ripartiti in tre sezioni, relative alle questioni di gene- re, alla vita religiosa e alla santità. Gli interventi, pur spaziando su un arco cronologico molto vasto, rivelano un ineludibile intreccio, il cui perno è il protagonismo femminile.
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It Il contributo affronta il tema delle relazioni ebraico-cristiane a partire dal fenomeno delle conversioni e delle conseguenze importanti che esse avevano sia sulla vita del convertito che su quella della famiglia restata nella fede... more
It Il contributo affronta il tema delle relazioni ebraico-cristiane a partire dal fenomeno delle conversioni e delle conseguenze importanti che esse avevano sia sulla vita del convertito che su quella della famiglia restata nella fede ebraica, soprattutto se si trattava del/della consorte. La vicenda del veneziano Giulio Morosini, gia Samuel ben David Nahmias (1612-1683), convertito divenuto un dotto erudito e un famoso polemista antigiudaico e emblematica. La moglie aveva rifiutato di seguirlo nella conversione e pretendeva che l'ex marito restituisse l'ingente dote e le desse il ghet, il libello di ripudio con il quale la donna ebrea poteva passare a seconde nozze. Ma consegnare tale documento costituiva per le autorita ecclesiastiche un atto di giudaizzazione, perseguito dall'Inquisizione. Morosini, che per zelo religioso non accetto mai di piegarsi a tale pratica, tuttavia nel 1676 scrisse un memoriale in cui illustrava come fosse necessario affrontare la questione d...
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Il saggio intende presentare un aspetto poco conosciuto della storia del matrimonio in Antico Regime: la concessione da parte dell'Inquisizione romana di dispense matrimoniali a donne delle minoranze - ebree o musulmane - che una... more
Il saggio intende presentare un aspetto poco conosciuto della storia del matrimonio in Antico Regime: la concessione da parte dell'Inquisizione romana di dispense matrimoniali a donne delle minoranze - ebree o musulmane - che una volta convertite al cristianesimo chiedevano di potersi risposare con un cristiano, ottenendo una sorta di divorzio dal primo marito. La concessione larga delle dispense dimostra che tali matrimoni costituivano di fatto strumenti di integrazione, economica, sociale e di cittadinanza dei convertiti . Il matrimonio rendeva piu facile l’assimilazione entro il gruppo maggioritario.Per altro verso, pero, tali unioni costituivano anche una espressione di intolleranza, in quanto erano una modalita efficace di cancellazione, e dunque di mancata accettazione, della diversita attraverso la conversione –piu o meno forzata– di uno dei coniugi e l’educazione cristiana dei figli della coppia (specie se la convertita era la madre). L'assimilazione, oltre a tentare...
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... English] Forced baptisms: histories of Jews, Christians, and converts in papal Rome/Marina Caffiero; translated by Lydia G. Cochrane. p. cm. ... Preface New archival sources recently made available to scholars, in particular those of... more
... English] Forced baptisms: histories of Jews, Christians, and converts in papal Rome/Marina Caffiero; translated by Lydia G. Cochrane. p. cm. ... Preface New archival sources recently made available to scholars, in particular those of the Roman Holy Office, have highlighted the ...
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... ove aveva rico-nosciuto nella statua di s. Luigi il giovinetto che le era apparso: donde il nome di Marianna Aloisia ... altro nipote del papa, Bartolomeo Corsini, e cresimato dal camerlengo Annibale Albani, avendo come padrino il... more
... ove aveva rico-nosciuto nella statua di s. Luigi il giovinetto che le era apparso: donde il nome di Marianna Aloisia ... altro nipote del papa, Bartolomeo Corsini, e cresimato dal camerlengo Annibale Albani, avendo come padrino il cardinale spagnolo Troiano d'Acquaviva d'Aragona ...
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Researches on the presence of the Alterity − both cultural and religious −, in Rome during the early modern age, have been focusing on Jewish presence in the city and have been paying less attention to the presence of Muslims. This paper... more
Researches on the presence of the Alterity − both cultural and religious −, in Rome during the early modern age, have been focusing on Jewish presence in the city and have been paying less attention to the presence of Muslims. This paper analyzes the issue of the possibility of a comparative history between the Jewish and Muslim presence inside the city and it describes the latest acquisitions of a research group that is working on the topic on the basis of both known and unpublished sources, as well as the even recent implications of the little-known (but not for that reason exceptional) phenomenon of the Muslim presence. From this perspective, Italy − because of its proximity to the Balkans dominated by the Ottomans, but also for its vicinity to the Islamic countries facing the Mediterranean Sea −, appears obviously an inescapable point of reference for geographical and cultural reasons. And, in Italy, Rome stands out not only because it is the center of Christianity, but above al...
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PRESENTAZIONE DEL VOLUME 7 NOVEMBRE 2018 , ORE 17, BIBLIOTECA DI STORIA MODERNA E CONTEMPORANEA - ROMA
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Conversazione a partire dai volumi "Donne e Inquisizione", a cura di M. Caffiero e A. Lirosi (ESI, 2020) e "Profetesse a giudizio. Donne religione e potere" , di Marina Caffiero (Morcelliana 2020)
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Torre Pellice, 6-8 settembre Minoranze, migrazioni ed esperimenti di convivenza nella prima Età Moderna (secoli XVI e XVII) Durante la prima Età Moderna l'Europa fu scenario di un significativo fenomeno di ridistribuzione della... more
Torre Pellice, 6-8 settembre
Minoranze, migrazioni ed esperimenti di convivenza nella prima Età Moderna (secoli XVI e XVII) Durante la prima Età Moderna l'Europa fu scenario di un significativo fenomeno di ridistribuzione della popolazione per motivi confessionali. Mediante l'adozione di stringenti schemi normativi, Chiese e Stati obbligarono alla conversione, alla segregazione e all'esilio, forzato o volontario, individui o intere comunità. Tuttavia, aggirando limiti e nuovi confini, genti di diverse fedi intrapresero una via pragmatica di convivenza de facto se non de iure, per evitare, o almeno limitare, l'episodica esplosione della violenza religiosa. Il LIX Convegno di studi sulla Riforma e sui movimenti religiosi in Italia vuole offrire un'occasione di confronto sulla riorganizzazione generale della società europea nei secoli XVI e XVII, avvenuta a seguito della ridefinizione confessionale e al conseguente insorgere del problema della mobilità e dell'integrazione nelle comunità di persone di varie religioni. Le soluzioni pratiche e teoriche attuate in questo processo contribuirono alla costruzione di un'altra Europa, pluralista sul piano religioso, politico, culturale. Venerdì 6 settembre, ore 15-19 Sessione I
Minoranze, migrazioni ed esperimenti di convivenza nella prima Età Moderna (secoli XVI e XVII) Durante la prima Età Moderna l'Europa fu scenario di un significativo fenomeno di ridistribuzione della popolazione per motivi confessionali. Mediante l'adozione di stringenti schemi normativi, Chiese e Stati obbligarono alla conversione, alla segregazione e all'esilio, forzato o volontario, individui o intere comunità. Tuttavia, aggirando limiti e nuovi confini, genti di diverse fedi intrapresero una via pragmatica di convivenza de facto se non de iure, per evitare, o almeno limitare, l'episodica esplosione della violenza religiosa. Il LIX Convegno di studi sulla Riforma e sui movimenti religiosi in Italia vuole offrire un'occasione di confronto sulla riorganizzazione generale della società europea nei secoli XVI e XVII, avvenuta a seguito della ridefinizione confessionale e al conseguente insorgere del problema della mobilità e dell'integrazione nelle comunità di persone di varie religioni. Le soluzioni pratiche e teoriche attuate in questo processo contribuirono alla costruzione di un'altra Europa, pluralista sul piano religioso, politico, culturale. Venerdì 6 settembre, ore 15-19 Sessione I
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È on line il nuovo numero monografico del Giornale di Storia (www.giornaledistoria.net), periodico scientifico diretto da Marina Caffiero (Sapienza-Università di Roma), dal titolo 1938-2018: a ottant'anni dalle leggi razziste antisemite... more
È on line il nuovo numero monografico del Giornale di Storia (www.giornaledistoria.net), periodico scientifico diretto da Marina Caffiero (Sapienza-Università di Roma), dal titolo 1938-2018: a ottant'anni dalle leggi razziste antisemite dell'Italia fascista, corredato da una serie di saggi, interviste e recensioni. Il numero, curato da Tommaso Dell'Era (Università degli Studi della Tuscia), si apre con l'intervista di Veronica Granata a Liliana Segre le cui parole, di donna e di testimone degli orrori di Auschwitz, racchiudono in maniera eloquente il senso e lo spirito di tale lavoro monografico: «Se il fascismo è l'autobiografia della Nazione, l'indifferenza è la chiave di lettura per interpretarlo. [...] È lo studio della storia l'antidoto alla barbarie, una disciplina molto speciale che ci insegna a non ricadere nell'errore». I saggi proposti, arricchiti dalla presenza di fonti archivistiche inedite e per la prima volta pubblicate in versione integrale, contribuiscono a approfondire il dibattito storiografico avviato dalle riviste scientifiche e rilanciato dai media in occasione della ricorrenza dell'anniversario, avendo il pregio di esaminare, con indagini consolidate e primi risultati di ricerche, l'impatto e le ricadute che la legislazione antisemita ebbe all'interno del contesto sociale, politico e culturale dell'Italia degli anni Trenta. Tra i vari contributi, sull'atteggiamento della chiesa cattolica di fronte al razzismo fascista si concentra Tommaso Dell'Era nel suo studio sul vescovo di Cremona, Giovanni Cazzani, e il suo scambio epistolare dell'agosto 1938 con Roberto Farinacci, da cui emergono importanti elementi per un approfondimento della sua visione del rapporto tra chiesa ed ebrei e del suo approccio alla questione delle conversioni. Francesca Cavarocchi, in un lavoro di riordino e confronto delle fonti del Ministero degli Esteri, messe a disposizione degli studiosi solo di recente, illustra le conseguenze della legislazione razzista, attraverso l'analisi delle procedure e dei profili del personale vittima delle espulsioni. Simona Salustri, da una prospettiva di genere, esamina l'opera di Elena Cortellese Platania, giovane scienziata e dirigente della Federazione universitaria cattolica italiana (Fuci), delineando gli sviluppi teorico-culturali del razzismo fascista, in relazione alla posizione del cattolicesimo italiano, ma riflettendo, altresì, sul ruolo riservato alla donna dal regime fascista. Infine, all'analisi storiografica rispettivamente del tema dei campi di concentramento fascisti e del rapporto tra sinistra ed ebrei sono dedicati rispettivamente i lavori di Giuseppe Lorentini e di Claudio Brillanti che restituiscono la complessità dell'oggetto delle loro ricerche e rappresentano un utile punto di vista sulle questioni.
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Si comunica l'avvenuta proroga dei termini per la partecipazione al Premio Desiderio Pirovano al 30 aprile 2019. Si allega il bando 2017
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Convegno internazionale del gruppo italo-francese di studi ebraici
Convegno Internazionale / Colloque international Pisa, lunedi 25 e martedi 26 marzo 2019 / Pise, les lundi 25 et mardi 26 mars 201
Convegno Internazionale / Colloque international Pisa, lunedi 25 e martedi 26 marzo 2019 / Pise, les lundi 25 et mardi 26 mars 201
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Interventi di Sofia Boesch Gajano, Marina Caffiero, Simona Feci, Anna Esposito, mons. Enrico Feroci, Franco Franceschi, Marina Montesano, Gabriella Piccinni
Con un intervento di Rossana Campo
Con un intervento di Rossana Campo
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Il 29 gennaio si è tenuta a Mantova all'Accademia virgiliana la presentazione del libro "Il grande mediatore. Tranquillo Vita Corcos, un rabbino nella Roma dei papi", Carocci 2019. Relatori Marina Romani e Germano Maifreda. Ampio spazio è... more
Il 29 gennaio si è tenuta a Mantova all'Accademia virgiliana la presentazione del libro "Il grande mediatore. Tranquillo Vita Corcos, un rabbino nella Roma dei papi", Carocci 2019. Relatori Marina Romani e Germano Maifreda. Ampio spazio è stato dedicato all'evento dalla Gazzetta di Mantova con vari articoli di Gilberto Scuderi. Generosa l'ospitalità dell'Accademia e del suo Presidente G. Navarrini. Molti articoli sulla Gazzetta di Mantova che si possono vedere qui https://gazzettadimantova.gelocal.it/tempo-libero/2020/01/30/news/caffiero-e-necessario-fare-uscire-gli-ebrei-dal-ghetto-storiografico
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via Curtatone e Montanara 5-Pisa Presentazione del libro di MARINA CAFFIERO (Università di Roma La Sapienza) Il grande mediatore. Tranquillo Vita Corcos, un rabbino nella Roma dei papi Carocci, 2018 Presiede Fabrizio Franceschini,... more
via Curtatone e Montanara 5-Pisa Presentazione del libro di MARINA CAFFIERO (Università di Roma La Sapienza) Il grande mediatore. Tranquillo Vita Corcos, un rabbino nella Roma dei papi Carocci, 2018 Presiede Fabrizio Franceschini, Direttore del CISE Saverio Campanini (Università di Bologna) e Alessandra Veronese (Università di Pisa) presentano il libro e ne discutono con l'autrice I docenti, gli studenti e la cittadinanza tutta sono invitati a partecipare
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Presentazione del libro di M. Caffiero "Il grande mediatore. Tranquillo Vita Corcos, un rabbino nella Roma dei papi", 28 marzo 2019, ore 17,30, Museo ebraico di Roma.
Intervengono Riccardo Di Segni e Alessandro Zuccari
Intervengono Riccardo Di Segni e Alessandro Zuccari
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The paper focuses on the Houses of Catechumens regarding to them as spaces of coexistence (in Rome and elsewhere in Italy). The Houses were typical institutions of Counter-Reformation Italy, where people belonging to different religious... more
The paper focuses on the Houses of Catechumens regarding to them as spaces of coexistence (in Rome and elsewhere in Italy). The Houses were typical institutions of Counter-Reformation Italy, where people belonging to different religious contexts (Jews, Christians, Muslims) lived together for a short time in the frame of the general Catholic strategy of Conversion and Confessionalization. Rarely studied even in Italy, such institutions should be regarded as concrete microcosms of Otherness. For this reason, the historiography category of Contact Zone-as it has been developed among the international debate on borders and transcultural phenomenon-represents a valuable way to investigate on them. Houses of Catechumens were intertwined physical and cultural spaces inhabited by "forenses", "infideles"-in one word by others. Thanks to this real presence, it was possible to look to the otherness moving from a concrete experience and not only on the basis on the classical negative representation of Jews and Muslims. As the crossroads of migrations and of spiritual mobility of religious minorities, the Houses of Catechumens offer a rare glimpse on the complexity of religious relationships, made by porous borders that were crossed in all directions among thousands of individual experiences. Beyond strictly talking religious dynamics, conversions can be understood as reflecting the foreign/mobility relationships-now at the core of historiographical analysis-as well as contributing to the question of identities and their evolution-whether conscious or unconscious. Arguably, the phenomena of conversions can also be related to a diverse circulation of people who, through past centuries, can be found emerging from all social strata. It is through this phenomenon that it is possible to learn more about the processes and the history of emigration. The Houses of Catechumens, which were spread widely through nearly the entire territory of Central and Northern Italy during the early modern period (Florence, Venice, Bologna, Ferrara, Turin, Modena, Pesaro, and Ancona), were much rarer in the wider context of Catholic Europe (for example, we find them in Halle, Lisbon, Krakow). The rich literature on such institutions shows that, in concrete social practice, the boundaries of Christendom were not fixed or impenetrable-when compared to Islam, for example-but were instead penetrable and elastic.